Sci-Fi. Abbreviazione del termine science fiction, ossia fantascienza, uno dei generi di narrativa cinematografica e televisiva, ma non solo, tra i più conosciuti e ricchi di contenuti. Ma che cosa si intende, esattamente?
Si tratta di un genere per lo più avventuroso che si diverte a creare e sviluppare un futuro, o mondi paralleli, attraverso l’uso di una scienza più o meno verosimile. Se, inizialmente, la fantascienza si occupava di raccontare viaggi in mondi particolari, come per esempio I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift (1726) o Viaggio al centro della Terra di Jules Verne (1864), per citare i più famosi, nel corso del tempo ha cominciato a caratterizzarsi con l’ideazione di mondi extraterrestri, robot, intelligenze artificiali, mutazioni genetiche, catastrofi più o meno naturali, poteri super e paranormali, ma anche distopie e fantapolitica, sviluppando filoni e correnti con ambientazioni estremamente differenti tra loro, dal cyberpunk all’ucronia, dai viaggi nel tempo alla space opera.
Nel corso dei decenni, ovviamente, i film cinematografici e le serie tv di fantascienza hanno piano piano preso il sopravvento sostituendo il genere che una volta era affidato ai romanzi e poi ai fumetti, producendo capolavori come Metropolis di Fritz Lang (1927), la saga di Star Wars di George Lucas o quella di Star Trek ideata da Gene Roddenberry.
Nell’immenso catalogo delle serie tv di fantascienza, che nasce praticamente con la televisione stessa, esistono alcuni capisaldi imprescindibili che hanno davvero, ma davvero, lasciato il segno. Serie così tanto innovative da influenzare, a distanza di generazioni, creazioni ben più moderne.
Ne abbiamo scelte per voi cinque che, se siete amanti del genere, non potete certamente non conoscere. Siete d’accordo con noi o ritenete che ne esistano altre. E se sì, quali? Ditecelo nei commenti!
1) The Twilight Zone
Il 2 ottobre del 1959 la CBS trasmette il primo episodio di The Twilight Zone, Ai confini della realtà il titolo in italiano. Si tratta di una serie antologica composta da 156 episodi spalmati su cinque stagioni ideata e presentata da Rod Serling, uno dei più geniali creatori di show televisivi. Rod Serling (1924-1975) era un drammaturgo e attivista politico visionario, capace di anticipare i tempi per gli argomenti trattati nei suoi spettacoli radiofonici, prima, e televisivi, dopo.
Ogni episodio di The Twilight Zone racconta una storia nella quale i personaggi si scontrano spesso con fatti insoliti, inquietanti e surreali. Fantascienza con robot e alieni ma non solo: anche horror e fantasy. Un mondo ai confini della realtà nel quale Rod Serling poté dire la sua permettendosi di criticare la società americana contemporanea, con le sue incongruenze e manifestando apertamente e in maniera accorata il suo essere contrario alla guerra (da ex soldato), la sua lotta contro il razzismo e la disparità di genere.
Accanto a sé Serling volle un gruppo di sceneggiatori straordinario tra i quali il grande Richard Matheson, autore del libro Io sono leggenda e lo straordinario Ray Bradbury, autore del romanzo Fahrenheit 45.
Trattandosi di una serie antologica gli attori ricorrenti era davvero pochi. Ma l’intero cast della serie annovera guest star che in seguito divennero vere celebrità. Accanto ad attori come Robert Duvall, Peter Falk, Robert Redford, Burt Reynolds, Dennis Hopper, Ron Howard, Jack Klugman ne abbiamo tre che poi ritroveremo in un’altra serie innovativa: William Shatner, Leonard Nimoy e George Takei.
The Twilight Zone vinse tre Emmy Award, diversi Hugo Award (i premi dedicati appositamente alla fantascienza) e un Golden Globe facendo di lei una tra le più premiate serie tv di fantascienza.
Tra il 1985 e il 1989 ci fu un primo revival composto da tre stagioni per un totale di 110 episodi. Degli autori della serie originale nessuno era vivo, sfortunatamente. Ma lo staff di sceneggiatori, che comprendeva, tra gli altri, anche George R. R. Martin, si basò molto sugli appunti di Serling e sugli scritti degli autori già citati. Tra i registi vennero scelti, tra gli altri, Wes Craven e William Friedkin mentre tra gli attori troviamo Bruce Willis, Helen Mirren, Morgan Freeman e Martin Landau, reduce della serie originale.
