4. THE YOUNG POPE
La serie di Sorrentino non può non guadagnarsi uno dei primi posti di questa classifica.
Personalmente non avevo grandissime aspettative, specie dopo il flop di un altro grande del cinema al suo esordio nelle Serie Tv: sto parlando di Woody Allen e del suo Crisis in Six Scenes.
Eppure, Sorrentino mi ha conquistata nel giro di dieci minuti e non solo per il fascino indiscusso di Jude Law: quello che mi ha colpito è la qualità della storia raccontata e della scrittura, la profondità di ogni personaggio, anche quello all’apparenza meno importante, la neanche troppo sottile critica al sistema ecclesiastico e più in generale alla società dell’apparire.
Certo, forse in alcuni punti la sospensione dell’incredulità da parte dello spettatore viene portata un po’ oltre la linea in precedenza definitiva (con i vari ‘miracoli’ del Papa), eppure Sorrentino riesce comunque a non venire mai meno al patto con gli spettatori, risultando comunque credibile.
Insomma, una serie di altissima qualità, che potrebbe – magari! – risollevare le sorti della serialità italiana.