Westworld, una serie tv da vedere (nonostante i problemi)
Un altro rimpianto. E che rimpianto. Perché fa sempre male pensare a Westworld e al suo destino infausto. Si era presentata al mondo per dominarlo: sarebbe dovuta essere una vera numero uno, la serie di punta del network di punta (la HBO). E aveva tutto per farlo: un budget da kolossal, uno dei pilot più costosi di sempre, un cast maestoso e, soprattutto, un team d’autori sopraffino, con rarissimi eguali nel mondo televisivo. Risultato? Una prima stagione che porteremo nel cuore per sempre, e la capacità pazzesca di soddisfare fino in fondo le gigantesche aspettative che aveva portato con sé.
Poi qualcosa si è rotto, irrimediabilmente: la seconda stagione aveva osato troppo, era diventata sempre più criptica e aveva puntato alle nicchie nonostante avesse l’onore e l’onere di dover essere una serie tv da vedere per chiunque.
Aveva peccato di “hybris”, toccando il sole con un dito: era diventata troppo bella, per pochi. E per tutti gli altri? Tutti gli altri l’hanno mollata e non l’hanno più voluta ritrovare. Westworld è così divenuta schiava della propria grandezza, e di critiche ingenerose che hanno puntato il dito contro i presunti limiti. Limiti che rappresentano dei pregi straordinari per chi ha continuato ad amarla nella sua fase decadente. Persino nella terza stagione, quando si era cercato di semplificare le cose e di ampliare un pubblico che ormai non c’era più: Westworld, in quel momento, non era stata fedele al suo spirito e aveva raccolto – stavolta meritatamente – tante critiche.
Il danno, ormai, era fatto: una prima stagione molto bella e le altre da buttare, per i più. Ma non per noi: Westworld sarà sempre un rimpianto per quel che sarebbe potuta essere e non è stata. Ma soprattutto, per quel che è stata e forse non sarebbe dovuta essere.
“Alcune persone scelgono di vedere la bruttezza di questo mondo. Io ho scelto di vederne la bellezza. Ma la bellezza è un’esca. Siamo intrappolati”, diceva Dolores. Se avesse potuto, l’avrebbe detto anche a proposito della sua serie tv.
- Cosa sembra essere Westworld, secondo certe valutazioni
Una bellissima miniserie che ha rovinato tutto con la seconda stagione. Al massimo, una serie tv che avrebbe avuto bisogno di svilupparsi senza accartocciarsi sulla propria vanità e che ha finito, invece, per diventare pressoché incomprensibile.
- Cos’è Westworld, in realtà
Un’avventura straordinaria che avrebbe meritato un esito diverso, condizionata fortemente dall’approccio col pubblico. Dopo averlo “snobbato” nel corso della seconda stagione, l’aveva inseguito disperatamente nella terza e aveva finito per snaturarsi. Ciò, tuttavia, ha macchiato solo in parte il meraviglioso percorso di una serie tv che avrebbe avuto bisogno di una stagione finale e una chiusura definitiva del cerchio. Dopo aver risollevato le sue sorti nel corso della quarta stagione, la attendiamo ancora al varco: la quinta stagione è un sogno proibito che speriamo di poter vivere, un giorno, a occhi aperti. A patto che si smetta di parlarne troppo male: Westworld, l’atto di coraggio di un gruppo di visionari, merita giustizia.
Antonio Casu