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Le 10 Serie Tv Americane più brutte di sempre

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Vittime dell’esterofilia siamo da sempre abituati a guardare alle serie tv americane come migliori per partito preso, eppure anche i migliori sbagliano, eccome se sbagliano. Trame sconclusionate, trash involontario e dialoghi raccapriccianti sono solo alcuni degli ingredienti che compongono ognuna delle 10 serie tv americane che abbiamo selezionato in questo articolo. Il peggio del peggio e anche di più, senza pietà, come loro non ne hanno avuta per noi facendoci lo sgradito dono di regalarci più stagioni di quante ne avremmo mai avuto il bisogno. Se pensate che le peggiori serie tv americane appartengano a un tempo lontano, chiuso a chiave negli anni 90 vi sbagliate di grosso: in questa lista troverete le peggiori serie tv americane di tutti i tempi, lontani o vicinissimi che siano. Scopriamo insieme chi ha avuto la sfortuna di contendersi il tutt’altro che ambito titolo di più brutte serie tv americane di sempre.

1) La vita segreta di una teenager americana

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Trasmessa a profusione su MTV, La vita segreta di una teenager americana ha mietuto milioni di vittime lungo le sue 5 stagioni. Iniziato male e finita decisamente peggio, il teen drama ci ha regalato uno dei finali peggiori delle serie tv, e non è che l’inizio fosse tanto meglio. Amy Juergens ha solo quindici anni quando rimane inaspettatamente incinta dopo aver trascorso una notte con Ricky Underwood. Il ragazzo inizialmente rifiuta la paternità ma dopo poco tornerà sui suoi passi per dare alla protagonista il suo supporto, peccato che nel mentre Amy si sia già fidanzata con Ben. Le stagioni proseguono lentamente tra un infinito scambio di coppie, manco fosse il gioco delle tre carte e una sequela di disgrazie che tormentano ogni singolo protagonista di questa serie tv. Se pensavate di non aver mai sentito nominare la parola ‘sesso’ tante volte quanto accade in Dawson’s Creek sicuramente è perché non avete mai visto – e beati voi – La vita segreta di una teenager americana dove, nonostante si parli continuamente dell’argomento, nessuno sembra ancora aver compreso l’importanza dei metodi contraccettivi, dato che nelle 5 stagioni della serie quella di Amy sarà solo la prima di una lunga lista di gravidanze indesiderate. In un college pieno di segreti, dove ogni più piccolo mistero finisce sulla bocca di tutti non appena si arrivi anche solo a pensarlo, La vita segreta di una teenager americana ha la grandissima capacità di scacciare chiunque desideri malsanamente approcciarsi a lei.

2) Iron Fist

Se avete visto Iron Fist sapete bene perché non poteva di certo mancare tra le più brutte serie tv americane di sempre, ammetterlo è sicuramente il primo passo. Ci siamo cascati, ci sarebbe cascato chiunque, d’altronde cosa poteva andare storto in una serie tv Original Netflix ambientata all’interno del Marvel Cinematic Universe? Basata sull’omonimo personaggio dei fumetti Marvel Comics, Finn Jones è il nostro Danny Rand, esperto di arti marziali in grado di evocare il fantomatico pugno d’acciaio. Accolta negativamente fin dal suo esordio a causa dell’interpretazione di Jones e della fin troppo palese somiglianza con Arrow, i produttori di Iron Fist decidono di non dare peso al disprezzo del pubblico facendo così proseguire la serie per un’altra fallimentare stagione, l’ultima. Sarà stato l’evidente taglio al budget o la spesso manchevole caratterizzazione del personaggio principale, o ancora le continue lacune rispetto al fumetto a cui si ispira, ma purtroppo, Iron Fist è e rimarrà un grande rimpianto, una serie tv che sarebbe potuta essere oro ma che invece si ferma alla lega dell’acciaio.

3) Baywatch Nights

Questo articolo non è una classifica, ma se solo lo fosse Baywatch Nights potrebbe addirittura vincere il primo premio. Vi siete mai chiesti cosa fanno i bagnini di Baywatch una volta calata la notte? No? Beh, a quanto pare i creatori di Baywatch Nights se lo sono chiesti a lungo, e per dare voce ai loro più torbidi interrogativi hanno anche avuto la bella faccia tosta di rendere questo delirio reale. Spin-off di Baywatch, Baywatch Nights va in onda dal 1995 al 1997 regalandoci 44 episodi di troppo. I bagnini della spiaggia più sexy d’America hanno una doppia identità che si svela solo al calare delle tenebre: iniziata come thriller nella prima stagione e conclusa come serie tv fantascientifica nella seconda – What?! – Baywatch Nights ci regala una sorpresa dietro l’altra passando da un David Hasselhoff che abbandona lo slip rosso per passare al trench vestendo i panni di un notturno investigatore privatosì, davvero – fino a farci incontrare incredibili mostri marini. Inutile commentare ulteriormente. Se le serie tv paranormali vi piacciono da morire vi posso assicurare che Baywatch Nights è la serie più paranormale che vedrete mai in tutta la vostra vita. Che sia un bene oppure un male dovete deciderlo solo voi.

