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Le 10 cancellazioni delle Serie Tv più dolorose nel 2024

Kaos è una delle principali serie tv cancellate del 2024

3) My Lady Jane

Jane, la protagonista di una tra le serie tv cancellate più dolorose del 2024

Adattata dalla trilogia letteraria scritta da Cynthia Hand, Brodi Ashton e Jodi Meadows, My Lady Jane ha avuto un enorme coraggio. In un’epoca seriale in cui le storie sono ingarbugliati reticoli di drammi e colpi di scena, la serie tv di Amazon Prime Video aveva optato invece per la semplicità. Prendete un’eroina classica, una storia frenemy to lovers, un po’ di fantasy anni Novanta e l’Inghilterra dei Tudor che non guasta mai. Una formula apparentemente confusa ma in realtà efficacissima che ci aveva regalato un prodotto di cui non sapevamo di avere un estremo bisogno. Una serie tv trash magari, ma di quel trash buono e sano che fa ridere e regala spensieratezza.

My Lady Jane è stata una boccata d’aria fresca, una serie tv ingiustamente cancellata troppo presto.

La serie non si limitava a narrare gli eventi storici, ma li riscriveva, aggiungendo l’elemento fantasy come metafora per trattare di eventi realmente accaduti. La serie esplorava questioni universali come l’oppressione, la ricerca dell’identità e la lotta contro le ingiustizie, il tutto con una leggerezza che non sminuiva la serietà dei temi affrontati. La scelta di raccontare la storia dal punto di vista di una giovane donna, che nella verità storica è stata giustiziata e dimenticata, ribaltava i tradizionali stereotipi di genere e aggiungeva un ulteriore livello di significato alla narrazione.

Eppure, nonostante il successo di critica e una fanbase appassionata, la serie è stata cancellata dopo una sola stagione. Una decisione che ha sorpreso molti, lasciando interrogativi sulle logiche dietro le scelte delle piattaforme di streaming, sempre più orientate ai dati immediati. La cancellazione di My Lady Jane lascia in sospeso storie e personaggi che avevano appena iniziato a svilupparsi. Gli spettatori speravano di vedere come Jane avrebbe continuato a navigare le complesse acque della politica e dell’amore, ma ora rimangono solo congetture e desideri insoddisfatti.

4) Prisma

I due giovani protagonisti di Prisma in una scena della serie tv cancellata dopo la seconda stagione

La storia si concentra su due gemelli, Andrea e Marco, che vivono nella città di Latina. Nonostante la loro somiglianza fisica, i due fratelli hanno personalità e modi di vivere profondamente diversi. Andrea, in particolare, affronta una profonda crisi identitaria, esplorando la propria sessualità e il proprio rapporto con il genere. Al centro della storia troviamo anche il gruppo di amici che circonda i due gemelli, offrendo uno spaccato autentico delle complessità dell’adolescenza e delle pressioni sociali che la accompagnano. Sono racconti di vite intrecciati, di scoperta e di ricerca in sé stessi.

La forza della serie tv, purtroppo cancellata dopo due stagioni, risiede nella capacità di affrontare tematiche complesse con delicatezza e autenticità. Senza mai compromettere la qualità narrativa e l’eccellenza visiva che caratterizzano ogni scena.

La rappresentazione delle sfide interne ed esterne che Andrea affronta è autentica e rispettosa, senza cadere in stereotipi o semplificazioni, ma provando, invece, a mettersi sinceramente nei panni di un ragazzo alla deriva. Come Euphoria e Skam Italia, anche “Prisma” evita i cliché dell’adolescenza scegliendo spesso la strada del nudo e crudo. Il coming out di Daniele, l’angoscia di Carola e i tormenti di Nina sono piccoli spaccati di vita che ci permettono di entrare nel cuore delle storie e comprendere davvero questi personaggi. Non sono maschere di uno spettacolo teatrale, il cui destino è quello di replicare i comportamenti umani attraverso pose plastiche, personaggi di rara profondità emotiva. Una narrazione, quella di Prisma, che rende le loro esperienze autentiche e incredibilmente vicine al pubblico.

Ha suscitato grande sorpresa la notizia dell’improvvisa cancellazione della serie tv che, dopo una seconda stagione di successo, sembrava già proiettata verso un terzo capitolo.

