I cataloghi di Netflix e delle principali altre piattaforme streaming si caratterizzano per una vasta offerta, fatta di titoli eterogenei capaci di rivolgersi a pubblici differenti. C’è una serie tv per ognuno di noi. Grazie al consumo personalizzato consentito proprio dalla sempre maggiore digitalizzazione, che conduce a una fruizione più libera nei tempi e nei modi, l’offerta si estende progressivamente, consentendo a chiunque di accedere a una pluralità di storie fino a poco fa impensabile. Uno scrigno di narrazioni talmente vasto da comportare spesso anche la dispersione di alcuni show che finiscono per essere travolti dai titoli di maggior successo o più promossi. In particolare, nel caso del contesto europeo, sono molte le serie tv che meriterebbero un’attenzione maggiore. Nello specifico, molto interessante è l’ambito delle produzioni audiovisive del Nord Europa, un contesto televisivo che si contraddistingue soprattutto per i genere crime e noir. Dalle atmosfere oniriche fredde e oscure e dai fitti intrecci narrativi, le serie tv crime nordeuropee sono ancora fin troppo sottovalutate e relegate a un pubblico di nicchia, solitamente nazionale. Seppur meno note, le serie tv crime nordeuropee sono dei veri game changer del genere che hanno influenzato, e continuano a influenzare, formati, linguaggi e stili della categoria di riferimento.
E’ arrivato il momento di scoprire alcune tra le serie tv crime nordeuropee più accattivanti. Delle vere e proprie sorprese da recuperare il prima possibile per gli amanti del genere e non solo.
Attenzione: L’articolo può contenere spoiler su The Bridge, Il Giovane Wallender, L’uomo delle Castagne, Beforeigners, Deadwind.
1) The Bridge
The Bridge è una serie tv dano-svedese che ha dato origine a una serie di remake e adattamenti televisivi internazionali. Dal titolo in danese Broen e in svedese Bron, The Bridge è una coproduzione internazionale dei due Paesi scandinavi ideata da Hans Rosenfeldt. La trama ha origine proprio dalla doppia nazionalità della serie tv, ambientata in entrambi gli Stati, tra Malmö e Copenaghen. Infatti, la prima stagione (delle quattro totali) ha avvio col ritrovamento di un cadavere sul ponte Øresund che si colloca al confine tra i due Paesi e ne consente il collegamento. Trasmessa tra il 2011 e il 2018, The Bridge segue le indagini dell’ispettore danese Martin Rohde e la svedese Saga Noren. Tra le serie tv crime nordeuropee più interessanti e che maggiormente sono riuscite a oltrepassare i confini nazionali pur essendo relegata a una nicchi internazionale, la storia di The Bridge racconta brillantemente le difficoltà dei protagonisti che devono affrontare la loro giurisdizione differente e lavorare insieme per trovare il colpevole. Le vicende che coinvolgono entrambi i contesti nazionali e i relativi cittadini sono dunque portate sullo schermo con ambedue le lingue, svedese e danese. The Bridge è stata trasmessa in oltre cento Paesi in giro per il globo e, a fronte della buona accoglienza da parte della critica e del pubblico, ha dato origine a sei remake (i diritti televisivi di produzione sono stati acquistati per le versioni statunitense, franco-britannica, malese, austro-tedesca, russo-estone e greco-turca). Proprio per questo, a oggi molti ignorano l’esistenza della prima, inedita, versione originale di The Bridge, tra le serie tv crime nordeuropee che più a impattato lo scenario in sordina.
2) Il Giovane Wallender
Il Giovane Wallander è una serie tv crime britannico-svedese prodotta e distribuita da Netflix per due stagioni. Disponibile sul portale streaming a partire dal settembre 2020, la serie tv si configura come un prequel, basata sul personaggio fittizio Kurt Wallander, il celebre commissario creato dallo scrittore svedese Henning Mankell. L’autore è noto in particolare per i romanzi polizieschi che vedono come protagonista il poliziotto di Ystad, Kurt Wallander, personaggio che prende vita ne Il Giovane Wallander che ne narra l’ambiziosa esperienza formativa che lo condurrà sino al ruolo di commissario. La serie tv è dunque una sorta di prequel, ambientato nella Malmö del presente, rispetto alla serie britannica del 2008 Wallander. Nello show Netflix, il giovane Kurt è un poliziotto alle prime armi, ancora da forgiare ma molto promettente e animato da un gran senso di giustizia. Partendo con una serie di rivolte scatenate da un crimine d’odio, l’innata vocazione del protagonista emerge puntata dopo puntata nel tentativo di fronteggiare una fitta e misteriosa rete criminale connessa al tema dell’immigrazione in Svezia. L’iconico detective prende vita sullo schermo in una serie tv che lo rende moderno e lo ringiovanisce, mostrando ciò che l’ha reso un commissario enigmatico e carismatico.