4) Gipsy

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Appena ci è giunta all’orecchio la notizia che Netflix avrebbe prodotto Gipsy e che a vestire i panni della protagonista ci sarebbe stata Naomi Watts siamo letteralmente saltati sulle sedie, peccato che l’entusiasmo sia durato giusto il tempo di schiacciare play e capire che saremmo andati nuovamente incontro a un fallimento su tutta la linea. Una psicologa intreccia relazioni pericolose con i suoi pazienti in questo thriller che la suspense non sa nemmeno cosa sia. I presupposti c’erano tutti, le carte in tavola per una trama avvincente pure, ma tolta la colonna sonora tutto il resto è noia. Soporifera, lenta come una quaresima e priva di qualsiasi tipo di colpo di scena che almeno ci avrebbe tenuti sulle spine come di solito accade con i thriller, Gipsy è un thriller anomalo per il semplice fatto di non esserlo affatto. Dall’inizio alla fine, ciò che accade ai protagonisti ci appare come un lento susseguirsi di eventi che non ci scaturiscono alcun interesse. Forse a questo punto verrebbe da pensare che la seconda stagione sarebbe potuta entrare più nello specifico della sua narrazione sorprendendoci con qualche rivelazione, ma purtroppo, o per fortuna, Gipsy viene cancellata dopo una sola stagione e anche questa volta, non sorprendendo nessuno.

5) $h*! My Dad Says 

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Cancellata dopo la prima stagione e 18 fallimentari episodi, $h*! My Dad Says è andata in onda nel 2010 lasciando dietro di sé il nulla più assoluto, impedendoci di trovare un solo motivo per ricordarla. Ed è un padre scontroso e maleducato che a 72 anni si trova a condividere casa con il figlio trentenne Henry, ex scrittore in crisi creativa che troverà nella convivenza con il padre l’inizio della sua fortuna. Valutata generosamente da Metacritic con un punteggio di 28/100 $h*! My Dad Says nasce come account Twitter dove un figlio raccoglie le citazioni poco ortodosse del proprio padre. In poco tempo i tweet diventano virali ed è a questo punto che la CBS pensa ‘Perché non farci una serie tv sopra?‘, ed è esattamente poco dopo che sempre la CBS si troverà a produrre una delle serie tv americane più fallimentari di sempre. La serie è andata in onda a più riprese su Italia Uno, ed è per questo che in Italia ce la ricordiamo cosi bene: gli autori dei palinsesti Mediaset, in quegli anni, ci hanno voluto davvero male.

6) Crisis in six scenes

How I Met Your Mother

Woody Allen ha – purtroppo – smesso di sorprenderci già da un po’, come può ben dimostrarci la sua trascinata produzione cinematografica degli ultimi 10 anni, e Crisis in six scenes, la prima e ultima serie tv firmata dal noto regista ne è la più lampante rappresentazione. Woody Allen ritorna finalmente a recitare in prima persona e sotto la sua stessa direzione come il migliore Allen di 40 anni fa, ma i risultati purtroppo non sono quelli sperati. Ci troviamo immersi negli anni 60, durante la guerra del Vietnam, quando il microcosmo di una famiglia di ceto medio viene sconvolto dall’arrivo di Miley Cyrus e di un’acciaccata recitazione di cui nessuno aveva mai sentito il bisogno prima d’ora, e mai ne vorrà. Lennie Dale è una terrorista, una comunista, o forse entrambe o nessuna di queste opzioni, di certo però è una che mangia a scrocco a casa di Allen facendogli saltare i nervi in un’epoca dove andare dallo psicanalista non era stato ancora del tutto sdoganato, povero Woody. Lentamente scorre questa serie brevissima, composta soltanto da 6 noiosi episodi lasciandoci l’amaro in bocca per quello che di bello avremmo potuto vedere, ma che purtroppo, in Crisis in six scenes non abbiamo affatto visto.

