Partendo come emittente televisiva a pagamento nel 1972, la HBO si è espansa fino a diventare la più longeva pay tv americana e un sinonimo di qualità, soprattutto nel mondo seriale. Negli ultimi anni abbiamo visto moltissime serie tv HBO appassionarci con le loro trame avvincenti, mai scontante, e con effetti speciali che potremmo tranquillamente definire il fiore all’occhiello di questa casa di produzione: qualcuno accenda un cero per chi ha dovuto passare ore a creare in CGI i metalupi di Game Of Thrones. Ma anche quando si tratta di uscire dall’universo fantasy, la HBO ha sempre dimostrato di saper scegliere in quali progetti investire. Che siano sceneggiature originali – come Euphoria, True Detective o Girls – o adattamenti – quali Big Little Lies e L’Amica Geniale – il loro intuito li ha spessissimo portati a conquistare il pubblico e innumerevoli premi.
Cadere sempre in piedi però è quasi impossibile, per cui oggi vi proponiamo 5 Serie Tv HBO – più o meno sopra le righe – davanti alle quali il riconoscere l’appartenenza a questa casa di produzione non è proprio immediato.
1. Lucky Louie (2006)
In pochi sanno che prima delle cinque stagioni di Louie, mandate in onda da FX tra il 2010 e il 2015, lo stand-up comedian Louis C.K. aveva scritto e interpretato una sitcom di vecchio stampo per la HBO. Cosa si intende per vecchio stampo? Lucky Louie si svolgeva attorno al tavolo di una cucina ma alla stanza mancava la quarta parete e di fronte aveva un’intera platea a ridere e applaudire dal vivo. Per essere ancora più chiari: è lo stesso metodo con cui Bojack Horseman girava il suo show in tempi di gloria. La particolarità di questo metodo, già un po’ retro nel 2006, unita alla scarsa incisività della trama, in cui Louis C.K. interpretava un meccanico che viveva con moglie e figlia, l’hanno portata alla cancellazione subito dopo la prima stagione. Luckie Louie non è sicuramente una delle Serie Tv HBO meglio riuscite. Nemmeno per Louis C.K.
2. True Blood (2008-2014)
Bisognerebbe sforzarsi per immaginare qualcosa di meno originale che far uscire una serie sui vampiri lo stesso anno in cui la saga di Twilight debutta al cinema, eppure True Blood ha avuto un discreto successo. Lo stesso creatore di Six Feet Under (Alan Ball) in questo caso ha deciso di seguire la corrente e di mettere in piedi una storia d’amore tra una medium e un vampiro, con tutto il contorno di figure mitologiche che in queste occasioni è d’obbligo. Il risultato è sicuramente una serie molto coinvolgente, ma a tratti stucchevole e piena di scene splatter. Anche confrontandola con l’altra Serie Tv vampiresca per eccellenza, The Vampire Diaries, non spicca particolarmente per qualità, rimanendo al livello di soap opera in cui rischi di essere morso. Diciamo che per essere una serie HBO pecca un po’ troppo di unicità.
3. Ali G Show in the USA (2003-2004)
Tra i vari esperimenti HBO c’è stato anche quello di affidare una serie di interviste a Sasha Baron Cohen, o meglio, ai suoi personaggi. Il comico inglese è infatti noto per aver creato il finto giornalista kazako Borat, nei panni del quale girava il mondo intervistando in modo assurdo vere personalità. La HBO decise di sviluppare una versione americana di Ali G Show, che aveva già avuto successo nella televisione inglese. Qui Sasha Baron Cohen, ha interpretato per due stagioni tre macchiette di giornalisti di nazionalità diverse di fronte a celebrità americane, tra cui anche Donald Trump. Il carattere spiccatamente demenziale del format e la ‘scopiazzatura’ dal Regno Unito ci fanno faticare nell’indentificarlo come uno sfavillante prodotto HBO.
4. Eastbound & Down (2009-2013)
Eastbound & Down è una serie che avrebbe potuto produrre letteralmente qualunque network. La storia gira intorno alla giovane promessa del baseball Kenny Powers che non ha spiccato il volo a causa dei suoi atteggiamenti auto-distruttivi e si ritrova costretta a tornare nella sua città natale per insegnare educazione fisica alle scuole medie. Tra gaffe e ravvicinamenti con le amicizie del passato Eastbound & Down tira avanti per 4 stagioni, senza mai venire esportata in suolo italico. Il clichè scelto come argomento e lo spiccato collegamento con uno sport tipicamente americano, la privano di quell’ampio respiro tipico dei prodotti HBO, relegandola a una delle tante serie nostalgiche delle trame anni ’90.
5. Veep (2012-2019)
Veep, con la sua grottesca satira sulla politica americana, è stata un successone. Per anni questa comedy con oggetto una fittizia Vicepresidente degli Stati Uniti – del tutto incompetente, come suggerisce il titolo tradotto in italiano- ha dominato la cerimonia dei premi Emmy, sembrando inarrestabile. Veep è stata elogiata per aver rappresentato con un’ironia perfetta i meccanismi della politica americana, senza inciampare in clamorose cadute di stile. Fermo restando ciò, rimane difficile identificare questa serie come la tipica figlia di mamma HBO, soprattutto per la spiccata leggerezza: non vi arrabbiate se diciamo che in lei c’è il seme dell’umorismo demenziale americano, anche se ben nascosto.