7) Pachinko
E’ la prima produzione coreana di Apple TV+. E’ di un livello altissimo. Esteticamente e narrativamente è quel che noi definiremmo una roba davvero grossa. Tra lusinghe e premi internazionali, Pachinko è una delle Serie Tv da vedere migliori degli ultimi anni, ma qui in Italia non lo sa praticamente nessuno. E’ assurdo quante cose finiscano per disperdersi in mezzo alle piattaforme senza che qualcuno ne sia davvero a conoscenza. Perché quando compiamo l’operazione di zapping, affermando di non trovar niente da vedere, produzioni del genere restano in silenzio in un angolo in attesa che qualcuno decida finalmente di darle una possibilità.
Siamo nella Corea dei primi del ‘900, e siamo di fronte a una storia che darà voce a tematiche urgenti come il razzismo, l’immigrazione, la sopravvivenza. Giocando su più piani temporali, Pachinko si dimostra impeccabile sotto ogni aspetto. Dal punto di vista storico tutto risulta perfettamente curato in ogni particolare. Il contesto risulta immediatamente realista e in linea con la narrazione, e i personaggi non mancano nel fare lo stesso. Sono tridimensionali, specchio della loro realtà, del contesto storico di cui sono protagonisti. Portatori di un messaggio, una cultura, una tradizione. Pachinko è infatti il racconto multigenerazionale di una famiglia che ripercorre ben ottant’anni di storia e di vita.
Come nel caso di We Were the Lucky Ones, Pachinko denuncia uno dei momenti più bui della Corea, qui raccontata sotto il dominio giapponese. Viene denunciato l’orrore del razzismo, il clima di terrore instauratosi, ma sempre tenendo bene accesa la luce della speranza, della dignità umana, del senso di rivalsa di una popolazione piegata in due. Il contesto storico raccontato in Pachinko non viene spesso affrontato, si favorisce spesso un altro tipo di narrazione della storia. Ma la Serie Tv Apple TV+ riesce ad accendere dentro il telespettatore l’urgenza di saperne di più, di capire che cosa sia successo, e in questo senso Pachinko riesce a introdurci perfettamente all’interno del contesto e panorama storico di quel momento, presentando immediatamente alcuni punti chiave.
Un saggio storico, una narrazione di livello assoluto, una scrittura dei personaggi sublime: Pachinko è una delle più interessanti Serie Tv storiche degli ultimi anni, ma qui in Italia non è ancora stato reso chiaro. Eppure Pachinko ha cercato di dircelo ritornando con una seconda stagione che, se possibile, è anche migliore della prima. Che ne dite, le diamo una possibilità?
8) Say Nothing
Giungiamo quasi verso la fine con Say Nothing, una Serie Tv da vedere che il New York Times ha decretato come una delle migliori del 2024. Eppure qui in Italia niente di niente. Nessuna pubblicità, nessun passaparola, nessun rumore. Soltanto un desolante silenzio che ha fatto sì che Say Nothing passasse completamente inosservata all’interno del catalogo Disney+, reclusa completamente in un angolo. Ed è un peccato, l’ennesimo di questa lista. Perché Say Nothing aveva tanto da dire, tanto da dare. E lo ha fatto, ma questo lo sa una cerchia ristretta di telespettatori che hanno deciso di affidarsi a un racconto praticamente sconosciuto nel panorama seriale italiano. Ambientata nell’arco di quattro decenni, Say Nothing affonda le proprie basi nel contesto del conflitto nordirlandese.
Sospettata di essere una spia, una madre single viene rapita dall’IRA nel 1972 non lasciando più alcuna traccia. Questo però sarà solo l’inizio di una storia che ha qualcosa di molto di più da offrire. Non è il mistero, la scomparsa di quest’ultima il centro della trama di Say Nothing. La Serie Tv si concentra infatti su più situazioni e personaggi, aprendo la strada a diverse riflessioni attuali. Il genere spy in Say Nothing sarà infatti soltanto uno strumento attraverso il quale sviscerare tematiche come i conflitti attuali, le questioni religiose che affondano le radici nel passato e che, da sempre, non sono l’unica vera ragione per cui la terribile minaccia della guerra non lascia tregua alla pace. Non temete dunque: se non siete fan del genere, questo non sarà un limite. Say Nothing saprà come accogliere un pubblico più strasversale, andando oltre la sua definizione.
Con un cast variegato e promotore di diversi spunti narrativi, Say Nothing si concentra molto su Dolours e Marian Price, le figlie di un membro dell’IRA che non accetteranno di restare un passo indietro rispetto a tutto quel che le circonda. Al contrario, sceglieranno di imporsi con la loro voce, di trovare un proprio ruolo, decidendo così di entrare all’interno dell’organizzazione. La loro necessità è comune a quella di tutti i personaggi della serie. Trovare un proprio ruolo, sentire di appartenere a qualcosa in un mondo instabile sull’orlo della distruzione.
Come avrete intuito, il contesto socio-politico sarà inevitabilmente la base di partenza di questa storia divisa tra l’azione e il genere spy, ma non tutto sarà ridotto a questo. La Serie Tv utilizza infatti questi strumenti per raccontare un dramma generazionale che vedrà i personaggi scontrarsi con il tempo che passa e con loro stessi, con tutte quelle micro e macro decisioni prese nel corso della loro vita. Il tempo crea, il tempo distrugge. E’ tutto in bilico, come i personaggi di questa Serie Tv da vedere che all’estero ha ottenuto un meritato plauso, e che qui in Italia è invece completamente passata inosservata.