5) Lost, la Serie Tv da vedere per scoprire uno dei flashback più importanti della storia – 1×04
Forse a scrivere una delle pagine più importanti delle Serie Tv da vedere assolutamente è stata proprio questa immagine. Con Locke, qui, disteso, che scopre di potersi muovere. Che, nonostante la vita con lui sia sempre stata ingrata, ha sempre avuto ragione a immaginare che qualcosa di meraviglioso potesse accadergli. Quando assistiamo a uno dei flashback più importanti delle Serie Tv siamo ancora all’inizio. Non sappiamo effettivamente ancora niente riguardo all’isola in cui i protagonisti sono finiti. Prima di questo momento abbiamo visto solo tre episodi. Ma bastano già per spezzarci in due emotivamente, restituendoci i ricordi di una vita ingrata.
Locke è sempre stata l’anima mistica di Lost (qui la classifica delle stagioni). In una Serie Tv in cui ogni cosa è un paradosso e una contraddizione, Locke rappresenta lo spirito più mistico che si contrappone alla scienza e alla razionalità. Lui che, come vediamo nel flashback, ha sempre pensato di poter raggiungere vette molto più alte. Anche se a lavoro si prendono gioco di lui. Se conduce una vita mediocre. C’è il sogno, in mezzo a tutto questo. Stare a contatto con la natura, procracciarsi del cibo vivendo un’avventura selvaggia. Locke si sente predestinato verso tutto questo. Ma quando prova a realizzare i suoi desideri viene interrotto.
Scopriamo infatti come Locke vivesse una condizione difficile fisicamente, perché costretto su una sedia a rotelle. I suoi sogni più grandi, le sue ambizioni, i suoi desideri: ognuna di queste cose veniva ostacolata da una condizione che comunque non gli ha mai fatto perdere la rotta, la consapevolezza di un destino molto più grande di questo, a contatto con la natura. E poi, il disastro aereo. Oramai sopravvissuto, Locke sembra essersi appena ricongiunto con il suo vero destino. Un destino che in questa quarta puntata preannuncia anche un altro aspetto trascendentale dell’isola: Locke è tornato a camminare.
Di questo flashback straordinario – oltre alla struggente parte emotiva e alla perfetta alternanza tra scene del passato e il presente, con annesso un sontuoso colpo di scena – resterà per sempre anche quell’indimenticabile frase. Quelle parole che, combinate, hanno detto di Locke più di qualsiasi altra cosa: Don’t tell me what I can’t do. Non ditemi che non lo posso fare. Perché sopra di Locke c’è sempre stato solo il cielo. Soltanto quello è il suo limite. Per il resto, è sempre stato libero. Lo era prima ancora di arrivare nell’isola. Perché ha sempre scelto da sé, trovando una chiave per riuscire a pensare di essere destinato a qualcosa di molto più grande. Nessuno può dire a Locke che cosa non può fare.