Con le Serie Tv comedy ci sbellichiamo dalle risate. Ogni cosa riesce a essere spesso esilarante, folle, totalmente fuori da ogni schema razionale. Basta pensare alle pazzie di Joey in Friends, alle avventure di in Brooklyn Nine Nine, a Robert California in The Office. Ognuno di loro riesce a conquistarci, a darci quella risata di cui necessitiamo, riuscendo – così – a unire la leggerezza all’intelligenza. A volte è così. Altre volte, invece, alcuni personaggi comici riescono a non farci solo ridere, ma soprattutto piangere, ed è per questo che spesso li ricordiamo. Fanno parte delle nostre amate Serie Tv comedy, ma sono un dettaglio più cupo, più profondo, più emotivamente devastante. Non c’è nulla di negativo nel fatto che non ci abbiano fatto ridere, anzi. Sono il nostro momento di riflessione, il senso più profondo dell’intera serie. I personaggi in questo senso, nel mondo delle Serie Tv comedy e non solo, non mancano, ma ce ne sono alcuni che – più di altri – riescono a personificare concretamente questo concetto, distruggendoci piano piano. Altri personaggi, invece, non ci hanno fatto ridere per altri motivi di cui – tranquilli – adesso spiegheremo. Intanto, preparatevi i fazzoletti per alcuni nomi!
1) Gunther – Friends
C’è qualcosa di estremamente triste nel personaggio di Gunther, la comparsa di Friends a cui tutti – in un modo o nell’altro – ci siamo affezionati. Probabilmente il suo è l’unico ruolo da comparsa che sia mai riuscito a suscitare così tanto amore da parte dei fan delle Serie Tv, e alla base potrebbe esserci proprio questa impossibilità di riuscire a ridere di lui. Gunther lavora insieme a Rachel al Central Perk. La sua entrata in scena è spesso connotata da ordinazioni, caffè da portare, imbarazzo, risate alle sue spalle e amori non corrisposti. Sì, perché – la nostra comparsa preferita – ama la sua Rachel fino all’impossibile, ma è proprio questa la destinazione di ogni sua fantasia. Tacitamente, così, Gunther imparerà a fare un passo indietro rispetto a ogni sua volontà, guardando da lontano la ragazza di cui è innamorato insieme ad altri uomini. La vedrà innamorata, incinta, fidanzata, appena lasciata. La vedrà in piena crisi esistenziale, o pronta a mangiarsi le nuvole dalla felicità: ma in nessuna di queste due condizioni, lui potrà esporsi. Le sue (poche) battute, unite al suo cinismo, ci danno sempre l’impressione di avere a che fare con un personaggio triste, insoddisfatto. Un personaggio che cerca una scossa, e che – tacitamente – invidia quei sei ragazzi del Central Perk a cui ogni giorno versa il caffè. Forse avrebbe voluto farne parte, forse non ha mai provato una cosa del genere. Non possiamo sapere fino in fondo cosa abbia dentro, ma una cosa è certa: non sono le risate il punto forte del suo personaggio.
2) Tony – After Life
Il nostro protagonista di After Life – Tony – si è sempre presentato a noi come un personaggio delle Serie Tv comedy. Anche l’attore che lo interpreta – Ricky Gervais – è un noto attore comico che, però, in questo caso tutto ha fatto meno che farci ridere. Insieme a lui abbiamo pianto, abbiamo sofferto, abbiamo conosciuto – o riconosciuto – un dolore lancinante, uno di quelli con cui puoi solo imparare a convivere. Il suo sarcasmo – diventato un vero marchio di fabbrica per la serie – era solo una bandierina alzata che aveva l’obiettivo di mostrare quanto la sofferenza riesca a impossessarsi di noi, facendoci divenire scettici, ostili, distaccati, almeno all’apparenza. Tony aveva paura di affezionarsi, di stringere troppo forte un rapporto. Aveva paura di legarsi troppo a qualcosa tanto da diventarne dipendente, e questo è sempre stato tangibile. Dopo il terribile lutto ha compreso quanto ogni cosa sia precaria, inaffidabile, e proprio per questo motivo lo vediamo fare a cazzotti con i sentimenti, i legami, i domani. Lui al domani non ci crede più. Si fida solo della sua sofferenza, consapevole che lei sarà l’unica che non potrà mai lasciarlo.
3) Sandy Kominsky – Il Metodo Kominsky
Il Metodo Kominsky è una delle Serie Tv comedy più recenti e apprezzate degli ultimi tempi. Il perché a questo indomabile successo è certamente riscontrabile nei suoi personaggi, nei loro interni lacerati e stanchi, vissuti e malinconici. In questo senso il personaggio di Sandy Kominsky riesce a essere la definizione di quanto detto, e non solo per la sua età in stato di avanzo. Ciò che lo contraddistingue è il suo modo di vivere, i suoi occhi buttati all’indietro mentre le sue gambe puntano ancora, e sempre di più, in avanti. Anche in questo caso, le sue battute ironiche e sarcastiche sono simbolo di un personaggio che ha già conosciuto molti aspetti drastici dell’esistenza, e che proprio a causa loro sappia che moltissime delle cose che le persone intorno a lui programmano, non verranno mai alla luce. La sua intelligenza è quello che riesce a fregarlo sempre di più, perché – come è risaputo – è proprio lei a dare la possibilità di comprendere la realtà delle situazioni, ed è lei a togliergli totalmente di dosso la leggerezza. Sandy non è leggero, è un macigno che sa che tra poco tempo dovrà salutare anche gli ultimi amici. Sa che ogni momento è precario, e sa che quello che ha fatto ieri, non avrà più la possibilità non solo di tornare, ma neanche di ripresentarsi in modo quantomeno simile.
