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5 famiglie della Mulino Bianco delle Serie Tv in cui non avremmo mai voluto crescere

Settimo Cielo

2) Dawson’s Creek: una serie tv da vedere, ma una famiglia in cui non saremmo voluti crescere

dawson's creek

Che belli Mitch e Gale Leery, genitori fantastici e coppia innamorata che riesce persino a superare le corna “così, de botto, senza senso” di lei durante la prima stagione. Perché uno non dovrebbe desiderare di vivere nel loro squisito nido sulle rive del fiumiciattolo sempre soleggiato? Una casa stupenda, un paesino tranquillo e due genitori giovanili, presenti e sensibili, pronti ad accompagnarti in ogni fase della vita.

Semplice, perché hanno un figlio che è un rogito umano che ti spetterebbe per fratello.

Vuoi mettere dividere la vita con Dawson Leery e i suoi snervanti crolli emotivi alla Woody Allen, interrotti solo da quelli della dispotica vicina di casa immusonita che glieli stimolava puntualmente? Gli autori l’hanno fatta facile nello show, hanno fatto arrivare la piccola Lily Leery solo dopo che Dawson aveva lasciato il nido familiare, e per poco più di otto secondi, evitandoci così di conoscere il possibile disagio che la ragazzina avrebbe potuto avere a causa di un fratello prolisso ed autocentrato come Dawson.

3) La famiglia Bradford, una serie tv da vedere degli anni’70

settimo cielo

Quando si parla di famiglie modello americane è quasi sistematico che venga nominata la famiglia di Sacramento che dà il titolo alla serie tv da vedere degli anni ’70. La serie tv da vedere, una delle più amate di quegli anni, può essere un guility pleasure per chiunque senta il bisogno di un ovattato salto nel passato. Gustandosi tutti quel valori e quelle atmosfere stile Pleasentville tipiche della tv di quegli anni. Naturalmente ci veniva trasmesso solo il lato più edulcorato del colore familiare che otto figli possono produrre in una casa.

Difficile prendere sul serio i litigi (se così possiamo chiamarli) degli otto ragazzi che quasi risultano inverosimili. Siamo tutti abbastanza grandi da sapere che una casa in cui dimorano otto figli nella realtà assisterebbe alla nascita di un fight club casalingo già dalla prima stagione. Trasformando il concetto di condivisione in un vero esasperante sarificio, dall’assenza di fila per il bagno di casa (un terno al lotto se ci si pensa bene, specie al mattino) così come la scelta del programma da vedere in televisione, ai giorni nostri bisognosa di un referendum anche solo per decidere quale serie iniziare e perché.

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