9) Pose
Quando parliamo di Ryan Murphy pensiamo a Glee, American Horror Story, Dahmer. A Pose, invece, non ci pensiamo mai. Eppure dovremmo farlo, anche considerando forse tutte quelle statuette che è riuscita a portarsi via dagli Emmy, mentre noi la ignoravamo. Ambientata tra gli anni ’80 e ’90, Pose racconta la New York di quel tempo facendo luce su più argomenti, concentrandosi soprattutto sulla comunità LGBTQ+. Pose racconta le vicende quotidiane della comunità servendosi di un forte realismo che mette in luce ancora una volta un problema di cui nessuno, a quei tempi, parlava apertamente: il razzismo e l’omofobia.
Non aspettatevi, però, una Serie Tv da vedere disillusa e drammatica. Pose, infatti, tra le tante cose, riesce anche a essere una serie motivazionale. Attraverso i protagonisti, infatti, riusciremo a vedere come la luce riesca ad accendersi anche nei posti più bui. Anche quando pensiamo che non possa più accendersi, ecco che la lampadina ricomincia a funzionare. E tutto questo non è scontato, soprattutto se consideriamo i temi delicati che Pose affronta. Oltre al razzismo e all’omofobia, infatti, la Serie Tv di Murphy si concentra anche su altre tematiche come la sieropositività e l’AIDS, la dipendenza da sostante stupefacenti. Ma non solo.
Contraddistinta da un’atmosfera glamour, Pose sa anche essere il posto in cui finalmente poterci accettare come esseri umani dotati di demoni che ci ripetono ogni giorno che non siamo in grado. Finalmente, qui, forse, troveremo un modo per capirci di più, accettando che – nel bene e nel male – possiamo anche riuscire ad amarci, di tanto in tanto. Perché Pose è una Serie Tv estremamente motivazionale, tanto difficile quanto straordinaria.