Serie tv e film sono state, nell’ultimo anno, grande argomento di conversazione e dibattito. La serialità ha di recente preso il posto nei nostri cuori che è sempre spettato ai film. Le motivazioni possono essere davvero tante, e le affronteremo in questo articolo nei limiti del possibile, con un semplice accenno all’aspetto psicologico.
La sera, quando accendiamo lo schermo del nostro computer, abbiamo voglia di una sola cosa: la nostra serie tv del momento. Gli argomenti di conversazione non sono quasi più legati a un singolo film ma al nostro personaggio preferito, non ci organizziamo più per andare al cinema ma ci riuniamo per un binge watching delle nostre serie preferite.
Serie Tv e film: il coinvolgimento affettivo
Il primo punto da affrontare è il tipo di rapporto che si instaura tra lo spettatore e il personaggio. Il tempo narrativo messo a disposizione per una serie tv invita ad affezionarsi, tifare, odiare e amare personaggi anche molto diversi da noi (ne parlo in questo articolo legato agli stereotipi e ai target nelle serie tv).
Di fatto, una fruizione continua, rispetto a un paio d’ore, ci porta a conoscere meglio il protagonista, i suoi amici e la sua storia, cosicché alla fine della stagione ci sembra quasi di conoscerlo. È proprio questo tipo di emozioni affettive che ricerchiamo, emozioni che un film in così poco tempo non è (sempre) in grado di farci provare. È possibile che ci si stia abituando a una nuova tipologia di intrattenimento che fa apparire i film come un qualcosa di superato, nonostante il mondo cinematografico sia oggettivamente sconfinato e intramontabile.
Un altro aspetto apparentemente a vantaggio delle serie tv rispetto ai film, per quanto riguarda la costruzione del rapporto tra spettatore e personaggio, è la possibilità di dare connotazioni differenti e talvolta ingannevoli per chi guarda. Mi spiego meglio: quante volte abbiamo prima amato e poi odiato lo stesso personaggio nel corso delle puntate? Un personaggio che si presentava come buono, innocente e gentile e che poi scopriamo in realtà essere un mostro. I sentimenti che proveremo saranno sicuramente più amplificati rispetto a quelli provati guardando un film con lo stesso esito, perché il tempo che abbiamo dedicato a fidarci ed entrare in sintonia con quel personaggio è stato più lungo.
I film e il Covid-19
Tra serie tv e film il divario potrebbe essere aumentato anche a causa della situazione globale recente. Le produzioni cinematografiche purtroppo hanno sofferto l’arrivo della pandemia, al contrario delle serie tv che seppur con qualche rallentamento hanno proseguito la loro perenne ascesa.
Con i cinema chiusi, anche le produzioni cinematografiche hanno cercato di farsi spazio tra Sky, Netflix e Prime Video, abituandoci ancora di più a una fruizione casalinga, che per i “fruitori occasionali” (l’audio e la visione cinematografica delle sale è tecnicamente imparagonabile) è stata anche positiva.
Anche il rapporto quantitativo ha inciso fortemente: i film usciti sono nettamente inferiori rispetto alle serie tv. Cosicché se escono 10 film e solo 4 sono effettivamente validi, sentiremo la differenza rispetto al rapporto quantità/qualità nel flusso delle tantissime serie tv in circolazione.
Siamo persone pigre e confuse
Serie tv e film: quale scegliere?
Quante volte non abbiamo voglia di impegnarci con un film di due ore ma finiamo per vedere 4 puntate di una serie tv dalla durata di 30 minuti ciascuno?
Siamo persona pigre e confuse, ma non del tutto fuori di testa. Le serie tv ci permettono infatti di stoppare, mettere in pausa alla fine di un episodio, il tutto senza compromettere in nessuno modo la comprensione della trama. Riescono però a ingannarci grazie a delle strategie che ci tengono incollati allo schermo. Sono fatte apposta per coinvolgerci al punto tale da non permetterci di stoppare grazie ai cliffhanger finali o ai colpi di scena che ci spingono a vedere la prossima puntata, al tempo stesso però ci illudono di poterlo fare e ci portano a preferirle rispetto ai film.
Se vi sentite ingannati non temete, ci siamo cascati tutti (e continueremo a cascarci).
Serie tv e film: una sfida impari?
Anche l’aspetto economico fa la sua parte: le serie hanno costi di realizzazione mediamente minori, al contrario dei film che basano i loro incassi prevalentemente sui cinema (i famosi botteghini).
Non è un problema delle serie, il cui budget proviene essenzialmente dalle piattaforme di streaming che le ospitano, e che hanno guadagni quasi sicuri grazie agli abbonamenti che continuiamo a rinnovare mensilmente.
Le serie creano assuefazione, l’abitudine e la ciclicità offrono un’esperienza di cui non possiamo più fare a meno da un certo momento in poi. Chi meglio del termine binge watching può descriverla? Quante volte non vedevamo l’ora di rientrare a casa per vedere un nuovo episodio? E ancora, ci rendiamo conto che continuiamo a seguire serie tv infinite che si trascinano forzatamente come Grey’s Anatomy da 16 anni?
Per il divario tra Serie Tv e film questo è il punto di non ritorno
È triste da dire e anche solo da pensare ma sì, questo potrebbe essere il punto di non ritorno. Proprio come ancora è difficile accettare il fatto che la tv così come la consociamo stia morendo, anche accettare che il cinema stia mutando radicalmente è una concezione che non sentiamo ancora come reale, ma che potrebbe essere dietro l’angolo.
Possiamo augurarci che il cinema trovi il modo di riconquistarci, di rendersi accattivante e coinvolgente riadattandosi a un nuovo spettatore 2.0 sempre alla ricerca del massimo.
Quel che è certo è che noi inguaribili amanti della cinematografia non lo abbandoneremo mai, e ora che le sale hanno riaperto non vediamo l’ora di sederci sulle poltrone con la nostra porzione di popcorn e patatine e goderci lo spettacolo. Uno spettacolo che nessuna piattaforma di streaming sarà mai capace di eguagliare, statene certi.