5) The Following
The Following è una di quelle serie tv che ti fanno arrabbiare per tutto il potenziale che hanno sprecato. Mescolando perfettamente elementi innovativi come Internet con altri più classici come la letteratura, le vicende iniziavano con l’evasione del serial killer Joe Carroll, il quale aveva creato attraverso i social media una rete di fedeli follower dei suoi omicidi ispirati ai libri di Egdar Allan Poe. Per catturarlo, viene richiamato l’agente che l’aveva arrestato, Ryan Hardy. Riportarlo in cella diviene un’ossessione per lui, perché sa che Joe ha in mente qualcosa di terribile, che ama manovrare, distruggere e giocare con i suoi personaggi. Solo così può finire il suo romanzo, scritto su carta e poi tradotto nel mondo reale con l’aiuto dei suoi follower.
Tra loro c’è una profonda e seducente interdipendenza, si disprezzano ma si rispettano, si confondono nell’altro, non possono esistere senza la reciproca nemesi. E quando morirà uno, il secondo lo seguirà .
Le basi per il successo c’erano tutte in questo thriller psicologico terrorizzante, accattivante, pieno di colpi di scena. Ma la carne al fuoco era troppa, far morire tanti personaggi interessanti nella prima stagione non ha giovato e i nuovi arrivati – soprattutto nell’insulsa terza stagione – sono risultati essere soltanto delle brutte copie, togliendo tutta l’inquietudine dei loro predecessori. E nemmeno il rapporto tra Joe e Ryan ha salvato la situazione, lasciando poi il killer a un destino narrativamente squallido per un villain di quel calibro.