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Le 10 cancellazioni delle Serie Tv più dolorose nel 2024

Kaos è una delle principali serie tv cancellate del 2024
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Ogni anno il mondo delle serie tv vede il debutto di nuove produzioni e, purtroppo, la cancellazione di altre. Il 2024 non fa eccezione, con molteplici serie che hanno visto la loro corsa giungere al termine. Le ragioni dietro queste decisioni variano, e comprendono fattori come ascolti insufficienti, budget insostenibili e cambiamenti nelle strategie delle piattaforme di streaming. Il panorama televisivo è in continua evoluzione. Con l’aumento della concorrenza tra piattaforme e l’esigenza di contenuti sempre più originali, molte serie lottano per sopravvivere.

Ecco alcune delle cancellazioni più discusse di questo 2024 e quali serie tv non torneranno più.

1) Kaos

Jeff Goldblum nei panni del protagonista di Kaos in una scena della serie tv Netflix
Credit: Justin Downing/Netflix

All’incirca ogni tre anni o giù di lì, i miti dell’antica Grecia tornano a intrigare le major hollywoodiane. E, forse complice il discreto successo di Percy Jackson (disponibile sul catalogo Disney+ qui), anche la televisione ha cominciato a strizzare maggiormente l’occhio al tema. American Gods,per esempio, tratto dal romanzo omonimo di Neil Gaiman, aveva già provato a rendere onore al pantheon divino in tv. Tra l’altro non soffermandosi solo su quello strettamente greco, ma anche su quello nordico, hindu e così via, attraverso una chiave di lettura innovativa e violenta, tipica dello stile dell’autore.

Nel 2024 “Kaos”, creato da Charlie Covell (già noto per il successo di “The End of the F***ing World”) prometteva di esplorare le relazioni tra gli dei e gli esseri umani attraverso una lente ancora più disincantata e moderna.

Ogni episodio si proponeva di approfondire storie e personaggi mitologici, aggiungendo sfumature inedite e dettagli intriganti. Lo Zeus interpretato da Jeff Goldblum ha un’inclinazione decisamente poco diplomatica, soprattutto quando scopre che sei esseri umani sulla Terra, ignari dei loro poteri, sono al centro di una profezia legata agli dei dell’Olimpo. Paranoico, eccentrico e con un sacco di figli illegittimi che non vogliono avere nulla a che fare con lui. Insomma, il classico Zeus, reso ancora più sopra le righe dai manierismi di Jeff Goldblum.

Partendo da questa premessa, “Kaos” si dirama in diverse direzioni, forse troppe, ognuna delle quali porta con sé un elevato numero di personaggi. Ecco, forse il problema della serie tv Netflix è proprio questo: aver iniziato a gamba tesa, senza darsi il tempo di costruire la propria trama e lore per gradi. Sullo schermo avvengono tante storyline contemporaneamente, portando a una sovrapposizione di plot che spesso non riescono a incastrarsi bene gli uni con gli altri.

Complice poi una fetta di spettatori troppo ristretta, “Kaos” è stata relegata ai margini del catalogo. Netflix, ormai nota per la sua strategia di cancellazione anche di serie promettenti, ha deciso di interrompere il progetto dopo solo quaranta giorni dall’uscita, per via dei costi di produzione troppo elevati in confronti ad ascolti invece troppo bassi. “Kaos”, quindi, si è interrotta a metà, senza che le trame né tantomeno lo sviluppo dei personaggi venisse portato a termine.

Un enorme spreco di potenziale, direbbero alcuni. Una mancanza di fiducia nei confronti di uno show che avrebbe potuto dare di più in futuro, direbbero altri.

2) Outer Range

Josh Brolin veste i panni del protagonista Royal Abbott nella serie tv Outer Range

Debuttante ad ad Aprile 2022 su Amazon Prime Video e ideata da Brian Watkins, “Outer Range” è una serie che mescola il fascino del western con elementi soprannaturali e filosofici. Ambientata negli sconfinati paesaggi del Wyoming, la storia segue le vicende della famiglia Abbott, il cui mondo viene stravolto dalla scoperta di un fenomeno inspiegabile: un’enorme voragine che sfida le leggi del tempo e della realtà.

Il protagonista, Royal Abbott, è un ranchero di poche parole, segnato da un passato enigmatico e costretto a proteggere la sua famiglia. Quando Rebecca, la moglie del figlio di Royal, scompare misteriosamente, un’ombra oscura avvolge il già fragile equilibrio familiare. Al centro del ranch è comparso un buco, apparentemente senza fondo. Un portale verso dimensioni sconosciute, dove il tempo si piega e le realtà si intrecciano. La voragine rappresenta una rottura nel continuum temporale, un luogo dove passato, presente e futuro si fondono in modi imprevedibili. Royal, combattuto tra ciò che è stato e ciò che potrebbe accadere, incarna le sfide del libero arbitrio e del destino.

La serie esplora queste tensioni filosofiche, sollevando domande sulla capacità dell’uomo di controllare il proprio destino in un universo governato da forze incomprensibili.

La voragine al centro della trama, dunque, non è solo un portale fisico, ma una metafora potente del dolore, della perdita e dell’ignoto che i personaggi devono affrontare. È un richiamo irresistibile e inquietante, che riflette le paure e i desideri più profondi di chiunque vi si avvicini. Con Outer Range, il genere western trova nuova vita attraverso una narrazione che mescola tradizione e innovazione. La serie, pur richiamando atmosfere di titoli come Yellowstone, si distingue per la sua capacità di intrecciare mistero, introspezione e un pizzico di fantascienza.

Tuttavia, nonostante il suo potenziale, la serie tv è stata cancellata bruscamente dopo la seconda stagione, lasciando gli spettatori con molte domande irrisolte. Outer Range non offre risposte facili, ma invita a riflettere su temi universali come il tempo, il destino e la fragilità dell’esistenza. Un’opera che, purtroppo, è stata cancellata troppo presto, ma che lascia un segno indelebile nel panorama del neo-western contemporaneo.

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