Le Serie Tv hanno ucciso il cinema, o il cinema ha deciso di farla finita?
Non fraintendetemi, prima di essere un’addicted ero una cinefila della peggior specie, ma proprio in quanto tale non riesco a non rendermi conto di quanto il cinema sia mutato nell’ultimo decennio.
E la domanda inevitabile è: perché? Possibile che le Serie Tv, che sempre più prepotentemente si fanno spazio nella settima arte, siano state in grado di cambiare ciò che per un secolo è stato protagonista indiscusso dell’intrattenimento?
Registi, critici, sceneggiatori e attori seguono l’onda di un cambiamento che verosimilmente abbiamo provocato noi in quanto spettatori, sempre più pretenziosi e sempre più divisi. Il cinema si è lentamente trasformato in un oppio dei poveri che dà alla gente supereroi in calzamaglia ed accecanti effetti speciali, ma l’arte e la poesia dove si sono nascoste?
#1 La parola ai registi
Un tempo il mondo delle Serie Tv era relegato in una serie B spesso molto scarsa, che nulla poteva contro la grande industria Holliwoodiana, ma è stata proprio quell’industria a decretare la propria crisi.
William Friedkin, regista dell’Esorcista, ha avuto modo di tirare fuori l’argomento: «Oggi il cinema tratta i propri spettatori come bambini cui interessa solo vedere su grande schermo videogiochi e fumetti. Il principio dell’80 per cento dei film di Hollywood ormai è questo: “Volete vedere gente che vola in tuta, mantello e maschera? Bene, eccovi serviti”. Mentre la televisione è molto meglio del cinema. È più profonda, più complessa ed è per adulti. La maggior parte dei film ha perso la capacità di creare discussione. Le Serie Tv invece fanno riflettere e creano dibattito».
Quella di Friedkin è solo una tra le tante voci, e ce ne rendiamo conto ogni volta che vediamo un grande nome firmare una qualsiasi Serie Tv, a partire da The Young Pope di Sorrentino, con niente meno che Jude Law come protagonista, fino al premio Oscar Antony Hopkins con la sua magistrale interpretazione in Westworld, e con loro molti altri, tra cui Scorsese, Ridley Scott e soprattutto David Lynch che ha inaugurato il suo ritorno con Twin Peaks dichiarando: «Il cinema di oggi mi deprime, c’è poca voglia di sperimentare e le mie idee sono poco commerciali. Non so proprio se riuscirò mai a tornare a girare un film. In compenso, le Serie Tv sono molto più interessanti. Sembra proprio che l’arte abbia trovato casa nel piccolo schermo»