Serie Tv del 2024 – Those About to Die
- Disponibile su Prime Video.
- Stagioni: 1.
6.5. Non male, no? Beh, no. E premettiamo pure un’altra cosa: Those About to Die è una serie che si è fatta guardare, risultando piuttosto gradevole. Mai eccezionale, ma non neghiamo la presenza di alcune ore di discreto intrattenimento televisivo. E allora cosa ci fa qui? Perché ci aspettavamo “la nuova Spartacus”, un peplum epocale che rievocasse i fasti del cinema degli anni Cinquanta e ci fiondasse anima e corpo all’interno dell’Impero Romano con carisma, intelligenza e sagacia. Ci aspettavamo, soprattutto, Anthony Hopkins. Ma dov’è finito Anthony Hopkins?
La campagna promozionale della serie, pomposa e ambiziosissima, aveva scommesso tutto sull’aura straordinaria di uno dei migliori attori viventi, atteso al varco nei panni dell’Imperatore Vespasiano. Insomma, difficile pensare a qualcosa di più suggestivo nel panorama delle serie tv del 2024. E invece? Invece Anthony Hopkins non è stato il protagonista che tutti avevano immaginato, ma poco più di una guest star. Tre puntate, uno screentime ridicolo e poi addio: morto un imperatore se ne fa un altro, ma noi avremmo voluto ammirare quello vecchio.
Detto ciò, ci sarebbe molto da rimarcare a proposito di un’impalcatura tecnica non proprio eccezionale e di un cast non all’altezza di un kolossal, ma in compenso Iwan Rheon ha saputo reggere sulle proprie spalle la serie, donando fascino e personalità a un prodotto che non ha mai saputo avvicinarsi al livello di quello che si pensava potesse esserne il protagonista assoluto. Non una serie scritta bene, ma una serie scritta con una certa furbizia: abbastanza da averci portato in scioltezza fino all’atto finale e per convincerci a darle una seconda opportunità, ma non per essere una serie tv iconica. Vogliamo accontentarci? Per chi vuole.
- Aspettativa: 9/10.
- Realtà: 6.5/10.
A Man in Full
- Disponibile su Netflix.
- Stagioni: 1.
Sì, è vero: definire una serie del genere “la nuova Succession” suonava pretestuoso fin dalla vigilia. Suonava forzato e pure un po’ fuori luogo, ma molti ci avevano creduto lo stesso. Chi non l’aveva fatto e aveva idea da cosa fosse stata tratta la miniserie Netflix, tuttavia, aveva aspettative altrettanto alte. Il romanzo di Tom Wolfe, d’altronde, aveva incantato una schiera importante di lettori. E la presenza di un mostro sacro come Jeff Daniels pareva essere un sinonimo fedele di qualità. E invece? Invece A Man in Full ha fatto di tutto per diventare il capolavoro che non è stata, ha esagerato, ha spinto troppo sull’acceleratore e ha finito per trascinarsi velocemente verso lidi macchiettistici.
Giusto per scomodare un altro “parente” ingombrante, ha cercato di fare quello che aveva fatto Billions per diversi anni (finendo per abusarne a sua volta, nelle ultime stagioni), ma l’ha fatto senza personalità. La storia c’era, il cast pure, ma è mancato il carisma e la serie si è sgonfiata presto sotto gli occhi di un pubblico che si aspettava molto di più.
Vale, in ogni caso, quello che abbiamo scritto poco a proposito di The Regime: Jeff Daniels è un altro che potrebbe restituire una qualche dignità alla carbonara con la panna, e ha saputo mantenere viva fino alla fine una miniserie che aveva boccheggiato fin dai primissimi minuti. Dell’uomo vero del titolo non abbiamo visto manco l’ombra se non in alcuni passaggi sporadici, ma l’attore vero è stato onnipresente. Facendo guadagnare almeno un punto e mezzo a una produzione che avrebbe rischiato di centrare un 5 pieno.
- Aspettativa: 8.5/10.
- Realtà: 6.5/10.