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8 Serie Tv che andrebbero assolutamente viste anche solo per l’eccellente qualità dei dialoghi

Un'immagine tratta da Succession, una serie tv da vedere anche solo per l'eccellente qualità dei dialoghi
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Ci sono serie tv da vedere assolutamente portentose che hanno saputo riservare la stessa cura maniacale a ogni aspetto tecnico e stilistico. Serie tv come Game of Thrones o Breaking Bad, ad esempio, che hanno affrescato un quadro coeso dove però sono regia e fotografia a svolgere il lavoro più arduo. Serie meravigliosamente sceneggiate, che offrono un insieme di personaggi differenti e trame avvincenti, deve le parole a volte sono addirittura superflue. Esattamente come in quelle ricche di dialoghi struggenti, come Sons of Anarchy o BoJack Horseman, che sfruttano sopra ogni altra cosa la potenza suggestiva dell’immagine. Per non parlare di quelle sceneggiature che ormai sono una leggenda. Come quella de I Soprano (prima nella 101 Best Written TV Series secondo la Writers Guild of America), House of Cards, Colombo, Lost, Mad Men o Dr. House. Prodotti contraddistinti da una scrittura sopraffina, ma che si reggono soprattutto sulla complessità dei loro protagonisti. Si tratta di serie tv diventate memorabili per un insieme gigantesco di elementi. Dove i dialoghi solo uno degli infiniti ingredienti a brillare. Anche nel panorama italiano non mancano esempi di ottima scrittura, da Gomorra, Romanzo Criminale a Strappare lungo i bordi. Storie costellate da dialoghi memorabili e da battute che si prestano alla citazione compulsiva – impossibile non citare Boris – ma che ci appassionano per un insieme variegato di motivi. In questo approfondimento, invece, vogliamo concentrare l’attenzione su quelle serie tv in cui se togliessimo tutto il resto, i dialoghi sorreggerebbero da soli l’intera vicenda. Serie tv che non hanno bisogno di nient’altro per stare in piedi e che mantengono una continuità dialogica costante dall’inizio alla fine. Diamanti, serie tv da vedere come Succession, che ci tengono incollati allo schermo a partire dai dialoghi.

Ecco quindi 8 esempi di serie tv da vedere, come Succession, che possiamo apprezzare anche solo leggendo lo script.

Succession (2018 – 2023) – Una Serie Tv da vedere assolutamente, e non solo per i dialoghi

Succession

Iniziamo da Succession: la regina cattiva dei dialoghi superbi. Una produzione HBO raffinata, elegante e strafottente che si regge interamente sull’intreccio e sul ritmo del discorso. Succession non ha ovviamente solo una sceneggiatura brillante. La bravura del cast dà una marcia in più e assicura che ogni battuta sia carica di un’accuratezza interpretativa di livello. Eppure, scommettiamo che anche senza la magnificenza di Brian Cox e il talento di Kieran Culkin, Sarah Snook e Jeremy Strong i dialoghi conserverebbero lo stesso fascino. La scrittura insegue un realismo esacerbato, tanto che abbiamo l’impressione di trovarci lì con loro, a spiarli una conversazione dopo l’altra. I dialoghi, forse i più credibili dai tempi de I Soprano, non sono verosimili, ma veri. I personaggi balbettano, si bloccano e parlano come parlerebbe una persona nella vita reale. E nonostante quasi mai dicano la cosa giusta, ci stregano. Le fandonie che escono dalle loro bocche sono tanto imbarazzanti quanto veritiere.

Siamo sempre certi che le parole che pronunciamo siano intelligenti, ma purtroppo il più delle volte è solo una nostra convinzione. Nella realtà, fin troppo spesso, la differenza tra ciò che intendiamo dire e ciò che effettivamente diciamo è abissale perché non esiste un deus ex machina a sistemare le parole e a ordinare i nostri pensieri. Ed è qui che i dialoghi di Succession compiono il miracolo, assicurando che i personaggi interagiscano tra loro come avviene normalmente, senza filtri e senza correzioni stilistiche. Dunque se c’è bisogno di essere cringe, come Roman, che cringe sia. Nessun monologo toccante. Tutto scorre senza filtri e senza censure per dimostrare fino in fondo la loro inadeguatezza come essere umani. Il flusso incessante dei dialoghi segue solo una regola: aderire alla realtà, dimenticando ciò che il pubblico si aspetta di sentire e mostrando invece ciò che accadrebbe se due personaggi idioti come Tom e Greg conversassero nel mondo reale.

Six Feet Under (2001 – 2005)

Six Feet Under

Un’altra serie corale, come Succession, che basa la sua forza narrativa sul dialogo tra i personaggi. La black dramedy di Alan Ball è una lezione di sceneggiatura. È arrivata con un ventennio di anticipo, aprendo nuovi orizzonti narrativi, e ci ha salutato con un finale coerente, completo ed emozionante. Anche nei silenzi, Six Feet Under assicura una tensione dialettica che potremmo percepire anche leggendola sulla carta. Nella dramedy con Peter Krause e Michael C. Hall i dialoghi ci coinvolgono emotivamente e ci rendono partecipi di ciò che accade qui e ora. Le battute ci portano nel vivo di ogni scena, restituendoci un pezzo di quotidianità che però diventa universale. Six Feet Under non vuole rassicurare lo spettatore. Non vuole sedurlo con grandi lezioni di vita degne degli insegnamenti di retorica di Cicerone. La vita non ha un senso. È terrificante, spiazzante e sconvolgente. E la serie sa raccontarlo, sfruttando i meccanismi del dialogo socratico.

I personaggi non sanno, ma dialogando dimostrano una tesi, la loro, che non è necessariamente giusta o sbagliata. Si tratta di punti di vista differenti che si intrecciano, generando un confronto appassionante. La logica dei personaggi e i loro rispettivi valori sono netti e in opposizione, pensiamo a David e Nate, e i dialoghi si costruiscono proprio sullo scontro dialettico. Gli autori di Six Feet Under hanno avuto il coraggio di fare meno. Un less is more seriale per eccellenza. Esattamente come accade in Succession, o in Fleabag di Phoebe Waller-Bridge, gli autori hanno saputo quando fare meno per restituire dei dialoghi veri, fatti di sussulti, incertezze e pause; di archi narrativi stratificati, a volte imperfetti e incoerenti, che travolgono come travolge la vita stessa.

Six Feet Under è una serie tv da vedere, oltre che per l’eccellente qualità dei dialoghi, perchè il suo finale è una delle cose più forti mai viste in televisione

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