Non le guardare. Non ti avvicinare, neanche per errore. Se non sai di poterle gestire, stai lontano da loro. Le Serie Tv sanno essere una grande opera di intrattenimento, ma sanno anche farti del male. Insomma, sanno parlare di te in un modo per cui devi sapere se sei davvero pronto. Prima di premere il tasto play riflettici bene. Metti in fila le tue priorità, le tue necessità, cerca di capire di cosa tu abbia bisogno. Se non hai intenzione di guardare Serie Tv che fanno piangere, allora posticipa la visione fin quando non ti sentirai in grado di affrontare ciò che ti diranno.
Le produzioni come Normal People non sono sempre semplici da digerire. Insomma, non sono una buonanotte prima di dormire. Dopo averle viste, potresti infatti faticare ad addormentarti. Una lunga serie di mostri interiori potrebbero venire a farti visita dopo aver concluso l’episodio, e come si fa se succede? Davvero amico, riflettici. Fallo per bene, senza fretta. Noi ti aiutiamo, intanto. Ti diciamo quali Serie Tv che fanno piangere dovresti evitare se non sei pronto a questo tipo di visione. Facciamo il possibile, insomma, ma poi tocca a te.
Da Skins a Normal People: ecco 6 Serie Tv che fanno piangere da evitare accuratamente e non hai alcuna intenzione di passare una notte insonne rannicchiato in te stesso (con i fazzoletti accanto)
1) Skins
Skins è come un pugno nello stomaco. Fin dalla prima puntata. Dolore e rabbia, disgrazie e rancori. Finali mai felici e frasi interrotte dalla forza degli eventi che sono sempre più forti e feroci dei protagonisti. Non c’è mai pace in Skins, neanche a comprarla. E quanto dolore, dentro. La sofferenza nell’iconica Serie Tv teen si respira in tutti, nessuno escluso. Passando da Effy fino ad arrivare a Cook, e passando da Cassie fino ad arrivare a Tony. Guardandola, potremmo venire travolti dalla tristezza di una vita che non va mai come dovrebbe e che, continuamente, sfida i personaggi con dei colpi che non possono schivare.
Skins è stata una delle primissime Serie Tv generazionali a non descrivere l’adolescenza ridimensionandola solo ad amori difficili e brutti voti. Per la prima volta, Skins ha infatti parlato dei demoni, della salute mentale, tirando fuori argomenti che spesso venivano evitati accuratamente. Ogni puntata era un bivio, una possibilità di non ritorno per chiunque. E ogni stagione, alla fine, prendeva una vittima e la rendeva impotente di fronte al dolore. Quella sofferenza ci entrava nelle ossa, dissacrando completamente l’integrità di un gruppo di adolescenti che davanti aveva ancora tutta la vita.
E’ l’inquietudine, la forza trainante della serie. Quella sensazione di non essere mai al posto giusto. Sempre fuori luogo e trasandati, con più problemi che soluzioni. Attraverso i personaggi abbiamo affrontato le più disperate vicende, non trovando mai alla fine quell’abbraccio e quel calore che sarebbero risultati necessari. Perché per quanto ci si speri, Skins non ti abbraccia mai. Stringe la presa, riducendoti a fare i conti con tutto quello che non hai mai avuto il coraggio di ammettere. E’ per chi ha lo stomaco forte, per chi è pronto a guardare, sullo schermo, la concretizzazione della vulnerabilità. E’ la storia triste di persone tristi. Un pugno allo stomaco che non smette mai di colpire.
2) Normal People
Normal People non è solo una Serie Tv triste. Non è solo una di quelle Serie Tv che fanno piangere. Normal People è, per prima cosa, una Serie Tv crudele. Ci seduce e ci abbandona sul più bello, proprio quando un po’ di luce stava finalmente entrando dalla finestra. Ma non è nata per questo, Normal People. Non è stata messa al mondo per regalare gioie o momenti romantici. E’ stata creata per parlare dell’inadeguatezza, per raccontare cosa significhi la solitudine esistenziale, quella che ti colpisce anche se attorno hai un cumulo di persone. Attraverso la storia di Connel e Marianne, veniamo a contatto con una storia d’amore possibile, ma non concretizzabile. Il tempismo a volte è tutto, ma questa magia i due protagonisti non hanno mai potuto provarla. Per tutta la vita sono stati costretti a combattere contro un tempo che li divideva portandoli sempre altrove.
Ci hanno provato. Lo hanno fatto fin dall’adolescenza, ma in questi casi a volte la maturità conta poco. Neanche da adulti, infondo, sono stati capaci di tenersi legati. Hanno dovuto vivacchiare, attendendo il momento giusto. Ma quello non arrivava mai. Neanche quando hanno provato a costruirselo. Perché per ogni loro inizio, c’era una fine spietata ad attenderli dietro l’angolo. Ed è così che, alla fine, Normal People racconta la storia di un amore inadeguato, logorante ed emotivamente instabile. Perché per quanto loro si facessero del bene, questo non è mai bastato per mettere fine al dolore delle loro due vite, così diverse eppure così vicine.
Normal People è una Serie Tv normale. Per questa ragione, riuscirà a capirti più di ogni altra cosa. E tu la capirai altrettanto, perché – appunto – è una Serie Tv normale, dunque realista. E nella vita vera, non succede il miracolo. Le cose vanno come devono, come meglio si può. E Marianne e Connel hanno fatto il possibile, come meglio potevano, e non è mai bastato. Per questo Normal People è spietata fin dalla prima puntata. Seppur non annunciandolo, ti fa capire immediatamente che quel senso di inquietudine non se ne andrà. Che non ci sarà speranza. Che tutto andrà dolorosamente male. E che non ci saranno ancore di salvezza per questi due che, alla fine, sembrano un po’ anche te. E per questo, Normal People non può essere guardata a cuor leggero, senza essere davvero consapevoli di essere pronti.