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10 Serie Tv che hanno deluso le aspettative nel 2024

C'è anche Mare Fuori tra le Serie Tv che hanno deluso le aspettative nel 2024

7) Grotesquerie

La detective Lois Tryon in Grotesquerie (Sportkeeda)
Credits: 20th Television

Anche in questo caso ci ritroviamo di fronte a una Serie Tv che non merita di finire tra le peggiori dell’annata, ma che di certo non è riuscita a tenere il passo. Il suo passo. Partiamo subito con una premessa: Grotesquerie è figlia di quella mente brillante e contorta di Ryan Murphy, e si vede. L’eredità delle sue produzioni è infatti ben evidente all’interno della narrazione. Grotesquerie rispecchia fedelmente i precedenti lavori del regista e sceneggiatore, risultando immediatamente come un mix tra tutte le cose. C’è la perversione di American Horror Story, ma anche l’attenzione al contesto sociale che, come sempre, rappresenta il vero mostro delle opere di Murphy. Con una premessa del genere, sì: si potrebbe immaginare tanto. Ma i più affezionati sanno anche che Ryan Murphy non è una macchina perfetta. Cade più e più volte, e American Horror Story ne è un esempio.

Lo si apprezza, lo si ama, a volte lo si detesta anche, ma sempre tenendo bene a mente quanto geniale egli sia nonostante tutti i nonostante. E la stessa cosa accade anche di fronte a Grotesquerie. Dopo gli ultimi lavori, come la fortunatissima antologia Netflix Monsters, speravamo però di poter contare su qualcosa di più di un rifacimento di tutto quel che bene di certo non è andato. Perché Grotesquerie sembra figlia di un’American Horror Story stanca che oramai va avanti da troppo tempo. Insomma, nonostante le buone intenzioni, la miniserie ha preso tutto il peggio dell’antologia horror di Murphy, e lo ha messo in atto. La premessa della Serie Tv è interessante: una serie di omicidi, un serial killer, una detective incastrata tra una vita personale insoddisfacente e una carriera frustrante, il tema religioso che sembra far da sfondo all’orrore del serial killer.

Sono queste le premesse di Grotesquerie. Buone per il genere, decisamente, ma non concrete. Il finale non è all’altezza di tutto quel che è stato costruito fino a quel momento, gli sviluppi sono spesso confusionari e privi di una reale pista e gli indizi sono spesso fini a se stessi e dunque incapaci di restituire una vera direzione alla narrazione. Oltre a questi evidenti difetti ritornano anche i cliché, come il ritratto della detective tormentata e insoddisfatta che vede nel caso da svelare un’occasione di rivalsa, la possibilità di staccarsi dalla sua vita che intanto perde ogni giorno di più.

A farci da guida in questa narrazione troviamo attori dal calibro di Nicholas Chavez, Nicholas Chavez, Raven Goodwin e Lesley Manville. I primi tre rappresentano alcuni dei migliori successi del regista. Speravamo che la loro presenza fosse indice di qualcosa di più di una produzione che non va oltre una sufficienza, svelandosi presto più deludente di quanto potessimo aspettarci.

8) Morte e altri dettagli

Violett Beane e Mandy Patinkin in una scena di Morte e altri dettagli, tra le Serie Tv deludenti del 2024
Credits: Disney+

Non siamo di fronte a un disastro, non siamo di fronte a una Serie Tv per cui ci strappiamo i capelli. Più nello specifico, forse siamo di fronte a una produzione che deve muoversi all’interno di un panorama vastissimo e pieno di piccoli gemelli, in cui però non riesce a spiccare. A cui non aggiunge niente. Non la toglie neanche, ma resta lì, inerme, in attesa di nuove disposizioni. Ma alla fine l’unica disposizione che arriva è la sua cancellazione. E’ stato discreto fin quando è durato. Di certo, ci aspettavamo qualcosa di più da questa produzione che sembrava avere tutte le carte in regola per differenziarsi dal resto, dando vita a una narrazione brillante e sconvolgente.

Siamo sconvolti? No. Decisamente no. Nonostante di fatto il finale ci provi eccome, Morte e altri Dettagli si mostra meno brillante di quanto immaginato inizialmente, e anche lo sviluppo non fa eccezione alla regola. In questo caso camminiamo sul terreno del murder mistery, un terreno su cui già sono passati milioni e milioni di titoli. C’è chi ha fatto la differenza, c’è chi non l’ha fatta, c’è chi ha fatto discretamente ma già ce ne siamo dimenticati. Morte e altri Dettagli finisce esattamente in questo filone, nonostante l’ottima presentazione. Al centro della scena troviamo infatti Imogene Scott, una giovane adulta cresciuta in una famiglia benestante dopo la morte della madre. In un viaggio in crociera, però, Imogene conosce un detective in passato si era occupato del caso, salvo poi abbandonarlo. I due cominciano così una serie di indagini che li porteranno di fronte a una realtà spiazzante.

Morte e altri Dettagli comincia così la sua indagine, cercando di fare sempre meglio. Di rendersi brillante. Gli esercizi di stile sono evidenti, la voglia di spiccare lo è altrettanto, il tentativo di essere originale tanto quanto. Ma ci riesce? . Il problema preponderante della narrazione ha infatti a che fare soprattutto con la scrittura poco carismatica dei personaggi che, di fatto, non spiccano rendendo la narrazione sempre più monotona, nonostante di fatto non lo sia. Lo scheletro c’era e, mai come in questo caso, c’era anche un’intenzione chiara.

Gli autori sapevano esattamente dove andare a parare. Lo apprezziamo, lo percepiamo e lo vediamo anche, ma questo può soltanto salvarla dalla classifica delle peggiori Serie Tv. Non vince e non perde. Arriva ai bootcamp di X Factor e, al momento opportuno, lascia la sedia per un talento che le ha rubato il posto e che ha davvero saputo fare la differenza.

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