THE FOLLOWING
Per far capire i livelli che già solo di aspettativa aveva creato questa serie basti dire che il protagonista è Kevin Bacon. Questo in un periodo in cui ancora i grandi attori hollywoodiani non si prestavano a fare gli attori nelle serie tv. Il trailer poi, distribuito in pompa magna, aveva messo ancora più curiosità e l’attesa era stata ripagata da un pilot a dir poco splendido, un pilot che presentava un Kevin Bacon tormentato e un cattivo, il professor Joe Carroll, assolutamente sorprendente. Un serial killer colto, che cita Edgar Allan Poe, e che per certi versi forse ricorda il più famoso professore dedito al crimine, Moriarty.
Tutta la prima stagione, ricca di metafore su Poe, è stata ottima. Ben strutturata, ben calibrata, mettendo addosso allo spettatore la giusta dose di adrenalina, paura e curiosità. Insomma, una serie che prometteva di diventare leggenda, ma poi è finita nell’oblio. Perché? Perché la seconda stagione (forse per la troppa pressione messa addosso agli sceneggiatori) è discreta ma non assolutamente all’altezza e anticipa il disastro della terza (e ultima), malgestita, malcostruita e con l’assenza di Joe Carroll come antagonista (come hanno potuto, come??)