3) Sex Education, una delle Serie Tv da vedere dalla straordinaria intelligenza emotiva
Ritorniamo ad affrontare un altro argomento particolarmente spinoso. La quarta e ultima stagione di Sex Education è un tema ancora particolarmente fresco sviluppatosi solo nel 2023, ben più vicino di altre ultime stagioni qui presenti. E lo sappiamo bene: l’ultima stagione, per il suo sviluppo, non è stata all’altezza delle aspettative. Aveva tutti gli strumenti per fare bene, per chiudere in bellezza uno dei racconti più intelligente emotivi degli ultimi anni, ma ha voluto esagerare con un mappazzone di eventi e personaggi, sviluppando storyline poco interessanti per mettere in secondo piano altre che avrebbero potuto darci molto di più. Come nel caso di Adam e Ruby, due dei protagonisti meglio costruiti della Serie Tv Netflix che, però, in questa stagione vengono trattati come l’ultima ruota del carro. Non ottengono l’importanza che meritano, dando spazio a nuovi personaggi di cui avremmo potuto fare a meno.
Perché uno dei problemi di questa stagione ha a che fare proprio con l’introduzione di nuovi personaggi che non hanno aggiunto niente alla storia e che, al contrario, le hanno soltanto tolto qualcosa. Quel che ha restituito attraverso la narrazione delle tematiche sociali non lo ha costruito nell’epilogo di alcuni singoli, e questo è purtroppo evidente. E questo è avvenuto anche nel caso della storia personale di Maeve che, in questa stagione, appare macchinosa, spoglia, fatta di comportamenti infantili e altalenanti, ben lontani dalla maturità che credevamo potesse raggiungere dopo le precedenti tre stagioni.
Quindi sì: Sex Education è una Serie Tv da vedere ben consapevoli del fatto che, a un certo punto, ci si dovrà scontrare con un’ultima stagione che non mantiene fede alle premesse e promesse, mettendo in secondo piano personaggi e avvalendosi di espedienti che non porteranno da nessuna parte. Ma per fortuna, in mezzo a questo deludente ultimo capitolo, si nasconde un finale che ricompone le cose. Anche senza un lieto fine. Anche senza Maeve e Otis pronti a concretizzare quel legame che li fa avvicinare e poi allontanare dalla prima stagione. Perché nel finale definitivo Sex Education dimostra la sua coerenza narrativa. La sua vera natura. Dimostra di essere diventata grande.
Ognuno dei tre protagonisti termina infatti il suo percorso all’interno della serie in totale autonomia e, seppur con il cuore spezzato, va avanti alla ricerca di se stesso, il vero motore e obiettivo della Serie Tv Netflix. Non era forse quello che molti si aspettavano, e lo capiamo, ma questo espediente narrativo ha permesso alla serie di dimostrare la sua crescita, di aver compiuto il viaggio intrapreso nella prima stagione.
I rapporti sentimentali non erano il fine della trama, ma solo un mezzo attraverso il quale i protagonisti potessero conoscere se stessi, capendo che cosa volessero da sé e dagli altri. Erano degli strumenti attraverso cui diventare grandi. Mezzi con cui forgiare la propria intelligenza emotiva. Il triangolo amoroso tra Maeve, Otis e Ruby non era l’obiettivo finale della quarta stagione di Sex Education, ma solo un mezzo per fargli comprendere di non essere ancora pronti per darsi completamente a qualcun altro, perché prima di farlo dovevano prima fare pace con i propri demoni. Sex Education, con questo finale, è rimasta fedele a se stessa non snaturandosi in nome di un lieto fine, pur conoscendo i rischi. E’ stata coraggiosa. Dalla prima all’ultima puntata, e questo ci basta per ricordarla non solo per i suoi rimpianti, ma anche per il suo meraviglioso finale.
4) I Medici, una Serie Tv da vedere nonostante tutto
E’ una delle Serie Tv anglo-italiane più discusse di sempre, colpevole di non aver avuto costanza. Dopo due stagioni di ottimo livello, infatti, I Medici chiude con una terza stagione non al pari delle altre. Quella poeticità, quell’ode all’arte straordinaria del Rinascimento italiano, in questa stagione viene a mancare più di quanto ci si potesse aspettare. Al centro ci sono frammenti biografici legate alla difesa di Firenze da parte di Lorenzo De Medici, oramai dentro una spirale dedita al potere, totalmente dedito al controllo di ogni cosa, anche della sua famiglia. In questa stagione manca quella grandezza che aveva reso così forti le prime due stagioni, manca il dinamismo. Era chiaro già durante la prima puntata della terza stagione, e purtroppo viene confermato anche nel corso dello sviluppo della stagione.
Ma il finale. Il finale azzera tutto. Azzera perfino quella parte più ambiziosa di Lorenzo De Medici che aveva offuscato la sua parte più intima, uno degli elementi che più hanno fatto la fortuna della Serie Tv. In quel finale c’è tutto. C’è la grandezza della dinastia De Medici, dell’arte, del Rinascimento. Di tutto quel che in quel periodo storico ha scritto una delle pagine di storia più importanti di sempre, facendo sì che il ‘500 italiano restasse impresso nelle opere di Botticelli, di Da Vinci, Di Michelangelo. In quel finale avviene, d’altronde, l’ultimo scontro di Lorenzo De Medici, la sua ultima battaglia prima di andare via.
Avviene tra lui e Savonarola, tra chi vede l’arte come un percorso verso Dio e tra chi la vede come un insulto nei suoi confronti. L’ultima battaglia di Lorenzo De Medici, in punto di morte, è di carattere ideologico, e si consuma su un letto che lo vedrà chiudere gli occhi. Va via facendo un’ode all’arte e a tutto quel che lui in prima persona ha costruito, mettendo al centro di tutto l’importanza dell’arte, della città di Firenze. La sua Firenze. Il posto che ha reso grande, il museo a cielo aperto in cui sono conservate alcune delle opere più importanti di tutto il mondo.
Il rumore dei passi che adesso non sentiamo più, ma che un tempo hanno scritto la storia di oggi. Il posto in cui Botticelli ha dipinto la sua Venere, la sua Primavera, ispirandosi al concetto di bellezza che non svanisce di fronte alla morte. Perché la vita ritorna sempre, rinascendo. Il senso de I Medici è tutto qui. In questo finale struggente che vede Lorenzo De Medici chiudere gli occhi per l’ultima volta, facendo spazio all’immagine di alcune delle opere più straordinarie create durante la sua vita.
I Medici è storia, l’ode di tutto quel che è stato, e sarà per sempre. E così, tutto quel che è rimasto quasi del tutto in silenzio ritorna negli ultimi dieci minuti dalla fine della serie, facendoci dimenticare la deludente ultima stagione di una Serie Tv che avrebbe potuto essere molto più grande di così, ma che con il finale ritorna alla gloria degli inizi.