3) The Man in the High Castle
Qui ci troviamo di fronte al tipico esempio di Serie Tv che con la sua prima stagione ha saputo promettere molto, ma mantenere poco per poi esplodere totalmente nella seconda. La prima stagione infatti delinea il “cosa” sia successo in questo mondo ucronico dove gli eventi della Seconda Guerra Mondiale hanno preso una piega diversa da quanto realmente accaduto. Tutto questo viene fatto però con estrema lentezza, il che non è necessariamente un male. Ma a compensare questi lunghi tempi narrativi non c’è uno sviluppo dei temi portanti sufficientemente significativo. La pazienza degli spettatori viene però premiata con una seconda stagione maiuscola. Dove sia lo sviluppo della trama che la profondità dei temi raggiunge le vette che nella prima erano solo accennate.
La seconda stagione scava nelle viscere della distorta morale nazista, ne mette in luce tutte le discrasie e le contraddizioni e lo fa attraverso le vicende degli uomini che ne compongono la società. Vicende che non necessariamente coincidono con la trama principale. In questo caso gli autori hanno saputo rimediare alle lungaggini della precedente stagione con stratagemmi narrativi e drammaturgici davvero efficaci.