Negli anni 2000, precisamente nel 2003 e poi tra il 2017 e il 2019 The Twilight Zone fu oggetto di altri due revival. Ma nessuno dei tre ebbe il successo di quella a cavallo degli anni Sessanta.
2) Doctor Who
Nel 1963 la BBC mandò in onda il primo episodio di Doctor Who, una delle più iconiche serie tv di fantascienza, creata da Sydney Newman, altro geniale autore televisivo.
La serie racconta le avventure di un Signore del Tempo, un alieno con sembianze umane, chiamato da tutti semplicemente Dottore. Attraverso il TARDIS, una macchina del tempo che esternamente somiglia a una cabina della polizia inglese, il Dottore è in grado di viaggiare nello spazio e nel tempo per salvare civiltà aliene, eliminare nemici che potrebbero distruggere la Terra e aiutare chi ha bisogno.
La serie andò in onda ininterrottamente dal 1963 al 1989. La chiusura derivò semplicemente per un disinteresse da parte del pubblico, che dopo 26 stagioni cominciava a essere stanco. Eppure Doctor Who e le sue avventure nel corso degli anni sono diventate parte integrante della cultura popolare non soltanto britannica creando una fandom internazionale pari a quella di Star Trek o Star Wars.
Molti degli autori televisivi di oggi sono cresciuti a pane e Doctor Who. Tra questi va citato Russell T Davies, fan sfegatato del Dottore tanto da scrivere recensioni di ogni episodio visto sui suoi diari, quando era adolescente. Russell T Davies nel 2003, dopo lunghe pressioni, venne incaricato dalla BBC di svecchiare il personaggio e adattarlo al 21° secolo. Nel 2005 il primo episodio della nuova serie dedicata a Who venne mandato in onda e fu un successo tanto che la serie è ancora oggi in produzione aggiudicandosi il record di serie di fantascienza più longeva al mondo.
Grazie a più di 800 episodi Doctor Who ha influenzato la cultura pop in maniera indelebile. Esistono addirittura dei musei a lui dedicati e il suo influsso si è visto al cinema e in televisione ma anche nei videogiochi, libri e audiolibri, musica e letteratura. Per non parlare, poi, dei vari spin-off chiesti a gran voce da un pubblico mai sazio delle avventure del più conosciuto tra tutti i viaggiatori nel tempo. Il suo successo, immediato in Gran Bretagna, non fu comunque esente da lamentele poiché considerato esageratamente violento e cruento. Ma in ogni caso Doctor Who ebbe una tale importanza per gli inglesi che certe battute divennero parte dell’eloquio quotidiano dei sudditi di Sua Maestà. Persino la Regina Elisabetta II, in una intervista, si dichiarò fan del Dottore.
3) Star Trek
Nel 1966 la NBC mandò in onda il primo episodio di quella che probabilmente è da considerarsi come la capostipite delle serie tv di fantascienza a tema viaggi spaziali.
Nessuno, ai piani alti della rete televisiva americana, immaginò che da quel giorno qualcosa sarebbe cambiato nei palinsesti delle televisioni di tutto il mondo. La serie originale, infatti, ha generato nove serie successive e tredici film creando attorno al marchio un franchising di oltre dieci miliardi di dollari.
Spazio. Ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di strani, nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima. Le parole che il Capitano Kirk, interpretato da William Shatner (già citato in The Twilight Zone), dell’USS Enterprise pronuncia all’inizio di ogni episodio sono diventate una sorta di mantra per gli aficionados della serie. Eppure Star Trek non ebbe particolare successo all’inizio, anzi. Si pensò addirittura di cancellarla già dopo la seconda stagione e soltanto l’insistenza dei fan fece sì che ne venne fatta una terza.
I diritti in seguito vennero acquisiti dalla Paramount che diede la serie in syndication ad altre emittenti più piccole e con una trasmissione più capillare nell’arco di pochi anni Star Trek divenne il successo mondiale che conosciamo oggi.
La serie venne creata da Gene Roddenberry (1921-1991) ex aviatore durante la II Guerra Mondiale e successivamente sceneggiatore e produttore televisivo. Roddenberry presentò un progetto che mischiava il genere western con la fantascienza puntando a una serie per il pubblico adulto poiché fino a quel momento la fantascienza era considerata esclusivamente per ragazzi.
