3) Criminal Record, una delle Serie Tv da vedere giustamente passate inosservate nel 2024
E’ passata completamente inosservata, ed è ancora una Serie Tv Apple Tv+. Con Criminal Record non esistono giustificazioni, ragioni che possano spiegare il mancato successo di un’opera così educata che racconta le macerie. Le macerie della società che toglie tutto a qualcuno, che restituisce tutto a qualcun altro. Misoginia, razzismo, il lato buio della polizia. Passato e presente vengono qui uniti da una chiamata d’aiuto da parte di una donna che chiede l’aiuto della polizia perché teme che il suo fidanzato voglia farle del male. Dalla sua chiamata si percepisce che l’uomo abbia già fatto del male in passato, e che possa essere il colpevole di un caso per cui è già stata incriminata una persona che è adesso in carcere. La chiamata viene girata alla detective June Lenker, che subito capisce il possibile legame con l’omicidio avvenuto in passato.
A metterle i bastoni tra le ruote ci sarà l’investigatore Daniel Hegarty, un uomo tutto d’un pezzo, ambiguo e inquietante, che nasconde il suo lato subdolo attraverso comportamenti sempre raffinati, calmi, con un sorriso tiepido e un atteggiamento che sembra ricordare vagamente il mastodontico personaggio di Gus Fring. Non accetta che June possa mettere in discussione il suo lavoro. E’ lui, d’altronde, il collante tra passato e presente. C’era al momento dell’omicidio avvenuto anni fa, e c’è anche adesso. Questa volta dovrà però vedersela con June, una detective determinata, assetata di giustizia. Nonostante questa apparente divisione tra bene e male, nessuno dei due personaggi rispecchierà il bianco o il nero. Nonostante le nobili intenzioni di June, non sempre il suo personaggio prenderà la decisione giusta. Sbaglierà, non diventando mai il ritratto di un’eroina pronta a cambiare il mondo (anche voi avete pensando a Carrie Mathison, noi sì: tantissimo).
Non esiste sempre un confine marginale all’interno di Criminal Record. Spesso, Daniel riuscirà a confondere il telespettatore mettendolo in difficoltà, facendogli chiedere se davvero abbia cosa stia accadendo. D’altronde Daniel è un cattivo travestito da buono, un uomo che riuscirà a spiegarsi attraverso la logica e la calma, presentando così uno dei punti di forza di questa Serie Tv da vedere: il suo enorme lavoro di scrittura. Criminal Record non veicola solo dei messaggi sociali. Unisce alla sua esigenza narrativa anche una narrazione capace di far fruire il suo messaggio frenetico, districandosi tra colpi di scena e una suspense tangibile.
E’ una Serie Tv da vedere intelligente, dalla scrittura sopraffina. Un manifesto Apple TV+ che ricorda ancora una volta la potenza della piattaforma, la sua abilità nel veicolare messaggi attuali riuscendo a calibrare sia una trama complessa che una comprensione immediata. Per essere delle grandi Serie Tv non c’è l’urgenza di rivestirsi di ingredienti intercettabili. Criminal Record aveva tutte le carte in regola per diventare una delle Serie Tv protagoniste del 2024, ma purtroppo abbiamo deciso di non concederle questa possibilità.
4) Clipped
Clipped non ha ottenuto il successo meritato, vagando sulla piattaforma Disney+ senza mai raggiungere una meta. E’ rimasta lì, in silenzio, a fare i conti con un silenzio ingiusto. Arriva nel 2024, ma la storia che racconta è vecchia di dieci anni. Per il contenuto, invece, è figlia di tempi molto più lunghi. Perché Clipped racconta il retaggio razziale. L’esclusione. Il pregiudizio. Pensate a qualsiasi sinonimo della parola orribile, e sarà la parola giusta. Che dolore, a pensarci. Quando guardi questo tipo di produzioni ci speri sempre: magari è solo una fantasia. Magari non è successo realmente. Magari quelle parole non sono mai state davvero pronunciate in passato. E invece poi ti cade il mondo addosso, scoprendo che sì: è successo davvero. Siamo caduti in basso anche per via di tutto quel che è stato pronunciato, e che Clipped ha riportato qui fedelmente.
La Serie Tv con Laurence Fishburne ci porta indietro di dieci anni. Siamo nella Los Angeles del 2014, e siamo nel vivo del mondo del basket. Sembrava una Serie Tv da vedere per gli amanti dello sport, ma è stata molto più di questo. Ispirata, come anticipato, a una storia realmente accaduta, Clipped racconta lo scandalo che coinvolse Donald Sterling. Proprietario della squadra dei Los Angeles Clippers, Donald si rese protagonista di un audio che era destinato a rimanere privato, e che invece venne diffuso facendo luce sui suoi comportamenti razzisti, sul retaggio razziale, sulla sua mancanza di inclusione. Il 24 aprile del 2014, infatti, un audio privato tra Sterling e una sua amica, Vanessa Stiviano, divenne pubblico. In quell’audio, Sterling commentava la foto postata su instagram che ritraeva Vanessa insieme all’ex cestista Magic Johnson. A quell’immagine Donald rispose con una nota audio che non fu mai, giustamente, perdonata.
“Mi disturba molto che tu voglia rendere pubblica la tua frequentazione con persone di colore. Ti chiedo solo di non portarli alle mie partite.” Queste le sue parole. Parole inequivocabili, che non lasciavano spazio ad alcuna interpretazione o giustificazione. Con i suoi sei episodi, Clipped racconta gli eventi di quel periodo e le conseguenze di quell’audio.
Basata sul podcast ESPN 30 for 30 The Sterling Affairs, Clipped racconta qualcosa di realmente accaduto dieci anni fa. E’ necessaria, urgente. Lo abbiamo detto prima: è una Serie Tv che affonda le sue radici nel 2014, ma per quel che racconta sembra molto più vecchia di così. E’ passata inosservata, in pochissimi se ne sono accorti. Eppure le premesse per diventare una delle miniserie più acclamate del 2024 c’erano tutte. Cosa è andato storto, davvero? La mancata pubblicità? Il suo arrivo silenzioso? Perché Serie Tv del genere cadono nell’anonimato?