Prima dell’avvento della televisione, delle Serie Tv, insomma ai primordi, le storie arrivavano al pubblico tramite uno strumento arcano: i libri.
Spesso le persone si riunivano assieme e una leggeva, gli altri ascoltavano. E non è che ci fosse altra forma di intrattenimento, a parte il teatro, che era comunque forma di aggregazione, perché a teatro ci si doveva andare tutti assieme ed era una gran festa. E le storie che venivano scritte avevano un qualcosa che ormai si è perso nella narrazione moderna: si prendevano il loro tempo. Non c’era bisogno di avere un incipit sensazionale per avere subito l’attenzione. Il tempo scorreva più lento e chi si approcciava alle storie aveva più pazienza. Si potevano benissimo sopportare lunghe presentazioni di personaggi, ambientazioni e situazioni prima di arrivare al sodo. Il tempo c’era e gli scrittori sapevano che, se si fossero dilungati un po’ di più a raccontarci ciò che gli premeva, nessuno si sarebbe annoiato e avrebbe mollato la loro storia per un’altra.
Poi sono arrivate la televisione, il cinema, le Serie Tv e tutte le forme di intrattenimento collegate. Le storie sempre si prendono il loro tempo, non c’è ancora quell’immediatezza. Alla fine al cinema ci si va poco, escono pochi film e quando escono sono un evento.Oppure le Serie Tv, una puntata alla volta, poi una settimana senza sapere che succede, l’aumento di interesse e poi l’episodio seguente. C’è ancora margine per chi scrive le storie. Ancora si può pretendere un po’ di pazienza dal pubblico. Alla fine, che senso ha mollare l’unica Serie Tv che c’è al momento solo perché due o tre episodi sono stati noiosi? Tanto se la molli non è che ne puoi seguire un’altra. C’e solo quella. Già.
Oggi. Bombardamento di Serie Tv e film, ne escono talmente tanti che se ti distrai un attimo rimani indietro e diventi un dinosauro.
Ma come non conosci La casa de papel? Si tratta del fenomeno del momento, come fai a non averla vista? No, caro, ero in Colombia ed Ecuador a vedere un po’ di mondo prima che lo distruggano, non so quante Serie Tv sono uscite nel frattempo. Quante potranno essere?
Ti siedi sul tuo sacro divano, accendi Netflix o simili e ti prende uno scompenso. Già segui How I Met Your Mother, Vikings, Shameless, Stranger Things, eccetera, non è che ti serva qualcosa di nuovo. Ma, come si diceva, spuntano fuori come funghi cose come The Terror, Troy, Rise… e altre decine. Tutte Serie Tv scritte e girate molto bene ma anche molto velocemente (cosa che penalizza di sicuro la trama) che ti portano a dire: “ma ne inizio almeno una, che male potrà fare?”
Ed ecco che ti ritrovi a dover fare un file excel per segnarti quale episodio devi vedere di quale Serie Tv, quali Serie Tv stai vedendo, quali devi recuperare, quali hai infine deciso di parcheggiare o di mollare.
Si perché a un certo punto, per non impazzire, sei costretto a lasciar perdere quella Serie Tv che ha avuto un paio di episodi sotto tono. Ma chi si ferma è perduto nella nostra epoca, una cosa del genere non si può perdonare. La chiudi, la lasci perdere o, nel migliore dei casi, la parcheggi con le migliori intenzioni. Tanto non la riprenderai mai. E questo nuovo sistema porta due conseguenze fondamentali.
La prima, è sulle storie. Non si possono più prendere il tempo di cui necessitano. Non c’è spazio per lunghe premesse, per un racconto di ambientazione, per un approfondimento dei personaggi che li segua passo passo nelle loro vite in modo da mostrarti con attenzione le premesse delle loro azioni. Uno sceneggiatore non se lo può permettere, oppure la sua Serie Tv sarà etichettata come “lenta” o “noiosa” e verrà mollata senza ritegno per un’altra che magari ha più ritmo e più sensazionalismi. L’incipit di una Serie Tv nella maggior parte dei casi sembra dire: BOOM. Parliamo di questo. Sarà fico, ma per evitare che ti annoi ti sparo subito questa scena potente.
Questo non è necessariamente un male, ma influenza anche i libri. Se si prova a leggere un libro qualsiasi uscito nell’anno 2018 si avrà la stessa sensazione: un incipit che serve ad acchiappare, poi un tentativo spasmodico di tenere il ritmo alto. E poi scene veloci, capitoli brevi, tutto in pillole. Le pillole sono più rapide da mandare giù. Ed è normale, se ci si prende il proprio tempo si rimane indietro. E chi rimane indietro con le Serie Tv è perduto.
La seconda conseguenza è su di noi. Il binge watching è ormai l’unico sistema non solo per vedere le nostre Serie Tv preferite, ma anche per stare dietro al mondo delle Serie Tv. Se non finisci The Terror in un paio di pomeriggi poi dopo non avrai il tempo di stare dietro alle altre dieci Serie Tv che sono uscite nel frattempo e rimarrai indietro. Logica conseguenza: non ti godi più quello che vedi. Non fai del binge watching perché sei realmente preso e interessato da quella Serie Tv, ma per non rimanere indietro. E alla fine quella che doveva essere una passione e un modo per staccare dallo stress quotidiano, diventa una forma di stress.
Ma va bene tutto, pur di non rimanere indietro.