Andrew Scott – Sherlock
Siamo nell’episodio 02×03, intitolato The Reichenbach Fall (un titolo che allude alle cascate di Reichenbach, dove nella storia originale Holmes e Moriarty sarebbero morti). Sherlock (Benedict Cumberbatch) raggiunge il suo nemico sul tetto di un ospedale. Lì Moriarty (Andrew Scott) spiegherà all’investigatore cosa potrebbe succedere a John, alla signora Hudson e a Lestrade se Sherlock non si suicida. La scena è inquieta, disorientante ed è dominata dalla vertigine. Ed è con questa ultima interpretazione che Andrew Scott conferma in via definitiva di aver dato vita a una versione di Moriarty spettacolare. Non serviva certo la scena del tetto, ma quel picco di follia doveva pur essere premiato. Moriarty è amareggiato e annoiato al solo pensiero di dover tornare ad avere a che fare con le persone ordinarie. Poi, dopo un lungo confronto, si spara in bocca. Lo scambio di visioni tra Moriarty e Sherlock è memorabile. Ma l’interpretazione di Andrew Scott, invece, è sublime, anzi, diabolica. È riuscito con poche, ma dosate scene a rendere Moriarty l’incarnazione del male puro. Un bambino capriccioso, con un tono beffardo e sprezzante, ma potente come un corpo celeste impazzito che sta per esplodere da un momento all’altro.
No, no, no, this is too easy. This is too easy. There is no key, DOOFUS!
Bryan Cranston – Breaking Bad
Where is the money?
Concludiamo questa carrellata di dieci interpretazioni memorabili in altrettante memorabili serie tv da vedere con Bryan Cranston. Ci troviamo nell’episodio 04×11 della serie ideata da Vince Gilligan. Walter White sta per far “scomparire” la sua famiglia, ma scopre che Skyler ha dato i loro soldi a Ted. Così ha un crollo emotivo. E non un crollo qualunque: il crollo. Bryan Cranston, infatti, è riuscito a renderlo talmente universale che chiunque, guardando quella scena e ascoltando le sue urla isteriche, ha provato la sensazione di chi sta affogando, di chi si aggrappa a un palloncino in caduta libera. Walt è letteralmente a terra. Si sente spacciato, perduto, tradito sia da sua moglie che dalla fortuna. Attraverso la reazione di Skyler, poi, capiamo che in quel momento Walt ha raggiunto il punto di non ritorno. Mentre le sue urla singhiozzate si propagano da sotto il pavimento, Marie chiama Skyler per dirle che la DEA ha ricevuto un suggerimento anonimo e che Hank è di nuovo un bersaglio. Non solo la recitazione di Bryan Cranston (e di Anna Gunn) è impeccabile, ma la fotografia, la musica e il montaggio, questa volta, sono al totale servizio della bravura dell’attore e incorniciano il suo crollo emotivo. L’inquadratura finale, poi, con lo zoom che dal buco si allarga verso l’alto, mentre Walt tace, ci fa presagire cosa lo aspetta. Ormai è chiaro che la tomba se l’è scavata con le sue mani. Questo è forse uno dei momenti di maggiore consapevolezza e lucidità di Heisenberg. Un urlo, quello di Bryan Cranston, che continuerà a riecheggiarci nelle orecchie e nello stomaco per molto molto tempo.
L’urlo disperato di Bryan Cranston, i crolli emotivi di Rue e di Midge Maisel.
Non credete anche voi che “Where is the money” di Bryan Cranston, la rimozione del trucco di Viola Davis, il monologo di Peter Dinklage e le altre performance che abbiamo elencato siano delle scene magistrali che andrebbero mostrate ai corsi di recitazione?