5) Boardwalk Empire
Con un episodio pilota diretta da Martin Scorsese, Boardwalk Empire entra già solo per questo a pieno titolo tra le serie tv ingiustamente snobbate da vedere assolutamente.
Vincitrice di 20 Premy Emmy su un totale di 57 candidature, la serie liberamente ispirata alla vita del politico e criminale Enoch L. Johnson è un conclamato capolavoro televisivo di cui colpevolmente non abbiamo ancora sdoganato la sua popolarità qui in Italia.
Non solo direttore del pilota ma anche produttore esecutivo, Martin Scorsese lascia la sua impronta ben visibile in questo show che vede come protagonista uno spettacolare Steve Buscemi. I motivi per vedere questa serie tv potrebbero benissimo fermarsi qui, ma oltre alla qualità stilistica, Boardwalk Empire non si risparmia regalandoci una trama all’altezza delle aspettative.
Tesoriere e gangster in una Atlantic City in pieno proibizionismo anni ’20, Enoch Thompson domina il commercio clandestino di alcolici seguendo fedelmente quanto preannunciato dalla tagline della serie: ‘Quando l’alcool fu messo fuorilegge, i fuorilegge divennero i re’. Uomo di classe e carismatico, Enoch si mostra come un gentleman dei primi anni del ‘900, nascondendo meschinamente sotto i sorrisi lusinghieri un animo spietato e violento che brama unicamente il potere.
Sicuramente uno degli show meglio recensiti dalla critica – e la lunga lista di premi vinti ne sono sicuramente una dimostrazione – Boardwalk Empire si presenta come un prodotto di altissima qualità ma capace di attrarre anche il pubblico meno cinefilo presentandoci le tematiche tipiche dei gangster movie declinate in una modalità narrativa più accessibile a una platea certamente più ampia.
6) Louie
Con Louis C.K. nei panni di Louie, una versione fittizia e romanzata di se stesso, il celebre comico di stand up ci restituisce una dark comedy da lui scritta, diretta, prodotta e recitata che si è aggiudicata ben 20 candidature Emmy e 2 candidature come miglior attore protagonista ai Golden Globe.
Ben recensita dalla critica per il suo stile ‘indie’, paragonato da alcuni alle opere di Woody Allen, Louie convince gli appassionati di stand up comedy e ne recluta di nuovi.
Comico sul palco e padre di due bambine fresco di divorzio fuori, Louie va a toccare le tematiche più disparate, dalla depressione al sesso, dall’orientamento sessuale al senso di colpa cattolico: topic spinosi di cui Louis C.K., devoto al suo mestiere di comico dissacrante, non ha alcuna paura di parlare.
Quello proposto da C.K. è a tutti gli effetti un esperimento seriale che inaspettatamente convince. Per nulla interessato alla continuity, alla trama o a una qualsiasi linea temporale da seguire, Louie nasce come un prodotto innovativo dove le stesse puntate sono fine a loro stesse, mosse solo a perseguire un unico scopo: quello di snocciolare un argomento piuttosto che un altro in modo irriverente o caustico che sia.
La storia di uno stand up comedian vista direttamente dai suoi occhi e tagliata su misura sui suoi sketch comici che altro non sono che dissacrante rappresentazione della vita stessa.