La conferma è arrivata direttamente dal creatore della serie, Ludovico Bessegato, che ha condiviso la notizia sui social, offrendo una riflessione approfondita sulle possibili motivazioni di questa decisione. Nel suo messaggio, Bessegato ha espresso il proprio stupore, rivelando un dettaglio che ha lasciato l’amaro in bocca ai fan. La sceneggiatura della terza stagione era, infatti, già stata completata. Nonostante il lavoro fosse pronto, le nuove puntate potrebbero non vedere mai la luce.

Cercherò di spiegarvelo dal mio punto di vista, perché non conosco i dati. Non conosco le ragioni profonde delle scelte editoriali delle piattaforme, però provo a dirvi quello che penso. Ripeto, non ho i dati, però sono abbastanza certo che la seconda stagione di Prisma sia andata abbastanza bene. Sono abbastanza sicuro, da tutta una serie di dati che io posso osservare, che non sono quelli ufficiali ma insomma due trucchetti li conosciamo anche noi, che abbia fatto quantomeno i numeri della prima e che abbia migliorato, ma questo lo vedevamo tutti, già dalla presenza sui social, che abbia aumentato la base di pubblico. Siamo stati due giorni in trend su Twitter con l’hashtag Prisma la serie. Quando siamo usciti, c’è stata una sensazione, c’è stato un bello scambio, sono aumentate le persone che ne parlavano, sono aumentati i follower degli attori. La percezione che abbiamo noi è stata buona, tant’è che si sente in giro dire ‘non possono non rinnovarla, l’abbiamo vista tutti, è piaciuta tantissimo’”.

5) Tutto chiede Salvezza

Federico Cesari e Drusilla Foyer in una scena di Tutto Chiede Salvezza
Tutto Chiede Salvezza 2

Basata sull’omonimo romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli, la serie è stata accolta con entusiasmo da parte di critica e pubblico distinguendosi per la profonda sensibilità con cui esplora le tematiche trattate. La storia ruota attorno a Daniele, un giovane che, dopo un episodio di crisi psicotica, si risveglia in un reparto psichiatrico per un trattamento sanitario obbligatorio. All’interno del reparto Daniele ritrova anche Nina, una ragazza che ama in silenzio da moltissimi anni. Nel corso dei sette giorni, il ragazzo si ritrova dunque a confrontarsi con se stesso e con gli altri pazienti che stanno in camera con lui. Pian piano, si renderà conto che quelli che la società addita superficialmente come “pazzi” sono in realtà storie viventi di sofferenza, solidarietà e speranza.

“Tutto chiede salvezza” affronta tematiche spesso considerate tabù, come la salute mentale, il pregiudizio verso i disturbi psicologici e la necessità di empatia. La narrazione non scade mai nel patetismo, ma anzi, riesce a trovare un equilibrio tra momenti di intensa commozione e attimi di leggerezza. Ogni personaggio rappresenta una sfaccettatura diversa della fragilità umana, rendendo impossibile non immedesimarsi nelle loro storie. La regia di Francesco Bruni è attenta e rispettosa, evitando sensazionalismi e concentrandosi invece sulla verità emotiva dei personaggi. La sceneggiatura, basata sul romanzo di Mencarelli, è un esempio di come si possa adattare un’opera letteraria mantenendo intatta la sua essenza. Ogni dialogo è carico di significato, ogni scena è costruita per colpire il cuore dello spettatore.

La sensibilità è spesso il filtro, nel bene e nel male, attraverso il quale ci vengono mostrati gli eventi della serie tv.

Da un lato, la bontà d’animo di Daniele ci permette di immedesimarci nelle vicende narrate e nelle personalissime storie dei suoi protagonisti. Dall’latro lo stesso filtro tende e a semplicizzare gli altri pazienti e i loro problemi. A volte è semplicemente più facile gettare la spugna, imporre un’etichetta e abbandonare i più fragili a loro stessi. Partendo dal presupposto, sbagliato, che non ci sia più speranza per loro.

Dopo una prima stagione straordinaria e commovente, che ha messo d’accordo tutti, la seconda è risultata molto più divisiva. Netflix ha deciso infatti di chiudere i battenti a una potenziale terza stagione che, almeno a giudicare dalle parole di Francesco Bruni, in realtà era nei piani. Sono diverse le storyline che rimangono in tal modo in sospeso: il destino di Matilde, quello di Gianluca, la scelta di Daniele. Storie di umana dolcezza che, almeno per il momento, non troveranno un proseguo con nostro enorme dispiacere. Purtroppo, neppure l’ingresso di Drusilla Foer è riuscito a salvare “Tutto chiede salvezza” dalla cancellazione.

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