8) The Bear 3
Ottavo posto per una delle Serie Tv più impressionanti degli ultimi anni. Un’opera sontuosa, emotivamente struggente e registicamente sublime che ha affrontato la sofferenza attraverso metafore e simbolismi. Perché la tristezza, in The Bear, si sente, si vede. E’ il caos di una cucina che non permette evasioni, in cui la passione non ti allonta dai tuoi demoni ma, al contrario, te li mette di fronte. Perché Carmy torna qui dietro i fornelli che altro non sono che l’eredità del fratello, un fratello che adesso non c’è più e di cui restano soltanto ricordi disperati. Le cose andavano male già prima, quando ancora era tutto come lo aveva lasciato.
C’era già quella tristezza, quella sofferenza, quelle cene di Natale rovinate da un collasso emotivo di una famiglia incapace di non cedere alla disfunzionalità. Ma quel lutto ha dato il colpo finale, facendo cadere Carmy in una trappola emotiva distruttiva, fatta di attacchi di panico, frasi mai dette e rimpianti a cielo aperto. Le prime due stagioni di The Bear non hanno diviso il pubblico, ottenendo sempre un’accoglienza unanime che la dichiarava come una delle Serie Tv migliori dell’ultimo periodo. Ma qualcosa sembra essersi inclinato durante la terza stagione, colpevole – secondo molti – di non essere stata all’altezza delle precedenti.
Un punto di vista che non si può non prendere in considerazione e, in una certa misura, anche comprendere. Perché non possiamo parlare di The Bear 3 senza prendere atto del fatto che ci abbia disorientati. E’ una realtà, ed è anche una cosa che ci fa dirigere verso un interrogativo legittimo contro cui ogni Serie Tv a un certo punto dovrà scontrarsi: non sarà forse il caso di mettere un punto alla narrazione e concludere il tutto con un’ultima stagione? Un dubbio più che lecito che nutriamo ogni volta che le cose vanno molto bene e abbiamo paura che vengano rovinate in alcuni casi, e che invece viene a bussarci alla porta quando notiamo i primi campanellini d’allarme. Perché, checché se ne dica, The Bear 3 è questo: un piccolo campanellino d’allarme, e non la disfatta ufficiale della Serie Tv.
Questa terza stagione sembra più un preambolo. Un’introduzione alla quarta stagione, come se le due cose fossero effettivamente collegate non da una stessa Serie Tv, ma da uno stesso capitolo. Stagione 3 e stagione 4 in questi caso sembrano quasi una formalità dettata dal tempo, dalla suddivisione di una prima parte e una seconda parte.
The Bear 3 sembra dunque pronta a prepararci a una quarta stagione che sembrerebbe decisa a ritornare ai livelli che conosciamo, restituendoci quel che ci aspettiamo da una Serie Tv da vedere di questo calibro. E la speranza resta sempre questa, anche adesso che abbiamo assistito ai primi campanellini d’allarme. Anche se una parte di noi spera ancora che The Bear possa fermarsi in tempo, prima di cadere nel rischio di sbagliare e di cadere in una trappola in cui già troppe Serie Tv sono cadute.
7) Gli Anelli del Potere 2
Settimo posto per una delle Serie Tv da vedere più divisive di questo ultimo periodo. Stiamo parlando de Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere 2, il grande titolo Amazon Prime Video con il più alto budget di sempre. Più di 400 milioni sarebbero stati spesi per la produzione di questa Serie Tv che, in perfetta linea dell’opera madre, non rinuncia a una grande fotografia e importanti effetti speciali. Dal punto di vista tecnico Gli Anelli del Potere 2 non ha niente da rimproverarsi. Il lavoro in questo senso è tangibile ed evidente, e si manifesta in ogni episodio che sembra un vero e proprio estratto di cinema. Le cose però si fanno presto complicate quando si mette da parte la tecnica parlando della narrazione. In quel caso le cose si fanno molto più complesse.
I fan de Il Signore degli Anelli si dicono infatti perplessi da questa Serie Tv. Le premesse erano grandi, e l’hype per la sua prima stagione era altissimo. Ma il suo arrivo nel 2022 non convinse né il pubblico né la critica. Con la seconda stagione le cose sembrano essere migliorate, ma siamo ancora molto lontani da una consacrazione, dall’essere finalmente considerati all’altezza di un’opera come Il Signore degli Anelli. La struttura narrativa è infatti debole e spesso confusionaria, cosa che rende questa esperienza seriale un vero e proprio lavoro, soprattutto per chi conosce l’universo di Tolkien in modo più superficiale di altri. Gli Anelli del Potere 2 troppo spesso si rende protagonista di momenti riempitivi che non hanno alcun motivo di esistere e che distolgono l’attenzione da una narrazione che dovrebbe essere più concentrata.
In questo senso perdono molto anche alcuni personaggi, privi di una caratterizzazione che riesca a lasciare il segno. Molto spesso i protagonisti si muovono infatti in modo meccanico all’interno della serie, non mettendo mai al centro la loro parte più emotiva, le loro peculiarità, le ombre e le luci. In questo senso una delle poche gioie che Gli Anelli del Potere 2 concede è il suo villain, l’eterno Sauron. Se il lavoro che è stato fatto con lui fosse stato compiuto anche su altri, forse adesso la seconda stagione de Gli Anelli del Potere non girerebbe intorno a uno stizzito 5 o 6, ma avrebbe altre possibilità.
E invece resta un passo indietro di fronte a tutto, allontanando la possibilità di diventare una Serie Tv da vedere grande. Al momento il suo destino sembra infatti essere segnato da un’unica costante, almeno di queste due stagioni: un potenziale (quasi del tutto) inespresso.