5) The Regime, una delle Serie Tv deludenti di casa HBO
Mai, qualche mese fa, ci saremmo aspettati di inserire The Regime nella classifica dei rimpianti del 2024. Avevamo lasciato un posto immaginario tra le migliori, credendo che sì: The Regime ne avrebbe certamente fatto parte. Cast di prim’ordine, Kate Winslet e Hugh Grant, e la garanzia di quel fenomeno di HBO. Insomma, nella peggiore delle ipotesi The Regime sarebbe potuta non essere un capolavoro, ma comunque una grande Serie Tv. E invece no. Durante la prima puntata avevamo capito che qualcosa non andasse, ma non abbiamo desistito: d’altronde non si può mica giudicare una Serie Tv dal pilot. Ci vuole un bagaglio molto più solido. E così abbiamo continuato a sperare, fino a quando non abbiamo raggiunto la certezza inequivocabile che The Regime non fosse nulla di quel che avevamo immaginato.
Chiariamoci: i disastri sono ben altri. Le peggiori Serie Tv, del 2024 o in generale, sono ben altre. Però non possiamo nasconderci dietro a un dito: The Regime è stata effettivamente una delusione. Le premesse c’erano tutte: la politica, un fittizio regime del centro Europa, un contesto che socialmente e politicamente boccheggia, una donna al potere paranoica, dispotica, manipolatrice. Insomma, la ricetta c’era, solo che la complessività dei sapori ha reso insipido il piatto. The Regime non sapeva dove volesse davvero andare a parare, e si è visto. Ha boccheggiato per l’intera narrazione, si è affaticata su se stessa contorcendosi su espedienti che non si sono dimostrati né carne e né pesce.
The Regime è caduta nella trappola di chi cerca di essere tutto senza però essere niente. Voleva essere una black comedy? Esperimento non riuscito. Voleva essere una satira politica? Forse, ma perdendo di vista l’obiettivo. Voleva essere una narrazione drammatica con una firma ben diversa da tutte le altre? E’ stata un po’ di tutto di quel che abbiamo già visto, ma senza trovare una propria quadra. Problemi di scrittura evidenti hanno mandato la miniserie HBO in confusione, dipingendo un ritratto di cui non abbiamo purtroppo ancora capito il soggetto.
L’intento è chiaro, il contesto di cui vuole far parte lo è altrettanto, ma cosa c’è dietro a tutto questo? Uno sforzo non ripagato. Per fortuna ci pensa la Winslet a sistemare le cose, alzando la media di un risultato complessivo che, senza di lei, non sarebbe andato oltre la mediocrità di un cinque. Almeno, così, ci siamo portati a casa una sufficienza. Ma questo basta? No. Non basta.
6) The Umbrella Academy 4
E’ stata una delle Serie Tv più deludenti del 2024, ma riconosciamo che le cose in casa The Umbrella Academy non andassero bene già da un po’. Della Serie Tv Netflix non si parlava più come prima già da tempo. Si era perso quell’entusiasmo, quell’attesa snervante che ci travolge ogni volta che aspettiamo il finale di una Serie Tv così seguita. Insomma, The Umbrella Academy 4 non era attesa come le precedenti stagioni, ma la speranza che l’arrivo della quarta e ultima stagione potesse ri-accendere la scintilla c’era, c’era eccome. Ma niente di tutto questo. L’ultimo capitolo della Serie Tv Netflix si è concluso nel peggiore dei modi, tanto da portarla a essere considerata da alcuni come una delle peggiori produzioni del 2024.
All’ultima stagione di The Umbrella Academy 4 è mancato tutto. L’intenzione, i legami tra i personaggi, il focus conclusivo su ognuno di loro, un finale frettoloso e incerto: questi sono solo alcuni dei problemi principali di questo ultimo capitolo. Giunti oramai al momento dei saluti, è necessario restituire ai personaggi la possibilità di salutare prendendosi tutto il tempo necessario di cui però sono stati privati a favore dell’introduzione di nuovi volti e nuove storie inserite all’interno della narrazione forzatamente. Nessuno ne aveva necessità, nessuno aveva bisogno di star dietro a nuove trame e sottotrame che avrebbero tolto tempo prezioso a cose molto più importanti che, a causa di questa scelta, sono state chiuse alla meno peggio o non sono state chiuse affatto.
The Umbrella Academy 4 è, di fatto, una narrazione che va via in modo incompiuto, lasciandoci con dentro tutta la delusione del mondo. L’abbiamo salutata dopo ben quattro stagioni, ma senza alcun tipo di impatto emotivo. E’ stata troppo frenetica per lasciare del tempo all’emotività. Chi vuole salvare il mondo è anche colui che ne sta per causare la distribuzione. Un concetto del genere avrebbe dovuto ottenere molto più spazio all’interno della narrazione, avrebbe dovuto far spazio a una riflessione esistenzialista che invece viene qui sacrificata a favore di un solo obiettivo: correre veloce contro il tempo che passa.
Sembra tutto apatico, addormentato su una meccanica quasi basica che, semplicemente, deve passare dalla A alla Z. Giungere alla fine per rispettare i patti e salutarci tutti. I saluti, certo, sono stati fatti. Ma è un po’ come quando, dopo una vacanza, andiamo a salutare le persone con cui l’abbiamo trascorsa scoprendo che forse ci eravamo legati a loro più di quanto loro lo abbiano fatto con noi. Ci aspettavamo un abbraccio, e invece siamo stati liquidati con una stretta di mano.