2 Broke Girls
- Episodi: 138 da 20 minuti circa.
Dai, questa al confronto è una passeggiatina di salute: 2760 minuti, più o meno il tempo occupato da ciascuno per chiedere a George R.R. Martin di concludere la sua saga. E qua lo anticipiamo: molti non saranno d’accordo con l’inserimento di una serie del genere in un pezzo del genere. 2 Broke Girls, d’altronde, non ha mai avuto la critica dalla sua parte, né ha mai avuto a disposizione un pubblico semplice. Mai unanimi, i pareri a riguardo: c’è chi la ritiene eccessivamente frivola, chi la trova inutilmente volgare, chi si ferma alla parola “trash”. E in parte hanno pure ragione: questa sit-com non è un prodotto d’autore, né ha mai fatto niente per esserlo. Ma allora perché infilarla qua? Solo perché ha tanti momenti divertenti che si potrebbero vivere ugualmente attraverso una visione casuale?
Beh, fino a un certo punto.
Se da un lato è più che evidente la spinta verticale della serie, improntata su dinamiche che tendono a ripetersi all’infinito in buona parte dei casi, dall’altra c’è un’orizzontalità che rappresenta più di una mera cornice comica. I percorsi di vita affrontati da Caroline Channing e Max Black, le due protagoniste della serie, affrontano diverse fasi e si sviluppano notevolmente nel corso del tempo, restituendoci due personaggi strutturati e sfaccettati, ben distanti dall’apparente bidimensionalità che potrebbe emergere da una visione più distratta. È un beneficio che vale l’investimento: le risate, al pari di The Bang Theory, sono sempre la priorità assoluta, ma 2 Broke Girls ha anche qualcosa di bello da raccontare. Riscontrabile fino in fondo con la sola visione completa.
Westworld
- Episodi: 36 episodi da 55 minuti.
1980 minuti, stando bassi. Molto bassi perché in realtà ci sono diversi episodi che superano abbondantemente l’ora piena e vanno persino oltre, ma diamo un riferimento parziale per rendere l’idea. Vogliamo renderla perché vogliamo provarci ancora una volta: siamo grandissimi appassionati di Westworld e siamo tra quelli che ci hanno creduto fino in fondo. Abbiamo sperato fino alla fine che questa gemma seriale potesse riconnettersi totalmente col pubblico, smarrito fin dall’inizio della seconda delle quattro stagioni complessive. Ci abbiamo creduto perché Westworld aveva tutto per diventare una delle migliori serie tv di tutti i tempi: non solo una serie tv da vedere, ma un titolo davvero irrinunciabile. Lo è lo stesso, per molti versi, ma la mesta cancellazione che ci ha privato di un sacrosanto finale ha interrotto un sogno che aveva già assunto da tempo le dimensioni dell’incubo.
Il riferimento fatto in precedenza non è casuale. La prima stagione di Westworld fu seguitissima e osannata da critica e pubblico, raccogliendo tutte le premesse con cui si era presentata al mondo.
Poi, però, qualcosa si è spezzato. La seconda stagione, pur eccellente, si era distinta per un’eccessiva complessità narrativa che aveva finito per stancare il grande pubblico, incapace di cogliere fino in fondo le infinite sfumature di una narrazione spesso leziosa ed esageratamente criptica. Non è di per sé un limite (affatto), ma comprendiamo chiunque abbia deciso di interrompere la visione in quel momento. Con la terza, invece, si cercò di riconquistare il pubblico con una narrazione più canonica, finendo però per snaturare la serie. La quarta sistemò un po’ tutto, ma ormai era troppo tardi: il pubblico era già andato da un’altra parte. A posteriori, tuttavia, vi consigliamo comunque di riprendere la visione: al di là delle criticità, ne varrà comunque la pena. Poi chissà: qualcuno, prima o poi, potrebbe farci un regalone e offrire un finale a una serie che avrebbe meritato di arrivare al traguardo.