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9 personaggi delle Serie Tv che hanno subito un’involuzione pressoché inspiegabile

Kate Austen

Debbie Gallagher – Shameless US

Debbie Gallagher

Debbie Gallagher è un personaggio peculiare nella versione americana di Shameless. Tutti i personaggi del drama sono cresciuti, e cambiati tanto, ma l’evoluzione di Debbie è quella che ci lascia più perplessi. O meglio, l’involuzione. Un cambiamento drastico, radicale e lontano dalle premesse iniziali. Figlia dello stesso contesto familiare disastrato, il personaggio di Emma Kenney non è mai stato una bambina troppo adorabile. In lei scorre comunque il sangue di Monica e Frank. Ma almeno, seppur fastidiosa, da piccola è premurosa, attenta, piena di iniziativa ed è molto sveglia. Nella prima stagione sembra addirittura più matura della sua età. Il suo ruolo è imprescindibile nel precario equilibrio dei Gallagher, soprattutto per Liam.

Come succede alla maggioranza degli abitanti del globo terracqueo, anche l’adolescenza non risparmia Debbie da un brusco scontro ormonale. Peccato però che la sua non sarà una fase di passaggio. Da bambina matura e intelligente finirà per trasformarsi in un essere presuntuoso, fastidioso, stupido ed egocentrico. Un cambiamento inaspettato, al quale non eravamo preparati. Considerando tutto quello che ha passato, è normale lasciarsi andare a un’improvvisa immaturità e sconsideratezza. La sua involuzione continua, però, sembra nascere dalla volontà di creare scompiglio nella narrazione. Una decisione poco rispettosa di un arco evolutivo le cui premesse presupponevano un futuro più lieto per Debbie. Così, mentre i suoi fratelli cercano la redenzione, il suo personaggio viene sacrificato per mantenere elevati i livelli di follia nella trama.

Phil Tandy Miller – The Last Man on Earth (la serie tv da vedere più sfortunata di questa lista)

Phil Tandy Miller  The Last Man on Earth Kate Austen

Phil Miller è stato, per un po’, l’ultimo uomo rimasto sulla Terra. Da last man on Earth a one man band il passo è stato breve e il risultato, spassoso. La premessa iniziale, tragica, diventa il pretesto comico per una prima stagione formidabile. Col passare del tempo, quando l’ultimo uomo sulla terra scoprirà di non essere proprio l’ultimo, il suo atteggiamento peggiora bruscamente, a discapito dell’effetto comico. Forse a causa dell’ensemble dei personaggi che lo affiancheranno, un’accozzaglia di personalità nevrotiche, o per la mancanza di idee nuove, ad ogni modo i difetti sempre più esasperati del personaggio finiranno per appesantire l’umorismo iniziale.

Se al principio la situazione in cui si trovava Phil ci porta a provare empatia per la sua tragedia, nella stagione finale qualcosa cambia. Will Forte, un comico noto per la partecipazione al Saturday Night Live, ha creato un personaggio volutamente irritante che incarna i tratti peggiori della società occidentale. L’umorismo nasce proprio dal contrasto tra i demeriti di Phil e il fatto di essere l’ultimo sopravvissuto. Una premessa esilarante, sviluppata con ironia e sagacia, ma difficile da sostenere per quattro stagioni. Molti critici hanno messo in dubbio il futuro dello show, sebbene originale e ben fatto; come il New York Times, che sottolinea quanto l’appeal scompaia dopo la prima stagione. Variety, invece, ha scritto che “le premesse richiedono un livello di creatività dai produttori che non viene mantenuto costantemente” . Phil Miller è sempre stato irritante e infantile, ma le stesse caratteristiche che prima generavano fiumi di risate, nell’ultima stagione (lasciata in sospeso) provocano fastidio.

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