Il creatore di Star Trek, seguendo il suo celebre ottimismo nei confronti dell’umanità, ideò un mondo dove la pace e la fratellanza venivano mantenute dagli esploratori dell’Enterprise. La stessa composizione dell’equipaggio era un inno alla fraternità. Oltre a Spock, interpretato da Leonard Nimoy, troviamo infatti Uhura, interpretata da Nichelle Nichols, Hikaru Sulu, interpretato da George Takei, e Pavel Chekov, interpretato da Walter Koenig: un alieno, un’afroamericana, un nippofilippino e un rappresentante del blocco sovietico.
Le storie raccontate in Star Trek rappresentano in maniera allegorica la realtà culturale dell’epoca, afflitta dalla Guerra Fredda. Le avventure evidenziano valori importanti come la lealtà delle persone e i diritti umani ma anche una critica contro l’autoritarismo, l’imperialismo, il razzismo e la religione e il sessismo. Secondo Roddenberry il futuro avrebbe garantito un mondo di pace e questo valore venne poi trasmesso anche nelle serie successive.
Star Trek influenzò anche la ricerca tecnologica. Cellulari, tablet, le porte che si aprono scorrendo, al passaggio della persona, sono tutte invenzioni viste nella serie che oggi utilizziamo nella nostra vita.
4) X-Files
Negli anni Ottanta la fantascienza in tv perse un po’ del suo appeal. Poi nel 1993 la FOX trasmise il primo episodio di X-Files e qualcosa cambiò di nuovo.
La serie televisiva creata da Chris Carter racconta le avventure di Fox Mulder e Dana Scully, interpretati rispettivamente da David Duchovny e Gillian Anderson, due agenti speciali dell’FBI incaricati di indagare su casi irrisolti. Gli X-Files trattano diversi argomenti che spaziano tra il paranormale e l’esistenza degli alieni, passando per le teorie cospiratorie.
X-Files prende spunto da The Twilight Zone, è il suo stesso autore ad ammetterlo il quale, in una intervista, racconta di aver subito il fascino della serie televisiva degli Anni Sessanta quando era bambino, e anche da Twin Peaks. A proposito di Twin Peaks: David Duchovny nella serie di Lynch interpreta un agente della DEA transgender. Al tempo stesso la creatura di Carter è stata fonte di ispirazione negli anni a seguire per la maniera con la quale ha saputo trattare diversi argomenti. J. J. Abrams, per esempio, non ha mai fatto mistero di essersi ispirato a X-Files nella creazione di Lost ma soprattutto per Fringe.
Pur considerata dagli scienziati come perfettamente antirazionale per via del suo coté paranormale X-Files è considerata un caposaldo delle serie televisive di fantascienza. È considerata anche la prima serie a essere approdata su internet favorendo la nascita della sua fandom a livello mondiale. Inoltre la serie di Chris Carter, anche per la sua collocazione nel palinsesto di una rete notoriamente di destra, è stata fonte di ispirazione per tutti quegli amanti della cospirazione e del complotto federale, negli Stati Uniti, in maniera addirittura esagerata.
5) Battlestar Galactica
Tra le serie tv di fantascienza non può non mancare Battlestar Galactica, creata da Ronald D. Moore, già sceneggiatore di Star Trek: The Next Generation, Star Trek: Deep Space Nine e Star Trek: Voyager. Pur essendo un remake della serie del 1979 è chiaro che questa nuova Battlestar Galactica, uscita tra il 2004 e il 2009 su Sci Fi Channel, ha subito l’influenza di Star Trek.
Citata spesso dai protagonisti di The Big Bang Theory la serie creata da Moore ha ricevuto il plauso della critica e, da subito, ha creato una numerosissima fandom in tutto il mondo. Per gli amanti dei viaggi nello spazio, infatti, è stata come la manna dal cielo dopo un lungo periodo di silenzio da parte delle reti televisive.
Secondo la critica Battlestar Galactica è un’allegoria avvincente del mondo post 11 settembre. Nell’universo inventato da Moore, infatti, vengono affrontati temi legati alla Guerra al Terrore come il fondamentalismo religioso, gli attentati suicidi, la tortura per estorcere informazioni e la repressione dei diritti civili in cambio di maggiore sicurezza.
L’uso di argomenti così di attualità fa sì che la serie trascenda la fantascienza e possa essere apprezzata da chiunque attirando verso di sé una incredibile quantità di nuovi telespettatori.
Battlestar Galactica, considerata tra le migliori serie tv di fantascienza ma non solo degli ultimi 25 anni, è stata certamente un punto svolta epocale al pari di quelle citate precedentemente tanto da ricevere tre Emmy Award e un Hugo Award.