6) Highlands scozzesi
Per viversi davvero la Scozia e ripercorrere i luoghi di Jamie e Claire bisogna partire dal presupposto che non è una vacanza, bensì un viaggio. Un viaggio necessariamente on the road, per cui il consiglio è di portarsi dietro sempre una felpa e un impermeabile e soprattutto di ricordarsi che la guida va tenuta a sinistra con il volante a destra. Pensate di poterci riuscire? Allora avrete bisogno anche di una decina di giorni a vostra disposizione per fare davvero tutto perfettamente.
Le Highlands offrono un mondo antico, radicato in un passato a metà tra la storia e la magia, immerso in quelle leggende che accompagnano l’uomo dall’alba dei tempi e di cui in fin dei conti un amante delle Serie Tv non può che essere assetato.
Una volta atterrati a Edimburgo comincia l’avventura. Che il giro sia in senso orario o antiorario non importa, va visto tutto, con una sosta ogni tanto in qualche splendida distilleria di whiskey per rendere omaggio alla più viva tradizione scozzese. Durante la visita della città, il consiglio è di allontanarsi anche un po’ diretti verso i piedi delle pittoresche Pentland Hills, in mezzo alle terre della Glencorse House, dove è arroccata la seicentesca Glencorse Old Kirk, la chiesetta in cui si sono sposati Jamie e Claire nel settimo episodio della Serie Tv.
Dopo una visita di Edimburgo, potrete assaporare l’idea di un viaggio in una locomotiva d’epoca sui binari in cui Claire e Frank si diedero il primo addio al tempo della guerra, alla ferrovia di Bo’Ness & Kinneil.
Dopo di che una seconda tappa dovrebbe certamente essere Stirling, per la gioia non solo di Jamie e Claire, ma anche e soprattutto del buon vecchio William Wallace. E da Stirling la prima vera gita fondamentale: il castello di Leoch, nella realtà il castello di Doune, che, tra le altre cose, ha anche fatto da sfondo a Winterfell nell’episodio pilota di Game of Thrones.
E da Stirling preparatevi ad andare indietro nel tempo, visitando Culross, che magicamente vi trascinerà nel XVIII secolo. L’area del Mercant Cross è stata utilizzata per rappresentare Cranesmuir, la città dove spesso e volentieri Geillis e Claire si ritrovano e dove non hanno potuto fare a meno di rischiare la vita.
E se volete visitare la Inverness della Serie Tv, dovrete fare una sosta a Falkland, nel Fife, molto meno caotica della cittadina protagonista di Outlander, utilizzata appunto per rendere al meglio l’atmosfera anni ’40 dell’inizio della storia. Se cercate le famose pietre, in realtà rimmarrete insoddisfatti: non esistono propriamente quelle, ma di analoghe che hanno ispirato Diana Gabaldon ce ne sono varie, come la costruzione celtica di Clava Cairns, a est di Inverness, in cui si può trovare anche la famosa pietra con la fenditura a “v”.
E di seguito la quarta tappa del tour: ovviamente la vera Inverness, da cui sarà molto comodo spostarsi sia verso la piana di Culloden dove rendere omaggio agli ultimi giacobiti, agli ultimi insorti scozzesi e alla ultime speranze di indipendenza di questa terra, sia verso il lago di Loch Ness con tutte le sue eccezionali e leggendarie meraviglie.
Per quanto non faccia parte della Serie Tv, il consiglio è di fermarsi anche sull’isola di Skye, l’isola delle fate, caratterizzata da paesaggi suggestivi e letteralmente mozzafiato. Ma se volete concentrarvi su un pellegrinaggio più prettamente seriale, allora è il turno di Fort Williams, dove Jamie ha potuto ben assaporare la crudeltà del capitano Randall e dove ha potuto salvare la neo-moglie dalle sue grinfie con la celebre frase “ti pregherei di togliere le mani da mia moglie“. Tuttavia, prima di arrivare a Fort Wlliams, guardatevi intorno: starete attraversando la Great Glen, la famosa valle che fa da sfondo alla magnifica sigla di Outlander.
E dirigendosi verso Glasgow, quasi alla fine del viaggio, si potrebbe sempre fare tappa alla gola nota come il pulpito del diavolo, o più semplicemente chiamata Finnich Glen, vicino Killearn, e controllare se il nostro accompagnatore ci stia per caso mentendo: non preoccupatevi, se così fosse morirà tra atroci sofferenze e vi sarete tolte il problema.
E dopo i divertimenti di Glasgow, o la magia di Glen Coe, i giri potrebbero davvero essere infiniti e le meraviglie da vedere indescrivibili, purtroppo però tutte le cose belle devono finire a un certo punto. Tornare nel XXI secolo non sarà facile, alla realtà di un mondo privo di magia in cui però si potrà sempre serbare il ricordo di questo piccolo assaggio del tempo che fu, della leggenda e della magia di una terra meravigliosa.