Silicon Valley, una serie tv comedy da vedere al più presto!
Probabilmente una delle serie comedy più geniali degli ultimi dieci anni, ma di cui, purtoppo, in Italia si parla sempre troppo poco. Questa produzione HBO è infatti un gioiello che dovrebbe essere scoperta e riscoperta, modello di una comicità che si distacca completamente dalla sit-com senza però trasformarsi in dramedy. Creata da Mike Judg, Silicon Valley parodia con sagacia il mondo della tecnologia e delle start-up tipica dell’omonima fucina di talenti californiana. La comedy che segue le vicende di un gruppo di giovani programmatori e imprenditori che cercano di affermarsi nel competitivo mondo delle start-up tecnologiche della Silicon Valley, in California.
Al centro della storia c’è Richard Hendricks, un giovane e brillante programmatore interpretato da Thomas Middleditch.
Il ragazzo sviluppa infatti un algoritmo di compressione dati rivoluzionario e rifiuta un assegno multimilionario per gestire in proprio l’attività. Ad accompagnarlo in questa avventura, troviamo lo sciocco Erlich Bachman (T.J. Miller), padrone dell’ incubatrice di idee dove i protagonisti sviluppano il loro gioiellino, il pragmatico programmatore satanista Gilfoyle (Martin Starr), l’irriverente Dinesh (Kumail Nanjiani) e il fidato Jared (Zach Woods). Richard fonda così la sua start-up, la Pied Piper, e si imbarca in una lotta serrata. L’uomo deve infatti tentare di far crescere l’azienda in un ambiente dominato da giganti tecnologici senza scrupoli, come la Hooli di Gavin Belson, tanto egomaniaco quanto spietato.
La serie esplora in modo satirico e realistico le dinamiche del mondo tecnologico. Lo fa mettendo in evidenza il senso di sfida e la spietata competizione, le scelte etiche e morali e le idiosincrasie dei protagonisti. L’umorismo di Silicon Valley deriva dalla sua capacità di bilanciare un’accurata rappresentazione dell’industria tecnologica con situazioni comiche assurde, facendo emergere le contraddizioni di un mondo ossessionato dall’innovazione e dal successo a ogni costo.
Shitt’s Creek
Ma ora, ritorniamo al presente e parliamo di Schitt’s Creek, serie comedy canadese andata in onda tra il 2015 il 2020, dopo sei apprezzatissime stagioni. Creata da Eugene Levy e da suo figlio Dan Levy, la serie racconta la storia della ricchissima e agiata famiglia Rose, che di punto in bianco perde tutto e si ritrova a dover vivere nella piccola città di Schitt’s Creek, l’unico bene rimasto in loro possesso.
La famiglia Rose si trasferisce a Schitt’s Creek, una cittadina rurale che avevano acquistato come un’idea bizzarra. Lì viene accolta dai suoi eccentrici abitanti. Tra essi spiccano il sindaco Roland Schitt (Chris Elliott) e sua moglie Jocelyn (Jennifer Robertson), e la receptionist dell’hotel, Stevie Budd (Emily Hampshire). I protagonisti, infatti, si ritrovano costretti a ricostruire le loro vite da zero e ad affrontare le sfide di vivere in una comunità che è agli antipodi del loro lussuoso precedente stile di vita.
La serie esplora la crescita personale dei personaggi e dell’evolversi dei loro legami attraverso situazioni sia estremamente comiche sia talora toccanti.
Il cast è guidato da Eugene Levy, che interpreta Johnny Rose, e Catherine O’Hara (la mamma di Kevin in Mamma, ho perso l’aereo), nei panni della moglie Moira, una ex star delle soap opera. Dan Levy interpreta invece David Rose, il sofisticato e viziato figlio della coppia, mentre Annie Murphy è Alexis Rose, la figlia, tutta apparenza e vita sociale.
Una serie che ha ricevuto ampi consensi tra pubblico e critica vincendo nove Emmy Awards. Un vero e proprio trionfo. In Italia, tuttavia, Schitt’s Creek non ha mai ottenuto un’ampia visibilità, rimanendo in gran parte sconosciuta al pubblico di massa, per via di una scarsissima diffusione sulle piattaforme streaming. Nonostante ciò, Schitt’s Creek è una serie da recuperare assolutamente. Una di quelle che ha saputo conquistare il cuore degli spettatori con la sua originalità, il suo umorismo intelligente e la profondità dei suoi personaggi.