Stranger Things – Uno sguardo al passato
Nel 1982, appena un anno prima rispetto agli eventi narrati in Stranger Things, è uscito una magnifica raccolta di racconti scritta da Stephen King, Stagioni diverse; il terzo di essi è il celeberrimo Stand by Me. Siamo sicuri che se qualcuno, dopo averlo letto, aprisse Netlix e vedesse Stranger Things, verrebbe travolto dalla malinconia. Verrebbe travolto da un patriottico senso di appartenenza agli anni ’80 anche se li ha vissuti solamente mediante le opere letterarie e cinematografiche di quel periodo.
Matt e Ross Duffer, padri spirituali di Stranger Things, avevano come obiettivo ultimo la trasposizione cinematografica di un libro di Stephen King. Volevano che a dirigerlo fosse Steven Spielberg e che contenesse continui riferimenti alla cultura pop degli anni ’80. Però, c’era un problema.
“Nessuno” confidarono i fratelli “aveva intenzione di sentire idee per un film, tutti volevano idee per nuove Serie Tv, così abbiamo dovuto adattare il nostro progetto“
Detto oggi pare difficile da credere, eppure inizialmente nessun network era interessato all’idea dei fratelli Duffer, al punto che iniziarono a proporlo come film unico della durata di otto ore. Il loro desiderio di realizzare un film, e non uno show televisivo, risulta evidente dalla consecutio delle puntate, palesemente concepite come parti di una storia unica. I Duffer non sono riusciti a coronare il loro sogno grazie a Netflix. Ci sono riusciti perché, nonostante le porte chiuse in faccia, non hanno voluto accettare compromessi. Volevano produrre un film ispirato all’opera di King e colmo di riferimenti agli anni ’80 e, maledizione, ci sono riusciti.