4) Scandal
Ad anticipare il podio vediamo Scandal, un’altra delle Serie Tv più iconiche mai create da quel genio di Shonda Rhimes. Con alle spalle numerose candidature, premi e riconoscimenti sia ai Golden Globe che agli Emmy, Scandal è una Serie Tv legal drama che ci ha creduto davvero, rendendoci partecipi di lotte al potere completamente fuori di testa anche per chi mangia Pane e Grey’s Anatomy da una vita. Ma è questo il bello: in Scandal tutto viene proposto in modo talmente convincente che ci va bene. Ci va benissimo. Composta da sette stagioni, la Serie Tv ci porta tra le strade di Washington D.C, più precisamente tra la Casa Bianca e l’ufficio di Olivia Pope. Lei, la regina per eccellenza della storia, è il fulcro attorno a cui ruota ogni cosa. Davvero, ogni cosa, perfino il Presidente degli Stati Uniti.
Fin dal primo episodio, infatti, Olivia è l’amante del Presidente degli Stati Uniti Fitzgerald Thomas Grant III. Ma se questa cosa vi ha stupiti, sappiate che questa è soltanto una minima parte dell’intera storia. In Scandal infatti c’è spazio per ogni cosa, soprattutto per il potere rotto e corrotto di cui a volte perfino Olivia diventa carnefice. La caratteristica principale di questa Serie Tv è infatti la totale assenza di colori netti. Non esiste bianco o nero, ma solo sfumature che rendono ogni personaggio sia diavolo che acqua santa. Elezioni truccate, organizzazioni segrete e assenza di conseguenze per chiunque possa permettersi un buon avvocato: tutto questo è Scandal. E tutto questo è anche Olivia Pope che, con la sua agenzia, ogni giorno aiuta politici e persone di potere a tirarsi fuori dalle proprie responsabilità .
La chiave di tutto in Scandal sono i personaggi. E in questo senso non stiamo soltanto parlando di Oliva Pope. Stiamo parlando soprattutto di personaggi come Mellie Grant, la first lady e moglie del presidente. Inizialmente presentata come la più crudele di tutti, non ci vorrà molto tempo prima di vederla sbocciare in un’evoluzione come ben poche nella storia delle Serie Tv recenti. Un’evoluzione che la renderà anche più interessante della protagonista stessa e che la porterà a concretizzare alcune delle sue più grandi ambizioni.
Perché il suo vero obiettivo non è quello di tenersi stretto il marito e Presidente degli Stati Uniti, ma di salvarsi da sola. Di fare carriera da sola. Nello stesso modo, spicca anche il personaggio di Cyrus Beene. Da sempre responsabile dello staff del presidente Grant, cerca di ottenere un controllo e un potere che puntualmente gli vengono sottratti dalle mani, lasciandolo – ancora – da solo con i suoi fantasmi.
In Scandal i personaggi si detestano e si amano. E il tutto con la stessa intensità . Tutto questo per il potere. Per la sedia più importante del mondo. Per tenersela stretta, o per ottenerla, ogni personaggio sarà disposto a fare qualsiasi cosa. Anche a macchiarsi di responsabilità che andranno ben oltre la corruzione. Un quarto posto meritatissimo che avrebbe anche potuto concorrere per il podio. Occasione che però viene sprecata a causa del calo delle ultime stagioni, vittime di continue ripetizioni e trame che non evolvono mai in qualcosa di nuovo.
3) Inventing Anna
Ad aprire il podio una miniserie che ci mostra un altro lato inedito di Shonda Rhimes. Un lato che ci piacerebbe rivedere attraverso un’altra opera simile. Stiamo parlando di Inventing Anna, una Serie Tv biografica basata su uno scandalo americano qui che qui viene analizzato in tutte le sue sfaccettature. Anche in questo caso, Shonda Rhimes ci fa immergere infatti in una storia di intrighi e ambizioni che hanno l’unico scopo di ottenere ciò che non si è mai avuto. Ma, al contrario delle altre volte, in questo caso è tutto vero. Considerata come una delle migliori miniserie degli ultimi anni, Inventing Anna racconta la storia di Anna Delvey, una truffatrice che si fingeva una ricca ereditiera.
Frode, affitti non pagati e una vita che non corrispondeva alla realtà , Inventing Anna racconta gli eventi che precedettero l’arresto della giovane donna. Ma tutto questo si sviluppa con una chiara riflessione sulla società e sul modo con cui Anna ha potuto agire indiscreta. La verità , infatti, può essere sia una gabbia che una necessità . Tutto dipende dalle esigenze, e in questo caso è stata manipolata per convenienza, cercando di trovare – in questa occasione – il modo per ottenere, ancora una volta, il potere e la ricchezza. Inventing Anna procede con un ritmo graduale nella sua narrazione, raccontando poco per volta il modo con cui la protagonista ha cominciato la sua scalata verso la corruzione.
Corrompendo gli altri e perfino l’idea che aveva di sé, Anna ha trionfato – finché ha potuto – vivendo di tutto quello che dalla vita non aveva mai avuto. Cercava un riscatto e, per averlo, ha preferito prendersi gioco di chiunque gli capitasse attorno, restituendogli almeno l’umiliazione di non aver capito (o non aver voluto capire) la verità di fronte ai propri occhi. Li ha tormentati così, tra una cena galante e un vestito firmato e la certezza di essere, del tavolo, l’unica a sapere la verità . In Inventing Anna, nonostante ciò, nessuno è innocente.
La società viene qui descritta nella sua pochezza, nella sua mediocrità . Nella sua ipocrisia e nel suo modo accurato di scegliere a cosa credere. Chi viene preso in giro senza rendersene conto e chi, invece, sceglie di far parte del gioco. Due aspetti della storia che, nello stesso modo, combaciano con il ritratto che Shonda Rhimes restituisce della società di oggi. Un ritratto accurato, dettagliato, basato su una storia che ha sconvolto l’America e di cui ancora oggi si paga il prezzo. Una delle migliori produzioni Netflix degli ultimi anni. E, senza dubbio, una delle migliori Serie Tv di Shonda Rhimes.