4) Watchmen
Opera profondamente diversa rispetto al fumetto, Watchmen riprende comunque dal modello cartaceo lo spirito di fondo. Un mondo in cui il supereroismo è qualcosa di molto concreto, materiale, profano. E che diventa spunto per una riflessione più ampia sulle contraddizioni dei nostri tempi. Per Alan Moore lo sfondo era la tensione USA – URSS, per la serie il problema etnico.
Quando si prova a rinnovare così tanto, soprattutto avendo a che fare con un modello amatissimo, il rischio è elevato. Ma Watchmen incredibilmente e con grandissimo merito regge botta. La decostruzione del modello supereroistico trova nuova verve nella resa televisiva e la riattualizzazione funziona in maniera perfetta. Merito di un’ottima regia e sceneggiatura, oltre che di interpreti pimpanti.
Watchmen è anche storia personale, intima. Narrazione di vicende e personaggi accomunati da fragilità, diversissime visioni della realtà e della storia. Grottesca caricatura di un mondo ricco di contraddizione, messo in scena in maniera finemente lirica grazie a una tecnica di ripresa originale e di grandissimo virtuosismo.