7) Boris – “Il mio primo giorno” (16 aprile 2007)
Ma vattene a f****o!
Sergio, Boris (01×01)
Ricordate Alessandro nel suo primo giorno sul set? Stupito, emozionato ed estasiato. Bene, questa sarà la prima e l’ultima volta che vedremo lo stagista guardare in alto con gli occhi sgranati e la faccia F4. Quel 16 aprile 2007, con soli 23 minuti, Boris è riuscita a segnare il panorama seriale italiano con un prodotto di cui avevamo tanto bisogno. Quello è stato il momento in cui abbiamo capito che un’altra televisione era possibile. Molti di noi potrebbero citare a memoria “Il mio primo giorno”, su una gamba, mentre si reggono alla scala di Biascica. Attraverso lo sguardo dello stagista furetto conosciamo così il resto di quella troupe sgangherata. Un manipolo di esseri umani che abbiamo incontrato tutti, chi prima chi dopo. In quel momento nasceva René, Duccio, la cagna e Stanis. Nasceva una serie di culto tutta nostrana che con una sola prima puntata ci ricordava di avere coraggio. Coraggio di mandare a f****o le cose che non funzionano. Proprio come nessuno dei personaggi scritti da Mattia Torre, Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo riusciva a fare, in una storia bloccata, come allora sembrava essere la televisione italiana. E l’Italia.
6) The Marvelous Mrs. Maisel – “Pilot” (17 marzo 2017) – Una serie tv comedy da vedere finita recentemente
Il ritmo di un grandioso pezzo di stand-up comedy strizzato in un episodio televisivo. Un concentrato multivitaminico dominato da Miriam “Midge” Maisel: l’ingrediente esplosivo. Il Pilot della serie tv comedy di Amy Sherman-Palladino è lo Spritz dopo una lunga giornata di lavoro. Una storia di liberazione, con tanto di discesa negli Inferi. Non poteva esserci un esordio migliore: la notte della rottura. Il momento in cui Midge fa qualcosa di totalmente fuori dal suo personaggio dando così una sferzata netta alla narrazione, portandola su un lido inaspettato. Un’introduzione brillante di ciascun personaggio, presentato prima per come dovrebbe essere, poi per com’è al di là delle apparenze. Da Susie Myerson a Lenny Bruce, è stato un vero e proprio colpo di fulmine. La puntata inizia lentamente, prende la rincorsa, prende lo slancio, ci aggancia e ci imbarca in un viaggio che non vorremmo finisca mai. Rachel Brosnahan è un uragano, ci strega con una performance briosa, ma profonda. Tutto scintilla, dai dialoghi corposi e maniacali, curati nel dettaglio fino a una New York retro, un personaggio che vive e respira insieme alla protagonista.
5) Only Murders in the Building – “True Crime” (31 agosto 2021)
E quale titolo migliore avrebbe potuto avere l’esordio di una serie tv comedy sui podcast true crime? Only Murders in the Building è stata la rivelazione del 2021. Sin dai primi fotogrammi è possibile respirare un’atmosfera sofisticata e umoristica, crime e grottesca. Una miscela di suggestioni, riferimenti e generi differenti che danno vita a un unicum seriale. Tre vicini di casa, apparentemente diversi, si ritrovano a condividere una passione smodata per il mistero. Qualcosa che li condurrà alla svolta che desideravano per le loro vite noiose. Il fascino di New York, la scrittura seducente, i personaggi imprevedibili e sui generis; gli indizi e i depistaggi; il taglio vintage ma moderno del racconto; la mescolanza di elementi improbabili, ma che funzionano. Insomma, non sappiamo bene il perché, ma sin da subito abbiamo avuto l’impressione di assistere a qualcosa di nuovo. Il primo episodio scorre con una naturalezza frizzante e prepara il campo a uno spettacolo che non è mai quello sembra. La spensieratezza ci attira, ma è il bilanciamento con la profondità e la multidimensionalità della narrazione che ci conquista. Tutto in nemmeno mezzora di episodio.