2) The Handmaid’s Tale
Tratta dal libro di Margareth Atwood, Il Racconto dell’Ancella, The Handmaid’s Tale ricade fra le novità più incredibili di quest’anno che resteranno nella storia. Assistiamo a una grande opera di notevole qualità che forse è in parte ancora sconosciuta nel nostro paese. Vincitrice di numerosi Emmy Awards, ci lancia un messaggio profondissimo lasciandoci un “retrogusto amaro”, come un silente pensiero mai espresso che continua a ripete: “e se capitasse per davvero?“.
Una serie di eventi catastrofici hanno spinto le masse verso la paura più profonda. L’inquinamento e le radiazioni hanno influito talmente tanto sulla popolazione che gran parte delle donne sono oramai sterili. Gli attentati terroristici aumentano, spingendo l’intero mondo a doverne prendere atto con un’azione radicale e decisiva: ecco che allora da un futuro “agghiacciante ma possibile” si passa a quello “distopico” che ci spinge brutalmente a riflettere.
Negli (ex) Stati Uniti prende potere un regime totalitario di impronta maschilista, la società di Gilead, che impone con prepotenza il proprio fondamentalismo religioso. Un credo contorto che trasforma radicalmente la società: le donne diventano oggetti di proprietà, perdendo i propri diritti e il proprio nome.
Messi alle strette dall’ormai immediato declino dell’umanità, le donne “fertili” diventano un prezioso bene di lusso. Queste “ancelle” vestite di rosso sono delle “incubatrici” che servono a una causa “maggiore”. In quanto regime non siamo esenti dall’assistere ad atti di violenza, sottomissione e ogni sorta di azione mirata all’annullamento della persona.
Qualcosa che l’umanità ha già conosciuto, ma di cui tuttavia forse non se ne parla mai abbastanza.