5) Black Monday
Altra serie composta da un cast di ottimo livello che non si salva però dal baratro delle peggiori serie degli ultimi due mesi. La totale assenza di un intreccio condanna Black Monday a giudizi terribili da parte di pubblico e critica. Non basta una Wall Street anni ’80 e una realtà popolata da yuppies, sesso e cocaina. I personaggi risultano piuttosto convenzionali nella loro caratterizzazione, esaltati però dalla bravura degli interpreti.
Ne consegue qualche buono scambio verbale, una nota satirica gustosa e qualche sketch divertente. Manca la capacità di coinvolgere, la resa emotiva di quegli anni turbolenti. La serie non riesce a trasferire atmosfera, non rende l’idea di un’epoca di eccessi e spirito arrivista. L’ottima Regina Hall rimane così isolata nella sua performance, ingiustamente privata di un sostrato che ne avrebbe esaltato le qualità recitative.
Priva di una direzione, Black Monday sbanda e spazia senza uno scheletro nello sviluppo di trama. Sembra non esserci un filo logico e il risultato è una comedy che di sé lascerà solo il ricordo di una buona verve attoriale e qualche battuta divertente.