9) Young Sheldon
Young Sheldon è nata come spin-off prequel di The Big Bang Theory, sit-com che è sempre stata un successo senza precedenti. Concentrarsi sull’infanzia di Sheldon Cooper si è rivelata, già dall’idea e dall’incipit, una carta vincente, e oggi è una delle serie tv più popolari della piattaforma. Sheldon è un personaggio unico, difficile da dimenticare, tanto amato quanto odiato. L’andamento di Young Sheldon ha però sorpreso tutti. Non si tratta solo di essere arrivati a 7 stagioni. Nè di aver creato uno dei cast più affiatati nel mondo delle sit-com, insieme a una delle famiglie più apprezzate, credibili e sfaccettate mai costruite.
Young Sheldon è iniziato come uno spin-off legato a The Big Bang Theory, tra omaggi, spiegazioni riguardo situazioni, rapporti e comportamenti dello Sheldon adulto. E per quanto riguarda i primi capitoli era a tutti gli effetti una sit-com. Ma dalla terza stagione in poi tutto è cambiato. Per quanto alcune puntate dello show abbiano commosso anche per le prime 2 stagioni, nel tempo, e quindi con il drammatico passaggio dall’infanzia, all’adolescenza e poi all’età adulta, Young Sheldon ha fatto scendere più di qualche lacrima.
Alla fine si tratta della crescita di un bambino geniale, e dell’accettazione di sentirsi sempre diverso e incompreso dal resto del mondo. Ma il grande pregio di Young Sheldon non è solo questo. Discostandosi sempre di più dall’originale, creando delle incongruenze e dei buchi di trama, lo show ha continuato a sopravvivere. Anzi, ad avere uno share sempre consistente, con fan e pubblico che hanno accettato tutto ciò che poteva creare qualche dubbio. Così come anche il cambio di stile. Considerando come nelle ultime stagioni, Young Sheldon somigliava a una comedy, o anche a un dramedy. Più che a una sit com.
La serie ideata da Chuck Lorre e Steven Molar con uno straordinario Ian Armitage è riuscita a creare attorno a Sheldon, una famiglia, come è quella Cooper, che ha reso lo show, negli anni, un racconto corale. Era inevitabile considerando le personalità create, figure che sono cresciute, cambiate e maturate. Da Georgie a Missy, fino ai coniugi Cooper e l’adorabile Connie. Un viaggio nella vita di uno Sheldon bambino, poi giovane adulto e una diversificazione di tematiche che raramente si può trovare in una sit-com. Young Sheldon è stata una sorpresa dopo l’altra, diventando molto più di un semplice spin-off.
10) Baby Reindeer
Tra le serie tv più popolari degli ultimi tempi c’è Baby Reindeer, senza ombra di dubbio la miniserie Netflix che ha sorpreso tutti. E uno di quei tanti prodotti del 2024 che si aggiunge alla lista delle serie tv che stanno segnando la rinascita di Netflix, fenomeno del quale ormai si parla da mesi. Scritta, diretta e interpreta da Richard Gadd, che mette in scena la propria storia ed esperienza, Baby Reindeer è stata protagonista di un successo inaspettato. Un successo che ha inoltre portato a numerose dichiarazioni e polemiche sui social.
La miniserie parte dall’incontro, apparentemente casuale ed innocente tra Donny Dunn e Martha. Donny è un aspirante comico che si guadagna da vivere lavorando in un pub. Martha è un avvocato che inizia a frequentare spesso il pub. Tutto inizia da Donny, che vedendola giù di morale, le offre una tazza di tè. Quel gesto è per Donny l’inizio di un incubo. Martha viene al bar ogni giorno per incontrarlo, lo molesta sui social, spaventa la sua ragazza con messaggi vocali, gli scrive migliaia di mail. Va ai suoi spettacoli, lo aspetta sotto casa,, lo segue e non si dà per vinta di fronte a nulla.
Se il Donny di Baby Reindeer appare dapprima incapace di arginare la stalkerizzazione messa in atto da Martha, la serie tv inizia ad alternare i flashback del passato di Donny. Il tentativo di diventare un comico famoso, il terribile rapporto avuto con uno scrittore televisivo che poteva portarlo a sbarcare il lunario. Baby Reindeer approfondisce la personalità di Donny, la ricerca di quel qualcosa che, in parte, trova in Martha. E che lo porta, forse, in alcune situazioni, ad esagerare. Lo show inizia infatti con un Donny alla stazione di polizia pronto a denunciare Martha. Per poi scoprire che la persecuzione va avanti da 6 mesi.
“Perché ha aspettato sei mesi per denunciarla?” è la domanda che gli fa l’agente di polizia. Ed è poi questa domanda che diventa centrale, punto d’arrivo di un viaggio a ritroso. Baby Reindeer è coinvolgente, a tratti simpatica, ad altri estremamente amara e drammatica. Perfettamente scritta, con una sceneggiatura impeccabile è anche una grande prova di recitazione per i protagonisti Richard Gadd e Jessica Gunning. Due figure perfettamente caratterizzate, entrambe con la loro dose di empatia. Una miniserie con un finale che spiazza e che mai esula da una profonda riflessione sulla vita e sui rapporti umani.