3) L’Uomo delle Castagne
Tra le serie tv crime nordeuropee originali Netflix, una di quelle che più è riuscita a farsi notare è L’Uomo delle Castagne, pur rimanendo ancorata a un’audience maggiormente di nicchia se posta a confronto con i numeri della piattaforma. Si tratta di una miniserie danese composta in totale da sei episodi da cinquanta minuti (circa) ciascuno, basata sull’omonimo romanzo del 2018 di Søren Sveistrup (già autore e creatore di The Killing, altra serie tv danese di genere thriller e giallo). Disponibile a livello globale su Netflix a partire dal settembre 2021, L’Uomo delle Castagne si apre con una storia divisa tra passato e presente, tra il 1987 e la contemporaneità . Partendo con l’omicidio nel passato di un’intera famiglia nelle campagne danesi, lo show si connette con l’odierna Copenaghen, dove, dopo oltre trent’anni, una donna viene ritrovata senza vita e mutilata in un parco. Nel corso della serie tv, le indagini vengono condotte dalla detective Naia Thulin che, assieme all’agente Mark Hess, nota un dettaglio capace di ribaltare le ricerche: una statuetta fatta di castagne è collocata accanto al copro della vittima. L’oggetto è in grado di connettere a un terzo caso di cronaca che coinvolge una ragazza scomparsa, dando dunque origine a un’indagine più grande di quanto si possa immaginare. L’Uomo delle Castagne è un crime televisivo oscuro e ansiogeno che esplora un killer misogino che punisce coloro che ritiene negligenti. E’ una serie tv densa di dolore, vendetta e traumi in cui il passato ha un ruolo dominante.
4) Beforeigners
Prodotta da HBO e Rubicon TV AS, Beforeigners è una serie tv norvegese composta da due stagioni e creata da Anne Bjørnstad e Eilif Skodvin. Andato in onda a partire dal 2019, lo show mescola il crime e la fantascienza, ponendo al centro una storia che deve molto ai viaggi e salti temporali, partendo con la misteriosa apparizione di persone provenienti da epoche diverse, passate, a Oslo. I beforeigners (gioco di parole tra before e foreigner), così chiamati dalla popolazione locale e presente, sono individui dell’epoca preistorica, dell’epoca vichinga o del diciannovesimo secolo, che dopo essere improvvisamente catapultati nel presente, non sono in grado di fare ritorno nella propria realtà storica. Alcuni anni dopo l’apparizione dei beforeigners, alcuni sono stati capaci di integrarsi nella società norvegese del ventunesimo secolo, altri no e vivono relegati ai margini, nelle foreste o come senzatetto. In tal contesto di commistione storica e culturale, i protagonisti sono Lars, un detective di Oslo, e Alfhildr, una recluta proveniente dall’era vichinga (la prima ammessa nelle forze di polizia), impegnati nell’indagine sull’omicidio di un individuo dell’epoca preistorica. Le ricerche dai toni crime sono il veicolo e il pretesto esplorare e raccontare una critica al sistema di integrazione norvegese, ma non solo. Attraverso i misteri e le immagini di centri di accoglienza, manifestazioni e attività illecite, Beforeigners narra una società non troppo diversa da quella presente, in cui l’accoglienza e la discriminazione sono ancora uno scomodo peso.
5) Deadwind
Deadwind è una serie tv finlandese composta da tre stagioni creata e diretta da Rike Jokela. Disponibile a livello globale su Netflix a partire da pochi mesi dopo la messa in onda sulla televisione nazionale nel 2018, lo show pone al centro un racconto crime e noir in pieno stile nordeuropeo, proprio per questo è stato spesso associato e paragonato a titoli come The Killing e The Bridge. Deadwind segue la detective della polizia finlandese Sofia Karppi, che ha da poco raggiunto la fatidica soglia dei trent’anni e vive assieme ai due figli. Di ritorno nel dipartimento di polizia di Helsinki dopo la morte accidentale del marito, il primo caso affidato alla protagonista (affiancata dal giovane agente Sakari Nurmi) riguarda la morte di Anna Bergdahl, ritrovata senza vita all’interno di un perimetro in cui sarebbe stato presto costruito un complesso residenziale autosufficiente e dal ridotto impatto ecologico e ambientale. L’omicidio è legato a un’impresa edile di Helsinki e, attraverso le indagini, la protagonista compone un misterioso quadro che coinvolge importanti aziende e associazioni operanti in diversi campi e contesti internazionali e nazionali. Dal ritrovamento del corpo nel cantiere edile, una serie di eventi si scatenano mentre Sofia tenta di districarsi nel caos del racconto crime, con l’aggiunta dell’asfissiante lutto che non le dà pace.