Serie Tv da vedere: Slow Horses (9 nomination)
- Disponibile su Apple Tv+
L’ultima delle serie tv targate Apple Tv+ ci porta a scoprire uno dei titoli più sottovalutati degli ultimi anni. Come abbiamo già avuto modo di affermare all’interno dei passaggi precedenti, la considerazione è valida per gran parte delle serie della piattaforma, ma in questo caso si sono francamente superati. Slow Horses, appena tornata con una quarta stagione che sta ricordando al mondo quanto questa produzione meriti un’attenzione completamente diversa da parte della critica e del pubblico, era stata fin qui snobbata agli Emmy. Un’assurdità, visto il valore della serie. Stavolta, però, si è rimediato con un buon numero di candidature: nove. Ancora poche rispetto a quanto meriterebbe davvero, ma sufficienti per dare un respiro mediatico adeguato a una gemma seriale d’altissimo profilo.
Come spesso accade per le produzioni Apple Tv+, il protagonista è un nome mastodontico: Gary Oldman.
L’attore, del tutto a suo agio nel ruolo pur avendo avuto per la prima volta una parte da regular in una serie tv, è il volto di punta di un racconto sui generis che parte da presupposti non inediti, disvelandosi nel tempo con peculiarità davvero uniche. Il suo Jackson Lamb, anziano membro di punta della MI5 britannica ora confinato ai margini dell’organizzazione, guida un’unità non operativa dei servizi segreti britannici che porta avanti (sotterraneamente) diverse missioni ufficiose mirate a sventare alcune importanti minacce per la sicurezza del Paese.
Jackson, uomo scorbutico e dal carattere a dir poco complesso, mette in luce per l’ennesima volta le gigantesche qualità di Gary Oldman, protagonista di sicuro impatto nei panni di uno dei personaggi più affascinanti e suggestivi degli ultimi anni. Questo non basta per rendere l’idea di quanto valga davvero Slow Horses: solo una visione attenta lo farà. Una visione necessaria per una gemma nascosta che sta finalmente vedendo la luce in fondo al tunnel. Dategli almeno un Emmy, subito.
Reservation Dogs (4 nomination)
- Disponibile su Disney+
A proposito di serie tv sottovalutate che stanno trovando faticosamente una platea all’altezza della situazione, il nostro percorso continua con un altro titolo che ha subito un destino piuttosto simile: Reservation Dogs. Arrivata al traguardo dopo tre stagioni (pochine, se dobbiamo essere onesti), Reservation Dogs si affaccia al luccicante mondo degli Emmy con quattro sacrosante candidature. Auspichiamo, in tal senso, che possano regalare una fortuna postuma a una dramedy troppo spesso confinata ai margini della grande serialità. Un peccato, davvero. La serie, creata e scritta tra gli altri da uno degli autori più prolifici e fortunati degli ultimi anni, Taika Waititi, ha offerto uno spunto narrativo al passo coi tempi del mondo dei nativi americani, finalmente presentati e sviluppati senza ricorrere ai soliti dannosi cliché. Il tema, di forte attualità, attinge al modus operandi del teen drama per sviluppare un prodotto difficilmente inseribile all’interno di una categoria specifica.
Considerabile senza remore uno dei fiori all’occhiello di FX, protagonista negli ultimi anni di uno sviluppo seriale d’altissimo livello che trova in The Bear e Atlanta alcuni tra i principali nomi, Reservation Dogs è finalmente uscito dalla riserva e ha conquistato nel tempo una piccola platea di affezionatissimi, legatisi a un prodotto che fa dell’onestà e del realismo (seppure intinto di elementi di natura mistica) uno dei cardini della propria scrittura.
Anche in questo caso, non si parla un prodotto per tutti.
Il suo target è molto specifico e per molti versi soffre per una certa difficoltà di “internazionalizzarsi”, trovando al contrario le radici all’interno di un pubblico più pronto e abituato a una realtà del genere. Nonostante ciò, la spiccata qualità palesata per tre stagioni ha finito per coinvolgere una platea più variegata e trasversale, coinvolta progressivamente dalle avventure di un gruppo di ragazzi di provincia che cercano faticosamente di trovare il proprio posto nel mondo. Quattro candidature e alcune chance di portare a casa almeno una statuetta: comunque andrà, sarà comunque un successo.