Diciamoci la verità, oggigiorno sembra che un po’ tutti siano esperti critici cinematografici e televisivi. Sarà per il sempre maggior numero di Serie che guardiamo; sarà perché è più semplice informarsi e studiare quali siano gli elementi chiave per ottenere un prodotto di qualità e di successo o forse perché questa generazione è abituata a Serie di altissimo livello, è molto comune essere testimoni di aspre critiche nei confronti di moltissime Serie Tv.
Le alte pretese che abbiamo nei confronti delle Serie Tv possono far riferimento a due piani: quello della forma e quello del contenuto.
La forma di un prodotto artistico non è semplicemente il modo in cui si decide di rappresentare un determinato contenuto. La forma ha valore in se stessa, perché ogni scelta formale è portatrice di un messaggio implicito. Ad esempio, se in una Serie Tv durante un litigio ci viene mostrato un posacenere questa scelta, probabilmente, non è causale. Quel posacenere ha un significato, sarà usato in qualche modo (probabilmente come arma). Se alcune riprese sono fatte in un certo modo, se appaiono frettolose o tremolanti non è per negligenza o sciatteria: una ragione ci sarà.
Un tempo, giudizi del genere era possibile leggerli nelle recensioni degli esperti, dopo l’uscita di un film o di una nuova Serie Tv; oggi, invece, è sempre più comune ascoltare e leggere giudizi di autoproclamati esperti che commentano la fotografia di una Serie Tv, la qualità degli effetti speciali, i suoi ritmi narrativi.
Questa democratizzazione della critica non può che far piacere, perché prova lo sviluppo dello spirito critico dello spettatore che diventa un estimatore del prodotto di cui sta godendo.
La visione di una Serie Tv, oggi, è considerata impegnativa; decidere se una Serie ci piace o no non è più una semplice questione di pancia, ma è il prodotto di diversi fattori. Quante volte è capitato di vedere una Serie per la prima volta e rimanerne delusi? Non per la trama, che appare interessante e coinvolgente, ma per motivi legati alla forma. Perché forse non ci piace la fotografia, o, nel caso di Serie storiche, perché la scenografia e i costumi non sono accurati. Spesso, il proseguimento di una nuova Serie Tv è influenzato in larga misura dalla qualità dei suoi interpreti.
Questi sono tutti elementi validi per giudicare un Serie Tv, che si tratti di una sitcom, un drama o altro. D’altra parte, però, ripensando a qualche anno fa, quando c’era meno cultura delle Serie Tv, e forse più leggerezza, era più facile appassionarsi a qualcosa e goderne in maniera non problematica.
È ancora più difficile assumere un atteggiamento più leggero quando si parla del contenuto. Quante volte le Serie Tv sono state criticate perché poco inclusive del diverso, misogine, omofobe o politicamente scorrette?
Ultimamente, si è sentito parlare dello “scandalo F.r.i.e.n.d.s”, che è stata accusata di essere una Serie misogina e omofoba dagli spettatori di oggi. Stesso tipo di obiezioni riceve, ad esempio, anche The Big Bang Theory, e in questo caso faccio mea culpa, in quanto appartengo alla schiera dei critici del contenuto.
Per quanto continui a credere che un prodotto di largo consumo abbia anche potenzialmente un ruolo didascalico, sono anche convinta che una Serie Tv, a volte, debba anche essere apprezzata per quello che è: semplicemente un prodotto di intrattenimento.
Spesso, fossilizzarsi su alcuni aspetti di determinate Serie pregiudica il godimento che in genere ne sarebbe potuto derivare.
Se in una Serie Tv che si ritiene ben fatta, bene recitata e ben scritta, capita, una tantum, una battuta infelice, credo sia consigliabile passare oltre e continuare a gustarsi la visione. Chiaramente, se alcuni aspetti che consideriamo deprecabili sono reiterati, il consiglio è di non guardare più quella Serie Tv. Per quanto, infatti, si possa sorvolare su alcune questioni, in alcuni casi è difficile farlo. A quel punto si tratterebbe di masochismo allo stato puro.
Ammetto che a volte mi manca guardare le Serie Tv con occhio neutrale, con l’innocenza di una ragazzina ancora troppo immatura per giudicare in maniera critica un prodotto televisivo, dal punto di vista dell’impegno sociale e/o politico.
Chiaramente le nostre convinzioni non sono negoziabili e hanno una validità; pretendere, però, che una Serie Tv si faccia portavoce di tutti i mali della società è francamente eccessivo.
Ma alla fine è impossibile una posizione totalmente giusta o sbagliata.
Da una parte, non si può oberare una Serie Tv di responsabilità civili e politiche, al punto da criticarla apertamente nel caso in cui non assurgesse al compito che lo spettatore impegnato le ha implicitamente affidato; dall’altro lato è anche vero che il riconoscimento e la rappresentazione di una diversità in un prodotto televisivo hanno un ruolo fondamentale. Essi forgiano l’identità dell’individuo e contribuiscono allo sviluppo di un senso di coesione sociale.
Pensiamo all’importanza di una Serie Tv come Marvel’s Luke Cage. Il suo cast è quasi totalmente composto da POC (people of color – persone di colore); pensiamo ora all’impatto di questa Serie su migliaia di ragazzini di colore che finalmente hanno un eroe proprio come loro. Potrebbe sembrare una questione stupida, non così importante, ma questo accade perché, forse, la problematica legata all’etnia è meno sentita in Italia. Il nostro Paese, nonostante stia diventando sempre più multiculturale, è tendenzialmente abitato da persone di etnia caucasica.
Lo stesso problema, però, si può declinare anche nell’ambito della rappresentazione nelle Serie Tv delle persone parte della comunità LGBTQ+, di quelle affette da disabilità o con altri disturbi (si pensi alla grande novità rappresentata, in questo caso, da Atypical: Serie Netflix con protagonista un ragazzo autistico).
Quindi, per rispondere alla domanda di apertura, pretendiamo troppo dalle Serie Tv? Direi di sì.
Ci si aspetta sempre che ogni Serie Tv sia di altissima qualità, con attori di un certo livello e contenuti di spessore. Però, ricordiamoci che la mediocrità esiste e non sempre questo è un male. La perfezione è cosa rara e banalmente, se ci fossero solo cose belle, noi non potremo apprezzarle non conoscendo quelle brutte. In fondo, senza buio non c’è nemmeno la luce.
Nonostante ciò, se la domanda fosse: Abbiamo buoni motivi per pretendere tanto dalle Serie Tv? Anche in questo caso la risposta sarebbe affermativa.
Per quanto si possa filosofeggiare, infatti, è indubbio che di fronte a una Serie Tv ci siano sempre delle aspettative, che si spera vengano soddisfatte. Semplicemente, tutto dipende da quello che lo spettatore cerca e dalle sue priorità. Lo spettatore può vedere nella Serie una forma di puro intrattenimento e, allo stesso tempo, un altro può vederci uno strumento di riscatto.
La cosa che conta è non perdere il gusto di vedere Serie Tv, che con i loro pregi e difetti contribuiscono ad alleggerire le nostre giornate, intrattenerci e in alcuni casi, perché no?, insegnarci qualcosa.