Quali sono le serie TV da vedere su Apple TV+ almeno una volta nella vita? Scopriamolo insieme.
Apple Tv+ continua a espandere il suo catalogo con serie di alto profilo, spesso ignorate dal grande pubblico. In un panorama in cui molte piattaforme puntano su contenuti più generalisti, Apple Tv+ segue una strategia diversa, offrendo prodotti con una qualità e un approccio narrativo che rievocano la golden age della TV.
Abbiamo parlato spesso di questa tendenza, evidenziando come la piattaforma investa su serie originali dal forte impatto visivo e narrativo. Mentre altri network si muovono in una direzione più generalista, Apple Tv+ mantiene una visione differente, un po’ come Sky in Italia o FX negli Stati Uniti (ne abbiamo parlato di recente). HBO stessa sta attraversando un processo di trasformazione, costretta a rivedere le proprie strategie in un contesto globale sempre più competitivo.
La nostra selezione copre una varietà di generi, dalla fantascienza al dramma contemporaneo, passando per le war series e le miniserie. Non mancano nemmeno le comedy, con titoli che hanno ridefinito il genere negli ultimi anni. Apple Tv+ si distingue per la sua capacità di sperimentare e innovare senza fossilizzarsi sulle certezze acquisite, offrendo agli spettatori prodotti che si elevano sopra la media della serialità attuale.
Abbiamo scelto dieci titoli che rappresentano centrano al meglio il concetto, ma per ognuno di essi ce ne sarebbero altri altrettanto meritevoli. Per ora, però, ci concentreremo su questi.
10 Serie TV Apple Tv+ da vedere almeno una volta nella vita
Serie Tv da vedere su Apple Tv+ – Scissione
- Stagioni: 2 (in onda).
L’importante magazine statunitense Jacobin è stato chiaro, inserendo Scissione all’interno di un sottogenere che farà parlare parecchio di sé nei prossimi anni: il job horror. Come si scopre all’interno del pezzo, l’esperienza di Dan Erickson, autore della serie, dice tanto dei tempi che stiamo vivendo. Ha detto: “Mi sono ritrovato a desiderare di poter saltare alla fine della giornata. Volevo dissociarmi per le successive otto ore. Ho pensato: ‘È una cosa folle da desiderare. Dovremmo desiderare più tempo, non meno'”.
Potremmo includere nella categoria anche The Office e numerose altre workplace series degli ultimi anni, ma Scissione si è spinta oltre e ha fatto delle chiavi satiriche più efficaci un raffinatissimo drama. Delinea così lo spazio di un tempo nel quale si sta prendendo atto con maggiore convinzione delle nostre priorità. Priorità che non devono più prescindere dal benessere individuale. E che trovano così una manifestazione teatrale, dai tratti persino onirici.
Questo, in fondo, è uno dei segreti del successo del genere fantascientifico.
Se da un lato c’è la vocazione a un percorso che ci allontana dalla nostra realtà e la ridelinea attraverso chiavi suggestive e intriganti, dall’altra ci si spinge oltre per affrontare la via inversa, tornando a noi e all’essenza del nostro mondo. La fantascienza ci allontana dalla realtà per restituircela sotto una nuova luce, più suggestiva e rivelatrice. Scissione segue questo percorso, trasformando il surreale e il grottesco in strumenti per esplorare l’alienazione del nostro tempo.
Un’opera magistrale che sa giostrare tra registri apparentemente antitetici con grande armonia, creando uno dei microcosmi narrativi più ambiziosi e brillanti dell’ultimo decennio. Tutto ciò mentre sta andando in onda la seconda stagione, con la sensazione che il meglio debba ancora venire. Una serie tv Apple Tv+ da vedere almeno una volta nella vita, senza ombra di dubbio.
Silo
- Stagioni: 2 (in onda).
Cambia lo scenario, ma potremmo replicare buona parte delle considerazioni appena fatte a proposito di Scissione. Ancora fantascienza, ancora una chiave futuribile con accezioni che riguardano da vicino la nostra contemporaneità. Dal mondo del lavoro ci si trasferisce però sul terreno del cambiamento climatico, dando vita a uno scenario che negli ultimi anni ha affascinato non poco gli autori di serie tv. Da The Last of Us a Fallout, passando per 3 Body Problem e la più recente Paradise, i quadri post-apocalittici, connessi a cause differenti che coinvolgono i mali del tempo che stiamo vivendo, sono sempre più presenti sui nostri schermi. Nel caso di Silo, il risultato è veramente eccellente. Un’opera solida nel delineare la ricostruzione del genere umano dopo una catastrofe che ne ha minato l’esistenza, centinaia d’anni prima. Una nuova umanità, riscopertasi tristemente simile a quella precedente mentre sopravvive sottoterra.
Silo è una di quelle serie che rimangono nell’immaginario comune con uno stile espressivo brillante e un linguaggio empatico, accessibile e allo stesso tempo ricco di complessità.
Un mosaico che si disvela lentamente tassello dopo tassello, regalandoci un’esperienza immersiva dal forte valore umano. La seconda stagione ha diviso il pubblico, ma spesso la critica alla sua lentezza riflette un’abitudine crescente alla fruizione immediata, che mal si concilia con un racconto costruito per essere scoperto poco alla volta.
C’eravamo espressi così in tal senso all’interno di un articolo recente: “La lentezza, allora, assume un valore prezioso da individuare nella valutazione di una serie tv. In fondo, è un po’ come scegliere un’esperienza sensoriale in un ristorante stellato o un pasto lussurioso all’interno di un fast food. Oppure, se preferite, selezionare una corposa birra artigianale da gustare d’inverno o una lager industriale che restituisce sollievo con la calura estiva. Possono essere scelte parimenti gratificanti, ma è importante avere chiari i termini del prodotto e puntare sull’opzione preferita di conseguenza”.
Insomma, con Silo serve un po’ di pazienza ma ne vale assolutamente la pena. Una serie tv Apple Tv+ da vedere almeno una volta nella vita, senza ombra di dubbio.
