La battaglia dei Bastardi (Game of Thrones)
Una di quelle battaglie il cui esito viene ribaltato dall’improbabile arrivo della cavalleria delle Terre dei Fiumi. Ma prima di questo momento scontato, prevedibile e onestamente poco realistico, la battaglia è un esempio di come con un po’ di intelligenza e cinica crudeltà si possa vincere il nemico.
Il bastardo numero uno, ossia Ramsey Bolton, conosce bene il suo nemico. Jon Snow è uno Stark e come tale è coraggioso, leale, sentimentale e stupido.
Il problema è che ha un esercito di bruti e anche un gigante. Per quanto l’esercito dei Bolton sia superiore di numero, quello di Jon non è da sottovalutare. Bisogna fargli rompere lo schieramento.
Sappiamo tutti che cosa fa Ramsey. Rilascia il fratello di Jon, Rickon, bersagliandolo poi con le frecce. Jon ovviamente corre a salvarlo e, in tal modo, il comandante abbandona il suo esercito. Rickon muore sotto le frecce e quel genio di Jon, preso dalla rabbia, carica da solo le forze dei Bolton. Ramsey sorride: ha appena tagliato la testa al serpente. L’esercito di Jon è costretto a caricare per salvare il suo comandante, e lo fa in modo disordinato e caotico.
La cavalleria Bolton carica, e lo scontro è un bagno di sangue. A questo punto Ramsey, con il resto delle sue forze, non deve fare altro che circondare quanto rimasto delle forze di Jon. La battaglia sarebbe stata chiusa qui con una facile vittoria per Ramsey.