5) Minority Report
Si tratta del sequel televisivo del noto e omonimo film diretto da Steven Spielberg (che in questo caso riveste il ruolo di produttore esecutivo) nel lontano 2002. In breve, la trama della Serie comincia laddove la storia del lungometraggio finisce. La vicenda ha luogo dieci anni dopo lo smantellamento del programma che sfrutta le capacità sensoriali di tre fratelli di prevedere omicidi futuri. Il film è molto bello e intrigante, peccato che di questo rimanga ben poco nel sequel, per lasciare spazio invece al solito procedurale con il collaboratore/consulente della polizia eccentrico (in quanto consapevole delle proprie abilità) che fa coppia con la poliziotta severa, con un passato traumatico che ci viene rivelato poco a poco con il procedere degli eventi.
Si coglie un po’ di The Mentalist, Person of Interest e molto di qualsiasi procedurale abbiate già visto con la tipica struttura caso-della-settimana. Nel pilot scompaiono del tutto i nuclei tematici affrontati nel film: il destino, il libero arbitrio, la correttezza o meno della punizione per chi, in verità, non ha ancora commesso alcun crimine e così via. A deludere quindi è il fatto di aver sfruttato un titolo così importante e conosciuto per fare l’ennesima e superficiale variazione su un tema trito e ritrito. In definitiva, forse sarebbe bastato cambiare il titolo della Serie per non deludere del tutto le aspettative del pubblico.