2) Hannibal Lecter
Paradossalmente ci troviamo dinnanzi alla dicotomia perfetta rispetto a Tony Soprano. Hannibal Lecter non ha nessuna delle debolezze tipiche dell’antieroe fragile e umano che conquista il pubblico con la sua umanità (deviata). Non vi è alcuna esaltazione della finitudine umana. Hannibal è l’esteta edonista del lato più oscuro e profondo dell’uomo.
Ma è proprio in questa lucida follia, assunta al ruolo di protagonista, che il tributo a I Soprano si realizza. Senza le frontiere aperte da un mafioso spietato e, al tempo stesso, debole come cattivo protagonista di una Serie Tv, mai avremmo potuto averne uno realmente cattivo.
Hannibal è tutto quello che, forse, Tony avrebbe voluto essere e non è stato. Superiore a ogni giudizio morale. Superiore anche al giudizio su se stesso. Essere, lui stesso e l’amore per ciò che fa, una sola inscindibile cosa. Nessuna fragilità, nessuna remora. Abbandonare anche l’ultimo barlume che lo rende umano.