4) Only Murders in the Building 4 anticipa il podio tra le Serie Tv da vedere più viste dalla community
Ad anticipare il podio Only Murders in the Building 4, la rassicurante comedy oramai diventata un vero e proprio simbolo degli ultimi anni. I fan della Serie Tv sono tra le persone più fortunate dell’universo seriale. Con un budget non da capo giri, Only Murders in the Building viene rinnovata stagione dopo stagione tornando sugli schermi dopo un breve periodo di assenza e non dimostrando mai segni di stanchezza. A questo aggiungiamo anche la presenza di nuovi personaggi interpretati da stelle di Hollywood come Meryl Streep e il gioco è fatto: Only Murders in the Building è davvero una delle Serie Tv più sorprendenti e fortunate degli ultimi anni. E con ragione.
Seppur non abbia mai sbagliato un colpo, spesso si tende a pensare che nella prossima stagione arriverà il primo passo falso, il campanellino d’allarme che metterà a repentaglio la saldezza di Only Murders in the Building. Ma, almeno per il momento, così non è mai stato. E così la Serie Tv con Selena Gomez, Steve Martin e Martin Short ritorna in questa classifica come titolo più visto del momento e, in generale, anche come titolo più visto di Disney+. D’altronde stiamo parlando di un true crime a tinte comedy, o di una comedy a tinte true crime che dà vita a una narrazione in cui i tre protagonisti si riconoscono, si ritrovano in un momento difficile e smarrito della loro vita.
Attraverso questo legame, stretto per motivi più grande di loro, infatti i tre protagonisti principali riescono finalmente a trovare un motivo per sentirsi di nuovo vivi. Disillusi e spaesati in una città che non sembra aver più nulla da restituirgili, i tre capiscono finalmente che c’è sempre un motivo per non mollare la presa. Il mistero da risolvere, anche se li turba, gli restituisce una ragione per svegliarsi la mattina dopo, un obiettivo da raggiungere. La consapevolezza di poter essere davvero ancora utili, di poter fare la differenza.
Era proprio questo quel che gli mancava, ed è proprio questo che Only Murders in the Building gli consegna. Il tutto con una cornice straordinaria che ci riporta indietro con un’atmosfera che ci dà l’impressione di star guardando un prodotto ambientato negli anni ’50. Sono d’altronde numerose le citazioni al giallo di quell’epoca, momento storico in cui il genere fece la sua esplosione totale. Insomma, Only Murders in the Building sembra nata per non deluderci, e questo la nostra community Hall of Series – Comunità di Recupero sembra proprio saperlo.
3) Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menéndez
Ad aprire il podio delle Serie Tv da vedere più viste dalla nostra community Hall of Series – Comunità di Recupero Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menéndez. Sebbene sia passato un mese dalla sua distribuzione su Netflix, la Serie Tv di Ryan Murphy non lascia ancora le classifiche, dominandole del tutto. Un risultato incredibile che conferma ancora una volta l’altissimo livello di questa antologia ideata da Ryan Murphy e dal compagno fedele di sempre Ian Brennan. Nove puntate sono bastate per tornare in quegli anni ’90 che hanno segnato del tutto la storia di una delle famiglie più ricche degli Stati Uniti. Una di quelle che, guardandole, consideresti perfette. Prive di qualsiasi problema. Ma dietro a quel riquadro perfetto si nascondeva la polvere. Una polvere che qui Ryan Murphy getta ovunque sul pavimento, diventando il telespettatore della sua stessa storia.
Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menéndez non ha infatti alcuna intenzione di farsi portatrice di verità assolute. Ryan Murphy svolge qui un lavoro di prospettive, raccontando due versioni che si contraddicono ma che hanno un’unica costante: qualsiasi fosse la realtà, questa è una storia terribile. Fin dal primo episodio il regista ci catapulta in due diverse collocazioni temporali, raccontando i fatti antecedenti all’omicidio e il conseguente processo. Nel mezzo, la sera del 20 agosto 1989, la notte dell’omicidio. Attraverso delle interpretazioni magistrali, Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menéndez si addentra all’interno di una Beverly Hills fatta di vetro, in cui tutto brilla ma soltanto fino a quando non lo tocchi. Perché è tutto molto più frangibile di quanto mai avresti pensato, in quel perfetto posto in cui batte sempre il sole.
La prima stagione dedicata agli atti atroci di Dahmer aveva un taglio nettamente più grottesco, spaventoso, adrenalinico. Era incentrata su un serial killer e sulle conseguenze di un’America che non dava la giusta attenzione a una fetta di popolazione bistrattata in modi orribili. In questo caso, invece, siamo di fronte a una narrazione più graduale, meno adrenalinica e più vicina al genere thriller, tanto da strizzare un occhio alla precedente Serie Tv antologica di Ryan Murphy American Crime Story.
Esattamente come nel caso di Dahmer non manca una chiara e implicita critica sociale, mirata a denunciare in modo sottile – in perfetto stile Murphy – la cronaca di quel momento, come qualla tragedia venisse trattata dai media e dalla società. Era tutto basato sul chiacchiericcio, su un pettegolezzo che non era in grado di comprendere la vera gravità, omertà e desolazione di quanto accaduto. Era solo qualcosa di cui disquisire a cena, cercando di trovare il colpevole tra le proprie mura di casa.
Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menéndez si candida così a diventare una delle migliori Serie Tv da vedere su Netflix, ma anche una delle migliori produzioni del 2024. Una Serie Tv che non se ne fa niente di una verità che non potremo forse mai davvero conoscere e che, con rispetto, si limita a raccontare la storia di una famiglia che, nonostante la bellissima cornice, non ha mai conosciuto nessuna forma di felicità.