7) Settimo Cielo

settimo cielo

La famiglia più tossica della televisione non poteva mancare in questa felice reunion delle più brutte serie tv americane. Lo so a cosa state pensando: ‘Ma a me piaceva!’, certamente, a chi non sarebbe piaciuto condividere gioie e dolori insieme ai propri fratelli cercando di fare fronte comune contro un folle reverendo dai precetti cattolico-dittatoriali chiamato papà? Puritani fino alla nausea, i Camden sono l’autentica rappresentazione di quello che potremmo considerare un documentario perfetto da guardare durante l’ora di catechismo sfogliando qualche pagina di ‘Io sono con voi’ nel mentre. Due genitori, sette figli e chi più ne ha più ne metta, ci accompagnano per ben 11 stagioni dal 1996 al 2007 non rischiando nemmeno una volta di provare a stare al passo con i tempi. Di certo la coerenza è una virtù che non manca affatto a Settimo Cielo. Tra un dito medio ripreso in slow motion per certificare con maggior veemenza la pericolosità di quel gesto luciferino e una estenuante battaglia contro l’hip hop e tutti i generi musicali demoniaci con i quali i sette figli del reverendo cercano timidamente di approcciarsi, se c’è una cosa che abbiamo imparato guardando Settimo Cielo è che no, non è mai esistita una serie tv tanto lunga quanto moralista sull’intero pianeta terra.

8) Girlboss

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Cancellata dopo una sola prima stagione – e te pareva – Girlboss ha tratto in inganno molti più utenti di quanti avrebbe davvero meritato, spinti dalla trama avvincente ma delusi da una rappresentazione scadente e irritante. Non c’è sensazione che prevalga più del fastidio quando si parla di Girlboss e non esiste personaggio che più lo incarni come quello della protagonista Sophia Marlowe – cominciamo bene. Sophia è una ragazza viziata e carismatica come una carota che ha dalla sua una grandissima capacità contrattuale, soprattutto se si tratta di comprare un giubbotto di pelle firmato a pochi dollari. La ragazza è sveglia, e così decide di aprire un proprio negozio online dove rivendere la caterva di vestiti vintage di cui è in possesso e dei quali a breve si impossesserà. Gestire un’azienda però non è affatto facile soprattutto se hai un pessimo carattere e fai scappare tutti i dipendenti. La serie tv ispirata alla vera vita e al successo di Sophia Amoruso ci mette fin da subito in guardia dai pessimi capi, portandoci però a esultare per la sua prematura cancellazione, cosa che la stessa Amoruso ha ammesso si aver apprezzato. ”Menomale, non sono una st****a” commenterà la protagonista a cui la serie è ispirata. Fatevi due conti.

9) Insatiable

Insatiable 3

Avevamo già parlato di ”personaggio più insopportabile delle serie tv” riferendoci alla protagonista di Girlboss, ma ancora non avevamo fatto i conti con la perfida Patty Bladell protagonista di Insatiable. Da adolescente sovrappeso a reginetta di bellezza la vita di Patty si estende tra i due estremi di st****a e st****ssima non fornendoci un solo motivo per empatizzare con quella che lei crede essere una giusta vendetta. Da vittima di bullismo a bulla, Patty è un villain in piena regola travestito tra personaggio principale. Scorretta, scorrettissima, e non parliamo del black humour di cui la serie è intrisa, ma della cattiveria gratuita che spesso traspare dagli atteggiamenti della protagonista che vengono dati per buoni e giusti quando invece di corretto non hanno proprio niente. Se tirare in ballo tematiche profonde per trattarle con estrema superficialità fosse uno sport Insatiable si contenderebbe la medaglia d’oro lasciano 13 Reasons Why, da tempo detentore del primato, molte, moltissime miglia indietro. Insatiable non ne azzecca una, e dopo due stagioni viene cancellata: tanto prevedibile quanto auspicato.

10) Brew Brothers

Serie tv brevi netflix

Vi ricordate di Brew Brothers? La serie tv originale Netflix che ha debuttato il 10 aprile 2020 sulla piattaforma streaming? No? Quella sui fratelli birrai, ancora niente? Prevedibile. Non esiste persona al mondo che sia a conoscenza della sola esistenza di Brew Brothers tranne le 6 persone che l’hanno vista. Espedienti scontati e comicità da villaggio turistico, Brew Brothers è senza ombra di dubbio una delle peggiori serie tv americane che si siano mai viste. Due fratelli, diversissimi tra loro decidono di gestire un birrificio con mezzi tutt’altro che ortodossi finendo per cacciarsi in un’infinità di guai tra scivolate da Paperissima e scherzoni da scuole medie. Se questo non fosse abbastanza, a prevalere durante la visione della serie tv non sarà il divertimento e nemmeno la spensierata ilarità, ma vagonate di cringe, tanto da farci sperare che prima o poi qualcuno ci sveli che in realtà è sempre stato tutto voluto, o che la serie stessa in realtà sia solo di uno scherzo di cattivissimo gusto ma pur sempre uno scherzo.

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