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Le 7 relazioni platoniche delle Serie Tv che è bene siano rimaste tali

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Spesso, guardando una Serie Tv, sai che alcune cose, che ti piacciano o meno, sono destinate a succedere: sai che il protagonista non può morire (a meno che non si tratti di Game of Thrones); che i cattivi hanno quasi sempre un passato difficile alle spalle; che ci sarà una storia d’amore. Ecco, su quest’ultimo punto sono sempre stata piuttosto scettica: chi l’ha detto che, per funzionare, una storia abbia bisogno di tirare fuori dal cilindro per forza delle storie d’amore? Queste sette Serie Tv funzionano benissimo pur senza introdurre all’interno di queste coppie l’elemento amoroso, o erotico, ma solo un sano e molto più interessante rapporto platonico.

1) RAGNAR LOTHBROK E ATHELSTAN (VIKINGS)

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Il rapporto tra Ragnar e Athelstan, cominciato sotto i peggiori auspici (Ragnar lo rapisce insieme ad altri monaci durante una scorribanda), è diventato con il tempo una delle fondamenta della Serie Tv Vikings. Ragnar lo invita a unirsi a lui e Lagertha nel loro letto, ma il monaco rifiuta: questo è il solo e unico momento ambiguo nella loro relazione, che diventa sempre più simile a un’amicizia man mano che passa il tempo.

Ragnar è assetato di conoscenza, e Athelstan viene da un mondo sconosciuto: quella che poteva essere una relazione schiavo-padrone diviene un’alleanza, uno scambio, un affetto sincero e immortale. Ragnar ama Athelstan forse più di quanto abbia amato Lagertha, Aslaug, i suoi stessi figli; Athelstan, d’altro canto, diventa un leale servitore di Ragnar e del popolo vichingo, incarnando il lato umano della loro civiltà, vista dal “suo” mondo come barbara e distruttrice. La morte di Athelstan per mano di Floki segna il punto di non ritorno per il personaggio di Ragnar, da quel momento in caduta libera; ma anche dall’aldilà Athelstan saprà comunicare al suo amico i valori del perdono, della misericordia e della pietà.

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