4) Jerry – Parks and Ricreation
Noi con Jerry non ridiamo, e che questo sia chiaro a tutto il resto dei personaggi della Serie Tv comedy Parks and Recreation. Il nostro Jerry, probabilmente, non vorrebbe sentirsi dire altro che questo: che noi proprio non ridiamo, ma lo fanno solo loro. La cosa più disturbante è che tutti lo facciano di lui, e mai con lui. Le ripetute prese in giro dei colleghi non fanno altro che metterlo in imbarazzo, quando l’unica cosa che in realtà cerca di fare è raccontare gli aneddoti della sua vita, della sua giornata. Il loro modo di ridere di lui, il loro modo di trattarlo male, è stato talmente poco lieve da riuscire a diventare un vero difetto per la serie che – a causa della sua estremizzazione – ha perso un po’ della sua essenza reale. Guardare Jimmy così maltrattato ci rende estremamente tristi, e non ci fa ridere. Non ci fa ridere per nulla. Che sia chiaro.
5) Zerocalcare – Strappare Lungo i Bordi
Strappare Lungo i Bordi è sbarcata da pochissimo su Netflix, e con lei è sbarcata anche una ben chiara consapevolezza: non c’è proprio nulla da ridere. Nonostante l’accento romano capace di ironizzare anche di fronte alla fila infinita di tristezze, e nonostante l’apparente leggerezza, Calcare è un personaggio estremamente complesso, profondamente inadeguato nei confronti dell’esistenza, e perennemente pronto a farsi da parte per fare spazio alla sua codardia. In nessuna delle sei puntate ci ha risparmiato delle zappe sui piedi, o delle piccole bugie bianche. Si è presentato a noi in modo estremamente onesto, privo di filtri. Ci ha fatto vedere tutti i suoi lati malfunzionanti decidendo di metterli in fila in modo disordinato, pieno di realtà, come nella vita reale. Ed è proprio questo quello che rende ancora più impossibile una nostra risata: la verità di cui ogni azione o parola viene impregnata.
6) Todd Quinlan – Scrubs
Con Todd Quinlan il discorso si fa decisamente più serio, ed estremamente diverso rispetto a tutto quello che abbiamo detto finora. Il suo personaggio non è scritto male, ma nasce con un obiettivo ben chiaro: non vuole far ridere. In Scrubs tutti – per un motivo o per un altro – sono dotati di una caratteristica capace di renderli divertenti ai nostri occhi, caratteristica che torna utile alla serie quando sceglie di scavare in profondità nella loro essenza. Per Todd è la stessa cosa, ma al contrario. In poche parole, il suo non riuscire a far ridere ha lo stesso obiettivo delle risate che ci fanno fare gli altri: ci spiega qualcosa. Spesso, infatti, il suo personaggio cade nello squallido con battute volutamente inappropriate che vanno a toccare argomenti delicati come le molestie, ed è proprio qua che la serie spiega perché non ci sia proprio nulla da ridere. In questo senso, Scrubs, si è espresso sempre in modo netto e chiaro affermando la sua posizione nei confronti delle donne, e di tutti gli argomenti delicati come la sessualità, e il rispetto per quest’ultima. Todd, con la sua incapacità nel far ridere, spiega – in modo diretto, semplice – che non ci sia totalmente nulla da ridere, e su questo sia i i fan della serie che il resto dei personaggi concorda all’unisono.
7) Dylan Marshall – Modern Family
Modern Family è una delle Serie Tv comedy più amate degli ultimi anni, una di quelle per cui abbiamo dalla prima all’ultima stagione. In mezzo a loro, però, si nasconde un personaggio totalmente incapace di farci ridere: Dylan. Anche in questo caso, però, non parliamo di una brutta scrittura, ma di una volontà ben chiara: non fare crescere un personaggio, dimostrando quanto – quelli intorno a lui – siano cresciuti. Dylan vive totalmente in un mondo tutto suo, un mondo ingenuo, infantile, privo di concetti costruttivi. Ogni cosa – per lui – nasce perché deve, senza alcuna ragione profonda. La sua superficialità ha spesso messo in crisi i vari personaggi, soprattutto quello della sua fidanzata, e di Phil. Sì, noi non ridiamo mai con Dylan, ma questo non ha nulla a che fare con il fatto che possa non piacerci. Ha a che fare con ragioni più profonde che scavano all’interno della sua essenza non trovando, purtroppo, nessun riscontro. Il suo è quel tipico personaggio per cui proviamo, spesso, un senso di tenerezza. Sappiamo che, alla fine, sia buono, e ci dispiace che la sua condanna sia stata la superficialità intellettuale che gli hanno rilegato fin dal primo momento. Abbiamo sperato fino all’ultimo istante che qualcosa si smuovesse, ma è stato tutto fiato sprecato. In questo caso, purtroppo, non possiamo neanche dire che c’abbia provato.