3) Shadowhunters
Shadowhunters è stato fin dall’inizio confrontato con The Shannara Chronicles. Entrambe tratte da una serie di romanzi, entrambe uscite più o meno nello stesso periodo, le due Serie Tv vantano una forte componente trash che ha diviso i rispettivi fandom tra il rifiuto completo e l’amore incondizionato (qui trovate le 15 controversie che spaccano il fandom di Shadowhunters). La differenza principale è che se The Shannara Chronicles ha sempre tentato di negare l’evidenza, fingendo che questo suo aspetto non esistesse, Shadowhunters ha accettato fin da subito questa classificazione, gettandosi a capofitto nel trash senza pensarci due volte e facendone, di fatto, una delle sue caratteristiche distintive.
Attenzione, Shadowhunters non è uno di quei casi in cui il trash diventa una forma stilistica e artistica, né si ripropone qualcosa di così ambizioso come la rivalutazione degli elementi comunemente condannati dal buon gusto. Al contrario, la Serie Tv è sincera fin da subito, avvisando lo spettatore che si troverà davanti un prodotto dove la recitazione non sarà sempre impeccabile, la maglietta obbligatoria, e se una situazione potrà degenerare nel profondo trash non esiterà a farlo.
E paradossalmente questo diventa un punto di forza per lo show, che non si finge un prodotto particolarmente elevato, ma che assicura il pubblico che sarà principalmente una fonte di svago. È proprio questo a renderlo un vero guilty pleasure.
E a chi sperava che con il cambio della produzione la seconda stagione sarebbe stata di maggiore qualità, ricordo che non solo in appena cinque puntate abbiamo già avuto una pomata procura orgasmi e un demone che tenta di ingravidare Clary; ma che il trash è uno dei nuclei più profondi di questa Serie Tv, e che se ne fosse privata, nel bene o nel male, Shadowhunters non sarebbe più se stessa.