Mr. Robot – Il proprio alter ego
“I’m just anonymous. I’m just alone“. Per comprendere l’essenza di questa magnifica Serie Tv, basta ascoltare ciò che dice Elliot nella prima puntata della prima stagione. Elliot è solo in una società di cui non condivide i valori. L’assonanza tra Elliot e Sam Esmail è evidente; come confessa l’autore quando afferma: “I miei personaggi solitamente hanno difficoltà ad adattarsi alla cultura americana, non lo faccio apposta, mi viene naturale visti i miei trascorsi di figlio di immigrati in America“. Chi ha visto questo capolavoro sa bene come il suo personaggio si sia evoluto, come sia passato da cyber-vigilante a leader senza volto di una rivoluzione epocale.
Elliot è ciò che il suo creatore Sam Esmail non è stato in grado di essere.
Lo sceneggiatore infatti durante la sua adolescenza era un hacker dilettante, nonché un programmatore. Ci piace pensare che abbia trasposto in Elliot il talento per il coding di cui lui era carente. Che, nonostante abbia intrapreso con profitto la professione di sceneggiatore, sia rimasta in lui la voglia di plasmare il mondo con le stringhe dei vari codici di programmazione. Ci piace pensare che lo sceneggiatore abbia voluto porre il suo alter ego Elliot a capo di una rivoluzione.
Rivoluzione che Sam non aveva conosciuto in prima persona, ma di cui era stato testimone: la sua famiglia, di origine egiziana, ha vissuto la primavera araba. Le origini di Sam e il suo background di hacker dilettante, unitamente alla crisi economica, sono stati dunque i punti di partenza da cui si sono sviluppati personaggi e trama di Mr. Robot (ve lo avevamo già accennato qui). A differenza di quanto visto per How I Met Your Mother, lo sceneggiatore di Mr. Robot non si è limitato a “esagerare” la propria vita; ne ha dipinta una parallela dominata dal suo bruciante desiderio di cambiare il mondo.